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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Giugno 2010
 
   
  ABI: FAISSOLA, APPROVATA PROROGA AL 31/1/2011 PER PRESENTARE LE DOMANDE, DA APRILE SCORSO 10 MLD DI LIQUIDITÀ IN PIÙ PER LE PMI SPOSTATA DI 7 MESI LA SCADENZA PER CHIEDERE LA SOSPENSIONE.

 
   
   Roma, 16 giugno 2010 - Ancora 7 mesi per chiedere la sospensione prevista dall’”Avviso comune”. È stata infatti approvata la proroga dal 30 giugno 2010 al 31 gennaio 2011 per presentare le domande da parte delle piccole e medie imprese che non abbiano già fatto ricorso alla procedura. “Il varo della proroga – ha chiarito il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola – evidenzia l’efficacia dello strumento, che ha permesso di far fronte da un momento particolarmente difficile”. Il quadro che emerge dagli ultimi dati evidenzia che da aprile 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 10 miliardi in più di liquidità. Si tratta di oltre 500 milioni in più rispetto a marzo 2010, quando il dato si era attestato a circa 9,5 miliardi. È quanto emerge dell’ultimo aggiornamento del monitoraggio, che fotografa l’utilizzo dell’”Avviso comune”, l’accordo siglato il 3 agosto alla presenza del Ministro dell’economia Giulio Tremonti, dall’Abi e dalle altre rappresentanze dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche imprese. I dati ufficiali del monitoraggio segnalano che al 30 aprile 2010 sono state 184.000 le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 55 miliardi di euro. Nella sesta rilevazione, a marzo 2010 le domande erano state circa 171.000, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 52 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 176.000 domande (53 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto il 77% delle domande (142.000 pari a 43 miliardi), ancora in corso di esame 23.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2,5% non è stato accolto (4.600 per 1 miliardo di valore). Il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha sottolineato che “le banche hanno reso disponibili per le imprese 10 miliardi di euro relativi alle quote di capitale sospese”. Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, commercio/alberghiero e altri servizi. L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che il 54,1% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud. Come evidenziato nei mesi scorsi, l’adesione delle banche all’Avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, è stata massiccia: al 25 maggio, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 584, pari a 33.555 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).  
   
 

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