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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Giugno 2010
 
   
  TRENTO: CRISI ECONOMICA? IL “TAVOLO” DELL’INNOVAZIONE RISPONDE

 
   
  Trento9, 24 giugno 2010 - Il mondo della ricerca e delle imprese deve comprendere quali sono le esigenze della società e produrre beni in grado di soddisfare gli utenti finali. Questo ciò che è emerso durante la tavola rotonda conclusiva della prima giornata del Forum Europeo per l’Innovazione, (Efi) 2010 moderata dal noto giornalista Emil Abirascid. Il convegno organizzato da Create-net e dall’European Alliance for Innovation, rappresenta un primo importante passo verso la costruzione di un dialogo tra la pubblica amministrazione, le imprese e il mondo della ricerca. “L’innovazione crea nuovi posti di lavoro e garantisce beni e servizi in grado di innescare un ciclo economico rigenerato” ha commentato Abirascid. “Nessuno crede d’essere così vecchio da non poter vivere un altro anno” ha esordito così, con una citazione di Marco Tullio Cicerone, il professor Loris Di Pietrantonio, funzionario della Dg Infsd della Commissione Europa, durante la tavola rotonda conclusiva del Forum Europeo per l’Innovazione. “Entro il 2050 – ha proseguito Di Pietrantonio – la popolazione mondiale sarà pari a nove miliardi di persone, ed è significativo notare che i paesi con il maggior tasso di natalità sono quelli in via di sviluppo. Così, dal momento che ogni innovazione nasce da un fabbisogno, oggi possiamo affermare che il fabbisogno globale è la sostenibilità economica e finanziaria. È necessario fare di più con meno. Ed è per questo che la tecnologia può essere d’aiuto, dato che l’innovazione può incrementare la produttività e generare uno scenario economico e sociale positivo”. Per risolvere la crisi economica e sociale in cui l’Europa e l’Italia versano appare necessario investire in progetti innovativi, come ha sottolineato Emil Abirascid, giornalista e innovatore: “Attraverso la nascita di nuove aziende si creano maggiori posti di lavoro, si va incontro alle esigenze della popolazione e soprattutto si immettono sul mercato nuovi beni e servizi in grado di innescare un ciclo di ripresa economica”. Parlare di innovazione, però, significa anche ripercorre le tappe passate e comprendere in quali direzioni il mondo si sta evolvendo. “La Cina – ha spiegato Afonso Ferreira, direttore scientifico Cnrs (Centro nazionale nelle ricerche scientifiche) Francia - quattro anni fa ha quadruplicato le sue esportazioni. Prima della guerra mondiale, però, erano i giapponesi a godere del dominio del commercio internazionale. Oggi, la nostra realtà è completamente diversa. Il web ha accorciato le distanze e dunque investire nella tecnologia offre la possibilità di rinnovare e “dominare” il mercato del futuro”. Come esempio concreto di innovazione, Quinto Fabbri, manager Marketing e Strategia della Ericsson, ha parlato dei meccanismi utili a far emergere nel mercato le nuove imprese: “ogni nuova azienda è dotata della capacità di crescere in tempi rapidi per questo deve stringere delle relazioni con altre aziende, fare rete per svilupparsi in modo efficace ed efficiente”. “Si deve – ha sottolineato Paolo Ausiello, esponente di Aster (Associazione Scientifica e Tecnologica dell’Emilia Romania) - sostenere la diffusione della capacità di ricerca e stringere rapporti di collaborazione con istituti di ricerca e università. Questo è quello che fa ogni giorno Aster che quest’anno ha avuto un giro d’affari pari a 11 milioni di euro”. Non solo il mondo della ricerca deve dialogare con il mondo degli affari, ma anche la pubblica amministrazione ha il compito di promuovere la nascita di nuove imprese: “nel 2007 – ha concluso Paolo Anselmo presidente dell’Italian Business Angels Network (Iban)- si è verificata la crisi finanziaria. Con il crollo delle borse gli investitori hanno perso la possibilità di investire il proprio denaro in aziende. Per questo la pubblica amministrazione deve andar in contro alle esigenze degli imprenditori e promuovere la nascita di nuove imprese”.  
   
 

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