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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Giugno 2010
 
   
  DROGA: UMBRIA IN PRIMA FILA CONTRO MORTE OVERDOSE E CAPOFILA DI UN PROGETTO NAZIONALE

 
   
  Perugia, 23 giugno 2010 - “La Regione Umbria da sempre, e in particolar modo negli ultimi anni, è impegnata a lottare contro la mortalità per overdose su vari fronti”. E’ quanto afferma l’assessore regionale al Welfare, Carla Casciari, relativamente a quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze che attribuirebbe all’Umbria il più alto tasso di mortalità per droga. “Il lavoro della Regione Umbria ha avuto un forte rilancio nel 2006 quando ha attivato il piano dal titolo “Linee di indirizzo per la prevenzione dei decessi per overdose” con la collaborazione di tutte le istituzioni, potenziato nel corso del 2008 anche grazie ad un progetto nazionale finanziato dal Ministero della Solidarietà sociale. L’umbria – ha detto l’assessore - è capofila di un programma nazionale condiviso con il Dipartimento nazionale antidroga e il Cnca, che ha come scopo la sperimentazione e la valutazione delle azioni riconducibili alla strategia di riduzione del danno connesso all’uso di sostanze stupefacenti. Sulla base delle indicazioni internazionali e delle evidenze scientifiche disponibili, e a seguito dell’analisi della situazione regionale, in Umbria è stato prontamente attivato un piano generale di intervento che coinvolge diversi attori e che si è posto quale priorità assoluta la salvaguardia della vita delle persone a rischio di overdose”. L’assessore ha ricordato che “tale attività ha fatto registrare un calo della mortalità già nel 2008 con un’ulteriore flessione nel 2009: 18 casi di morte per overdose, il dato più basso degli ultimi quindici anni, con una diminuzione del 33per cento rispetto all’anno precedente e il dimezzamento del numero di decessi nell’ultimo biennio, che passano dai 35 del 2007 ai 18 del 2009. E’già stato previsto un prolungamento di queste azioni anche in base ai risultati che saranno raggiunti con il primo anno di attività”.  
   
 

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