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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Giugno 2010
 
   
  PUGLIA: I CONTI DELLA SANITÀ SONO A POSTO

 
   
   Bari, 24 giugno 2010 - L’assessore al Bilancio e Programmazione, Michele Pelillo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Prendo atto che, nonostante il tentativo del presidente Vendola di riportare il dialogo politico più sui temi che emergono dalla manovra finanziaria, il centrodestra continua ad agire come se le elezioni non si fossero ancora celebrate e sembra di stare ancora in campagna elettorale. E noto che l’invito ad interessarsi della risoluzione dei problemi stia cadendo nel vuoto. Si continua infatti ad alzare un gran polverone sulla sanità pugliese, non conoscendo o facendo finta di non conoscere la realtà. E’ utile però ricordare a chi sa, né è scandaloso riferire a chi non lo sa, che la Puglia è l’unica regione dal Lazio alla Sicilia che non è stata commissariata sulla sanità. Se questo è, ed è così da qualche anno nonostante il governo nazionale non possa essere definito particolarmente amico, significa che la Puglia ha i conti in ordine per quanto riguarda la sanità e questa circostanza ci è riconosciuta. Si continua poi a parlare del cosiddetto buco da circa un miliardo di euro nella sanità pugliese, come se fosse una notizia sensazionale dell’ultima ora, dimenticando che però questa notizia fu resa nota ufficialmente e pubblicamente dalla Giunta in Consiglio regionale all’inizio dello scorso anno. Quel “buco” – tra i 900 e un miliardo di euro – è stato però in grandissima parte colmato, in quanto dallo scorso dicembre ad oggi la Regione ha attribuito alle Asl risorse aggiuntive per circa 850 milioni di euro, in modo da quasi annullare il pregresso e infondere liquidità nel sistema anche in funzione anticrisi, velocizzando i tempi di pagamento delle fatture. I fondi sono stati trovati nel Bilancio regionale. Bonificare quel “buco” è da ascriversi soltanto alla “operazione verità” sui bilanci delle Asl varata dal Governo Vendola sui conti sanitari: mai alcun governo di centrodestra aveva affrontato una simile questione per risolverla. Confondere il “buco” storico con il disavanzo annuo è poi un’altra operazione dei mistificatori del centrodestra che pur vantando capacità ragionieristiche, spesso amano giocare con i numeri. La questione del disavanzo 2009 non vede infatti affatto esente da colpe il Governo nazionale. Governo che ci ha imposto con l’ultima legge finanziaria (dicembre 2009), nonostante con nostri mezzi potessimo coprire il disavanzo, il rientro in tre anni dei 350 milioni accumulati nel 2009. Somma che potevamo agevolmente coprire, ma che lo Stato ci ha negato in quanto spesa pubblica eccedente, alla faccia del federalismo quotidianamente sbandierato. Come è noto, la quota affidata alla Puglia del fondo sanitario nazionale è di circa sette miliardi di lire. Lo splafonamento di 350 milioni nel 2009, assolutamente gestibile dalla Regione, è stato stoppato dal Governo con la sua finanziaria, pare per rispettare il patto di stabilità nazionale. Dunque dovremo adeguarci: pur potendo spendere i 350 milioni in più, dovremo tagliarli. Tagliare significa giocoforza dover cominciare a ridurre le spese per i servizi. E’ su questi temi che vogliamo chiedere a tutto il sistema Puglia un dibattito serio e senza preconcetti, in modo da capire meglio tutti la situazione in cui ci troviamo”.  
   
 

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