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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Giugno 2010
 
   
  PROSTITUZIONE, COLLI LEGALIZZARLA IN AMBITI LIMITATI; DE CORATO: “PRIMA APPROVIAMO IL DDL CARFAGNA CHE RENDE REATO PENALE L’ESERCIZIO SULLE STRADE” MILANO IN DIECI ANNI HA DATO 40 MILA MULTE, MA CON L’ARRESTO PER CHI SI PROSTITUISCE, PREVISTO DAL PROVVEDIMENTO DEL MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, FERMO IN PARLAMENTO, L’EFFETTO DETERRENTE SAREBBE BEN ALTRO

 
   
  Milano, 23 giugno 2010 - “Prima di pensare alla riapertura delle case chiuse con sistemi di controllo del fenomeno, come ha suggerito l’ex presidente della Provincia Ombretta Colli, e come io stesso avevo in passato avanzato con una proposta di legge che prevedeva l’esercizio in forme cooperative sotto controllo di Questura e Asl, per impedire le infiltrazioni del racket, bisogna approvare il ddl Carfagna che vieta l’esercizio per le strade. Perché oggi la prostituzione in luogo pubblico non è un reato penale. E il maggiore degrado dei quartieri è determinato da oscenità a cielo aperto che poi attraggano spaccio e criminalità. Finché questo fenomeno non sarà sanzionato dal codice penale tutte le iniziative che vengono messe in piedi anche dai Comuni sono solo un tentativo, pur onorevole, di arrampicarsi sugli specchi”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Milano – sottolinea De Corato - in virtù dell’ordinanza vigente, ha inflitto 12.496 multe nel 2009 per contrastare l’ esercizio su strada. E 5470 nei primi cinque mesi del 2010. E nei dieci anni precedenti ha comminato più di 20 mila sanzioni. Ma è evidente che sono strumenti inadeguati. Anche se hanno contribuito a diradare le presenze sulle strade, come ha ricordato il questore Vincenzo Indolfi nella recente Festa della Polizia di Stato. Ben altro effetto deterrente avrebbe una legge, come il ddl Carfagna, che punisce con l’arresto chi si prostituisce. Un provvedimento coraggioso. Perché da mezzo secolo nessun governo ha messo mano alla legge Merlin. Mi auguro che l’ iter in Parlamento venga pertanto accelerato, come ha anche auspicato lo stesso ministro per le Pari Opportunità”.  
   
 

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