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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Giugno 2010
 
   
  ZAIA AI MERIDIONALISTI: L’ANTIDOTO ALLE SCIOCCHEZZE E’ INCOMINCIARE A LAVORARE

 
   
  Venezia, 28 giugno 2010 - “In un momento in cui il Meridione dovrebbe richiedere a gran voce amicizia e solidarietà, lascia attoniti l’attacco alla Lega e al suo federalismo da parte di un gruppo di sedicenti giovani meridionalisti in cerca di rinascita”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’iniziativa dell’associazione ´Insieme per la rinascita´ che il 26 giugno ha lanciato la proposta di acquistare soltanto prodotti realizzati da imprese del Sud per ´´arginare le ricadute del federalismo fiscale´´ nelle regioni del Mezzogiorno e ha presentato un dossier su presunti sprechi compiuti da alcune amministrazioni del Nord governate dalla Lega. “Mi chiedo – prosegue Zaia - che senso abbia attaccare il federalismo, l’unica speranza che il Meridione ha per un futuro in cui non sia costretto a chiedere aiuto ad altri per la propria sopravvivenza quotidiana. Quando si parla di sprechi delle amministrazioni leghiste bisogna essere informati: sarò lieto di accompagnare chiunque di loro a far visita alla mia Regione e alla provincia di Treviso, che da sempre dimostrano comportamenti virtuosi e contrari a ogni spreco”. “Se fosse vero poi che secondo questo gruppo di autolesionisti non sarebbero graditi i leghisti che scelgono di trascorrere le proprie vacanze nel Sud, bisognerebbe informarne gli operatori turistici meridionali, che da sempre fondano una cospicua parte della loro economia sui lavoratori del Nord che scelgono le località del nostro Mezzogiorno”. “Prima di dare fiato a queste struggenti sciocchezze, bisogna essere in grado di leggere i bilanci ampiamente deficitarii delle amministrazioni del Mezzogiorno e, con onestà, assumersi le proprie responsabilità. Un ultimo consiglio mi pare doveroso: se prima di perder tempo a cercare di provare l’impossibile, questo gruppetto cominciasse la nobile arte del lavoro, farebbe un favore a sé e a tutto il Mezzogiorno italiano perché, come ammoniva un grande piemontese, lavorare stanca”.  
   
 

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