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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Giugno 2010
 
   
  UE: COMITATO SORVEGLIANZA POR-FSE: FORMAZIONE E LAVORO BINOMIO INSCINDIBILE PER USCITA CRISI

 
   
   Perugia, 23 giugno 2010 - “E’ dimostrato che stare lontani sia dal lavoro che dalla formazione aumenta la probabilità di essere disoccupati nel futuro e di non avere opportunità per una crescita professionale”: lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, intervenendo ieri , a Perugia, ai lavori del Comitato di Sorveglianza del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo (Por Fse) 2007/2013. “Il sistema della formazione e la transizione dal mondo dello studio a quello del lavoro rappresentano uno dei principali nodi da sciogliere se si vuole superare la crisi e lottare efficacemente contro il dato drammatico dell’inattività giovanile. In Italia – ha ricordato Rossi - il 21,2% dei giovani fra i 15 e i 29 anni, in larga parte diplomati e laureati, rientrano nella categoria dei “neet” (neither in employment nor in education or training) ovvero giovani che non sono occupati né inseriti in percorsi di studio o di formazione. E’ per questo – ha proseguito – che le istituzioni umbre sono impegnate a consolidare percorsi di apprendimento permanente e di acquisizione di competenze sufficientemente flessibili e adattabili alle esigenze formative, educative e professionali dei singoli e del mercato del lavoro umbro”. Relativamente alla valutazione dell’efficacia occupazionale degli interventi cofinanziati dal Fse, Rossi ha illustrato una indagine promossa dalla Regione Umbria nel periodo 2005 – 2008 e rivolta ad un campione di partecipanti ad interventi cofinanziati dal Por Umbria Ob. 3. Lo studio ha interessato tre tipologie di azioni (attività formative, work experiences, voucher formativi) a valere su diverse misure (A2, A3, B1, C2, C3, D4 ed E1). Oltre il 42 % degli ex allievi, a 12 mesi dalla conclusione delle iniziative, ha trovato una attività lavorativa. “Le migliori performance occupazionali – ha spiegato Rossi - hanno riguardato le attività di inserimento in azienda con un tasso di inserimento occupazionale del 64,2% ed un tasso di conversione delle work experiences in contratti di lavoro del 55% circa. A seguire i percorsi formativi finanziati da voucher, con un tasso di inserimento occupazionale pari al 43,7% e le attività formative corsuali per disoccupati ed inoccupati, con un tasso di inserimento occupazionale del 39,6%”. “L’accordo Governo-regioni sugli ammortizzatori sociali – ha aggiunto l’assessore – ha riarticolato la gestione dei fondi Fse verso azioni per arginare l’impatto della crisi su lavoratori e famiglie, riducendo però le risorse per le politiche attive del lavoro che sono il vero obiettivo strategico. In questo ambito la Regione Umbria è impegnata ad incrementare il ventaglio di interventi a favore dei lavoratori tra i quali l’elaborazione di un Piano che, nel prossimo triennio, punti alla stabilizzazione dei precari, al reinserimento lavorativo delle fasce più in difficoltà (lavoratori ultra45enni), al sostegno alle assunzioni da parte delle imprese. A ciò – ha concluso Rossi - si aggiunge l’obiettivo di rafforzare il coordinamento fra le azioni di politica industriale, per l’innovazione nel sistema produttivo, l’internazionalizzazione, la sostenibilità anche ambientale delle attività economiche, con quelle di supporto alle crisi d’impresa ed di sostegno al reddito ed alla formazione continua dei lavoratori”.  
   
 

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