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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Giugno 2010
 
   
  DON VERZE’ DA ZAIA PER PRESENTARE IL PROGETTO “QUO VADIS”

 
   
  Venezia, 16 giugno 2010 - “Quo vadis” non sarà una struttura ospedaliera, ma un grande centro di ricerca per prolungare la vita media e garantire una migliore qualità della vita, che verrà realizzato a Lavagno, in provincia di Verona. Il progetto è stato presentato ieri a Palazzo Balbi al presidente della Regione Luca Zaia e alla giunta regionale da don Luigi Maria Verzé, presidente della “Fondazione S. Raffaele Monte Tabor”. Don Verzè è nato ad Illasi (Verona) nel 1920, ma si è trasferito a Milano nel 1951, dove ha costruito l´Ospedale S.raffaele, che ha oggi 1300 posti letti. Ma opere analoghe sono state realizzate anche in altri Paesi in tutto il mondo, ispirandosi al concetto della centralità dell´uomo. “Quo vadis” è l’ultima delle opere in via di realizzazione è rappresenta un passo fondamentale verso la sanità digitale, una sorta di ospedale virtuale che però don Verzè non vuole chiamare ospedale. Il progetto si basa sulla genomica. Il paziente, dotato di microchip sottopelle - ha spiegato lo stesso don Verzè - verrà seguito attraverso un collegamento telematico continuo. La struttura sarà in grado di intervenire in ogni momento, prevenendo le malattie o recuperando lo stato di salute. Si tratta di una medicina predittiva, sempre meno basata sulla degenza ospedaliera. “Il nostro obiettivo – ha concluso don Verzè - è di far arrivare l’uomo all’età media di 120 anni”. Il presidente Zaia lo ha ringraziato per la visita, confermando l’impegno della Regione a favore della struttura.  
   
 

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