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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Giugno 2010
 
   
  PUGLIA: TAR SU SANITÀ PRIVATA CI IMPEDISCE LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA

 
   
  Bari, 30 giugno 2010 - L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore ieri ha incontrato la stampa per commentare due ordinanze del Tar Puglia in materia di sanità. “Si tratta – ha detto – di due ordinanze patognomoniche, ovvero utilizzando il gergo medico, che danno la possibilità di riconoscere una patologia”. Secondo Fiore infatti esiste un “cortocircuito istituzionale” che fa sì che pezzi delle istituzioni “vadano ognuna per loro conto”. L’esempio – in vigenza di un patto di stabilità e dei tagli previsti dalla Finanziaria nazionale – secondo l’assessore, sarebbe l’ordinanza dello scorso 29 aprile con la quale il Tar intima alla Asl di Bari di pagare somme alla clinica privata Anthea nonostante il superamento dei tetti di spesa stabiliti per legge e recepiti con delibera della Asl. “Mai nessuno – ha spiegato Fiore – ha impugnato le delibere che fissavano i tetti di spesa per le cliniche private. Eppure è successo che nel 2009 la Anthea si sia presentata alla Asl asserendo che l’operazione del tetto di spesa era sbagliata e chiedendo il pagamento di fatture per prestazioni extra. La Asl ha convocato un tavolo tecnico, durante il quale le parti hanno espresso la propria opinione. Un funzionario della Asl ha detto e messo a verbale che per alcune questioni la Anthea avrebbe avuto ragione. Immediatamente dopo la direzione generale della Asl ha comunque richiesto per lettera l’emissione di note di credito, contestando le fatturazioni extra tetto proposte dalla Anthea e nei fatti non ritenendo valido il tavolo tecnico”. “La Anthea – ha proseguito Fiore – si è così rivolta al Tar che ha sentenziato che i risultati del tavolo tecnico erano validi e che la Asl doveva pagare, pena una denuncia penale. Ora, un tavolo tecnico non ha valore di una delibera Asl, eppure il Tar lo ha ritenuto fonte di diritto”. Per Fiore “si tratta di una situazione incredibile: il Tar ritiene che un qualsiasi verbale di tavolo tecnico possa superare una norma di legge regionale e delibere mai impugnate. Leggi e delibere che hanno un compito ben preciso: programmare la spesa ed evitare sforamenti. Eppure lo scorso 26 giugno il Tar ha reiterato l’ordinanza. Naturalmente ci opporremo presso il Consiglio di Stato. Perché non è possibile che sulla base di un’interlocuzione tecnica si debba decidere di tirar fuori somme che sono limitate dalla legge sui tetti di spesa nel privato. Vorrei infatti capire come si possa amministrare in questo modo e programmare la spesa. Dove avevamo messo dei limiti al tetto delle spese, il Tar ce li cassa. A questo punto non ho la possibilità di segnalare il Tar alla Corte dei Conti, ma noto che oramai ogni pezzo di questo paese se ne va per i fatti suoi”. Fiore ha poi illustrato un’altra ordinanza del Tar “assai più grave: quella sui centri di riabilitazione non pugliesi, questione che ha già interessato la Procura. La storia è questa: prima con un atto amministrativo e poi con una legge abbiamo fissato che le Asl devono contrattualizzare i centri con operatori in Puglia, perché solo così possiamo controllare i requisiti e l’attività. Oggi (26 giugno) ci dice che non dobbiamo rispettare la legge e contrattualizzare le strutture extraregionali. Si tratta di un imbottigliamento tecnico, giuridico e amministrativo che mi fa ancora pensare al cortocircuito istituzionale. Esprimo ancora una volta lo sconcerto per l’impossibilità i programmare la spesa. E vorrei invitare il Tar a venire a fare l’assessore e decidere come spendere e quanto spendere: le Asl con queste sentenze non sono in grado di governare la spesa”. Per l’assessore “l’ordinanza Anthea aprirebbe un contenzioso con le strutture private per oltre cento milioni di euro, 40 per il solo 2008. E a questo punto – ha concluso – in un’epoca di tagli alle strutture pubbliche dovremo pensare anche di tagliare quelle private, se fosse possibile nonostante la mancanza di cassa integrazione nel settore, o di normarle diversamente con altri sistemi di accreditamento”.  
   
 

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