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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Giugno 2010
 
   
  PROCESSI PENALI: DIRITTO PER I CITTADINI UE DI UTILIZZARE LA PROPRIA LINGUA

 
   
  Nuove normative per i cittadini Ue che affrontano un processo penale in un altro Stato membro per garantirne la traduzione e lŽinterpretazione nella loro lingua madre sono state approvate oggi dal Parlamento. Un tifoso di calcio italiano, arrestato in Francia, avrebbe il diritto allŽinterpretazione durante gli interrogatori di polizia, le udienze e le comunicazioni con il suo avvocato. Inoltre, devono essere tradotti tutti i documenti fondamentali. Gli Stati membri avranno tre anni per recepire questa direttiva. Norme minime comuni per il diritto allŽinterpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali in tutta lŽUe, che si applicheranno anche allŽesecuzione di un mandato dŽarresto europeo, sono indicate in una nuova direttiva Ue che mira a ampliare i diritti di indagati o imputati che non parlano o non comprendono la lingua del procedimento. Il diritto allŽinterpretazione e alla traduzione si applica a decorrere dal momento in cui la persona è informata di essere sospettata o accusata di aver commesso un reato penale fino alla conclusione del procedimento, vale a dire fino alla sentenza e alla risoluzione di eventuali appelli. LŽinterpretazione e la traduzione sono fornite nella lingua madre dellŽindagato o imputato o in qualsiasi altra lingua di sua comprensione, per consentirgli di esercitare appieno il diritto alla sua difesa. Tutti i documenti fondamentali, comprese la decisione che priva la persona della libertà, lŽatto contenente i capi dŽimputazione e la sentenza, lŽaccusa e ogni giudizio, dovrebbe essere tradotti. La nuova normativa Ue stabilisce anche disposizioni sulla qualità dellŽinterpretazione e della traduzione, il diritto per lŽindagato o lŽimputato di contestare la decisione che dichiara superflua lŽinterpretazione oppure, nel caso in cui lŽinterpretazione sia stata fornita, la possibilità di contestare la qualità della medesima e la formazione di giudici, pubblici ministeri e personale giudiziario. I costi sono sostenuti dagli Stati membri Gli Stati membri sostengono i costi dŽinterpretazione e traduzione derivanti dallŽapplicazione di questa direttiva, indipendentemente dallŽesito dei procedimenti. La relatrice, Sarah Ludford (Alde, Uk), ha dichiarato in Aula che "il taglio dei costi non è la migliore soluzione, in quanto se lŽindagine di polizia o la decisione del giudice sono errate, allora si ricorrerà in appello". Questa direttiva è il primo passo di una serie di misure intese a stabilire norme comuni europee in casi di diritto penale. Si tratta anche della prima normativa Ue in tale ambito negoziata tra Pe e Consiglio con la procedura di codecisione. Il Regno Unito e lŽIrlanda desiderano partecipare allŽadozione e allŽapplicazione della presente direttiva, mentre la Danimarca ha deciso di non parteciparvi. La legislazione è stata approvata con 637 voti in favore, 21 contrari e 19 astensioni e rispecchia un accordo in prima lettura fra Consiglio e Parlamento  
   
 

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