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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Giugno 2010
 
   
  SLA, IN REGIONE LOMBARDIA MODELLO DI CURA DA ESPORTARE 500 EURO AL MESE PER I MALATI E RICOVERI DI SOLLIEVO NON SOLO OSPEDALE, POTENZIARE LE CURE TERRITORIALI

 
   
  Milano, 24 giugno 2010 - Regione Lombardia mette a disposizione dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica e delle loro famiglie un contributo mensile di 500 euro per lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana. Inoltre, al fine di sollevare temporaneamente le famiglie dall´attività di cura del proprio congiunto, può essere programmato un "ricovero di sollievo" (fino a 90 giorni in una anno) presso strutture accreditate da Regione Lombardia, senza costi aggiuntivi. Sono questi alcuni degli interventi messo in atto da Regione Lombardia a favore dei malati Sla ricordati ieri mattina dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, nel suo intervento al convegno, promosso dalla Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (Fiaso), per presentare una ricerca, condotta dalla stessa Fiaso in 10 Aziende ospedaliere e in 14 Asl di Lombardia e Veneto per approfondire i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali relativi a questa patologia. Secondo una stima per difetto, in Italia ci sono quasi 2.400 casi di Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla), di cui oltre 900 in Lombardia, mentre nei prossimi anni ne sono attesi altri 3.600. La Sla è una malattia neuromuscolare degenerativa, classificata come rara, di cui non si conoscono le cause. Dall´esordio della patologia, la speranza di vita è di pochissimi anni ed in questo tempo i muscoli si atrofizzano progressivamente e conducono alla totale paralisi del corpo. Il presidente dell´Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Mario Melazzini, ha ricordato che "in Lombardia ci sono ottimi strumenti per rispondere ai bisogni dei malati", cosa che purtroppo non avviene in altre parti d´Italia. "Per questo - ha aggiunto - partendo dall´esperienza lombarda, stiamo tentano di realizzare in tutto il territorio nazionale una omogeneità di trattamento". "Già dal 2006 - ha ricordato Boscagli - Regione Lombardia ha costituito un gruppo di lavoro interassessorile, interamente dedicato alla Sla, che individuasse le modalità più opportune per affrontare alcuni problemi specifici che molto concretamente incidono nella vita dei malati e delle loro famiglie". Dopo aver ricordato il contributo mensile di 500 euro (reso disponibile dal 2008) e il "ricovero di sollievo" messo a disposizione nelle residenze sanitarie assistenziali per anziani (Rsa) e nelle residenze sanitarie assistenziali per persone con disabilità (Rsd) accreditate, Boscagli ha sottolineato come questi provvedimenti abbiamo come filo conduttore "la centralità della persona". "Tutti gli interventi - ha detto Boscagli - sono realizzati per costruire una risposta attorno al bisogno delle persone, e delle persone fragili in particolare, che hanno bisogno di un accompagnamento in una fase della loro vita". Boscagli ha infine sottolineato il ruolo del Centro Clinico Nemo dell´ospedale Niguarda di Milano, come fiore all´occhiello del Sistema Sanitario, in grado di garantire un approccio globale a questa e ad altre gravi malattie. "Si deve poter disporre - è il commento dell´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - di due livelli di assistenza: il primo livello per acuti, nel quale trovare il massimo dell´offerta tecnologica, e il secondo livello territoriale, in cui disporre di un´assistenza multidisciplinare completa ed efficace, che pone al centro del sistema il paziente e il suo medico di fiducia. Solo così sarà possibile offrire risposte chiare ed immediate in grado di incidere sulla qualità della vita dei malati di Sla". "La sfida per il futuro - ha sottolineato Bresciani - è portare la medicina sul territorio, studiando un sistema che porti a creare dei satelliti attorno all´hub ospedale che aiuti ad affrontare la vera questione dei prossimi anni, la cronicità".  
   
 

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