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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Giugno 2010
 
   
  R. ANGELILLI, MEDIATRICE PER CASI DI SOTTRAZIONE DI MINORI: "ANDARE AL DI LÀ DELL´APPROCCIO LEGALE" MATRIMONI E DIVORZI FRA COPPIE INTERNAZIONALI SEMPRE PIÙ FREQUENTI LA FIGURA DEL MEDIATORE SERVE A FACILITARE IL DIALOGO FRA GENITORI FUORI DAI TRIBUNALI

 
   
   Bruxelles, 29 giugno 2010 - Una mamma slovacca, un papà italiano: lei porta con sé i bambini a Bratislava e lui non li vede per quasi un anno. Fin quando non decide di rivolgersi al Mediatore europeo per i casi di sottrazione dei minori, nella persona di Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo. Grazie al suo intervento la situazione si sblocca, senza passare per i tribunali. La parlamentare Pdl ci spiega perché la mediazione aiuta "a mettere l´interesse dei bambini al primo posto". Onorevole Angelilli, che cos´è il " Mediatore del Parlamento europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori"? E´ una figura creata nel 1987 dall´ex-presidente del Parlamento Lord Plumb, per un caso di sottrazione di minori avvenuto a quei tempi. All´epoca, i matrimoni internazionali erano piuttosto rari, ma Lord Plumb aveva capito che, con l´integrazione europea, sarebbero diventati sempre più frequenti. Oggi siamo arrivati a 350.000 matrimoni transfrontalieri all´anno, e 170.000 divorzi. Spesso i figli diventano oggetto del contendere, e quando ci sono più paesi coinvolti, le procedure giudiziarie possono essere estremamente complesse. I casi di persone che si rivolgono al Mediatore, quindi, sono in crescita: in soli 6 mesi di mandato, io ne ho già accolti 20. Quando riceviamo la richiesta, se le due parti sono disponibili e ci sono le condizioni, avviamo una procedura di mediazione. Altrimenti forniamo un servizio di assistenza, cercando di parlare con tutti gli interlocutori coinvolti per aiutare le parti a trovare una soluzione, anche se in certi casi, per esempio quando ci sono procedimenti penali in corso, è molto difficile. Il problema, quando si arriva al muro contro muro e si fanno agire solo i tribunali, è che bisogna confrontarsi con i diversi sistemi giuridici degli Stati membri, che porta a casi talvolta disperati. Ci sono situazioni di genitori che non vedono i figli per 10 anni. La mediazione aiuta anche a evitare la "corsa al tribunale", che spesso provoca danni irreparabili ai minori, le prime vittime dei conflitti fra genitori. La novità del meccanismo è che va oltre l´approccio legale, e guarda anche agli aspetti psicologici e umani. L´importante è capire i bisogni di entrambi i genitori, e cercare una soluzione che possa, almeno parzialmente, soddisfare tutti e due. Ci può raccontare come avete risolto il caso di settimana scorsa? Sono stata contattata in marzo dall´avvocato del padre, che cercava una soluzione alternativa al procedimento tradizionale, e ci ha trovato per caso, su Google. Noi dovremmo far conoscere meglio il ruolo del Mediatore, soprattutto agli addetti ai lavori, perché permette di evitare lunghi e costosi processi. Nei mesi scorsi abbiamo intrattenuto contatti frequenti con le due parti, accompagnandoli nella decisione di accettare la mediazione. Poi, settimana scorsa, il 16 giugno, abbiamo avviato la procedura. Il padre era con noi a Strasburgo, nella sede del Parlamento. La madre era in conference call da Bratislava. Li abbiamo fatti parlare fra loro, e ogni volta che iniziavano a litigare li interrompevamo, riportando la questione dei bambini al centro. L´incontro è durato 7 ore, ma il risultato è molto positivo: il 26 luglio, il papà potrà rivedere i suoi bambini, e passare le vacanze con loro. E poi abbiamo fissato il calendario per tutti i prossimi incontri. Io quasi non potevo credere che ce l´avessimo fatta, è stato molto toccante. E sono contenta di aver potuto fare qualcosa di concreto per aiutare queste persone. Che cosa potrebbe fare di più l´Ue per affrontare situazioni così delicate? La settimana scorsa il Parlamento ha dato il suo via libera alla prima procedura di "cooperazione rafforzata" fra 14 paesi Ue per facilitare i divorzi internazionali. E´ un passo avanti importante, nello stesso spirito della mediazione: risolvere i casi in maniera più tempestiva, nella tutela dell´interesse dei minori, che deve essere sempre posto sopra di tutto. Come mediatrice, quello che farò - perché non credo di poter risolvere tutti i casi sempre più frequenti da sola - sarà creare uno strumento, basato sull´esperienza e le "best practices" di questi anni, e proporlo alla Commissaria europea alla Giustizia Viviane Reding. Vorrei che questa "scatola degli attrezzi" fosse usata nell´Ue a tutti i livelli, che servisse alle altre istituzioni per applicare al meglio l´approccio innovativo della mediazione, che funziona ed è una valida alternativa al rigido contesto delle controversie giudiziarie. Rivolgersi al Mediatore europeo per i casi di sottrazione di minori è semplice. Basta scrivere una e-mail a: Mediationchildabduct@europarl.europa.eu    
   
 

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