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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Novembre 2006
 
   
  GIORNATA NAZIONALE DELL´OLIO ITALIANO MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO (MDC): “IL CONSUMATORE DEVE CONOSCERE L’ORIGINE DELLE OLIVE. BENE L’INTENZIONE DI DE CASTRO SULL’ETICHETTATURA DI GINE DEI PRODOTTI

 
   
  ” Mdc lancia minidossier “Olio di oliva, occhio alla provenienza” “Il consumatore deve sapere se le olive dell’olio che sta acquistando sono italiane, spagnole o marocchine. Come per la carne bovina, il latte, il cioccolato, anche l’etichetta dell’olio di oliva deve riportare obbligatoriamente l’origine. Troppe volte questa indicazione è stata imposta solo dopo il verificarsi di emergenze: pensiamo alla carne bovina e avicola. Apprezziamo le intenzioni espresse dal Ministro De Castro di fronte al commissario Kyprianou di sottoporre alla Commissione Europea la disciplina dell’etichettatura e dell’origine di questo e altri prodotti”. Questo il commento di Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) in occasione della Giornata nazionale dell´olio italiano, iniziativa promossa da Coldiretti a cui l’associazione a tutela dei consumatori aderisce e partecipa. “L’olio di oliva – continua Longo - è un importante prodotto Made in Italy (siamo i secondi produttori mondiali) troppo spesso vittima dell’agropirateria. Secondo quanto emerso dal Terzo Rapporto sulle frodi alimentari in Italia di Mdc e Legambiente, Truffe a Tavola 2006, nel corso del 2005 l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi ha scoperto 397 gli operatori irregolari, 30 i sequestri effettuati per un valore pari a 319. 655 euro, mentre ammontano a 33 le notizie di reato. I principali illeciti accertati hanno riguardato la commercializzazione di olio extravergine di oliva e olio di oliva risultati sofisticati per aggiunta di raffinati, olio di semi, rettificato o di categoria inferiore, la irregolare etichettatura per la mancanza di indicazioni obbligatorie o illeciti riferimenti all’origine geografica o per indicazioni ingannevoli”. “Dal 2003 – ha aggiunto il Presidente di Mdc - c’è stato un incremento delle ispezioni da parte dei Nas cui segue un generale aumento dei chilogrammi di merce posta sotto sequestro dalle autorità predisposte alle operazioni di controllo: si passa dai 5. 112 Kg sequestrati nel 2003 ai 12. 105. 236 Kg nel 2005”. “Ai consumatori – conclude Longo – consigliamo di leggere le etichette, verificando la loro correttezza, in particolare la presenza di tutte le indicazioni obbligatorie. Le informazioni sulla categoria dell’olio possono essere invece un parametro di riferimento per effettuare un rapporto qualità/prezzo dell’olio che stiamo per comprare. Acquistare inoltre da aziende serie e rinomate: troppe volte i Nas hanno scoperto aziende inesistenti commercializzare oli contraffatti”. Etichettatura Di Origine Dell’olio Di Oliva. Una Lotta Tra Norme Europee E Italiane L’indicazione dell’origine per l’olio è ancora un’informazione facoltativa da indicare in etichetta per l’olio extra vergine di oliva e per l’olio di oliva vergine. Lo stabilisce il Regolamento europeo 1019 del 2002 relativo alle norme di commercializzazione dell´olio d´oliva, che prevede all’art. 4 la possibilità di una indicazione di tipo regionale per gli oli Dop e Igp (prodotto toscano) e per gli altri casi la designazione dello Stato membro, della Comunità o del Paese Terzo (prodotto italiano oppure prodotto della Comunità europea). La norma precisa inoltre che “la designazione dell´origine (…) corrisponde alla zona geografica nella quale le olive sono state raccolte e in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l´olio. Qualora le olive siano state raccolte in uno Stato membro o un paese terzo diverso da quello in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l´olio, la designazione dell´origine comporta la dicitura seguente: "Olio (extra) vergine di oliva ottenuto in (designazione della Comunità o dello Stato membro interessato) da olive raccolte in (designazione della Comunità, dello Stato membro o del paese interessato)". Inoltre, “nel caso di tagli di oli extra vergini di oliva o di oli di oliva vergini provenienti in misura superiore al 75 % da uno stesso Stato membro o dalla Comunità può essere indicata l´origine prevalente, seguita dall´indicazione della percentuale minima, pari o superiore al 75 %, che proviene effettivamente da tale origine prevalente”. Un tentativo italiano di introdurre l’obbligatorietà dell’etichettatura di origine delle olive utilizzate per la produzione dell’olio c’è stato, ma non sono mai state emanate le norme di attuazione, proprio per il contrasto con la regolamentazione comunitaria. Si tratta della legge 204 del 3 agosto 2004 ("Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2004, n. 157, recante disposizioni urgenti per l´etichettatura di alcuni prodotti agroalimentari, nonchè in materia di agricoltura e pesca") che all’etichettatura dell’olio di oliva dedica un apposito articolo (Art. 1-ter. ), il quale prevede: “Al fine di assicurare una migliore informazione ai consumatori e prevenire i fenomeni di contraffazione, nell´etichettatura degli oli di oliva vergini ed extravergini e´ obbligatorio riportare l´indicazione del luogo di coltivazione e di molitura delle olive”. A quanto pare, finché qualcosa non cambierà a livello europeo, i cittadini italiani non potranno mai capire se le olive dell’olio che stanno degustando siano italiane, spagnole o marocchine. Si tratta di una informazione importante per il nostro Paese anche perché secondo i dati Unaprol (Consorzio olivicolo italiano), l’Italia è il secondo produttore mondiale, dopo la Spagna. Etichettatura Dell’olio, Cosa Deve Guardare Il Consumatore? Per evitare di rimanere vittime di truffe e frodi si consiglia di acquistare da aziende serie e rinomate. Sono numerosi infatti i casi in cui gli organi preposti al controllo hanno scoperto aziende inesistenti commercializzare oli contraffatti. E’ necessario comunque e sempre leggere le etichette al fine di verificarne la correttezza e di poter valutare un rapporto qualità prezzo, ad esempio osservando le informazioni sulla categoria dell’olio. Innanzitutto è necessario verificare le informazioni obbligatorie, in lingua italiana, che sono: · La denominazione di vendita · Il nome o la ragione sociale e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità economica europea · la quantità nominale espressa in litri · Il termine minimo di conservazione, con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il…) · Il lotto · Le modalità di conservazione Per quanto riguarda le informazioni sulla categoria dell’olio, utili per conoscere la qualità del prodotto che stiamo acquistando anche in relazione al prezzo, il regolamento 1019 del 2002 ha reso obbligatoria la dicitura in etichetta per ogni categoria: Per l´olio extra vergine di oliva: "olio d´oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici". Per l´olio di oliva vergine: "olio d´oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici". Per l´olio di oliva, composto da oli d´oliva raffinati e da oli d´oliva vergini: "olio contenente esclusivamente oli d´oliva che hanno subito un processo di raffinazione e oli ottenuti direttamente dalle olive". Per l´olio di sansa di oliva: "olio contenente esclusivamente oli derivati dalla lavorazione del prodotto ottenuto dopo l´estrazione dell´olio d´oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive", oppure "olio contenente esclusivamente oli provenienti dal trattamento della sansa di oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive". Olio E La Dieta Mediterranea. Fa Bene Perché (Fonte: Unaprol) La dieta mediterranea è considerata un vero e proprio modello di alimentazione alla quale vengono attribuiti molti meriti. Tra questi anche quello di svolgere una funzione preventiva nei confronti delle patologie cardiovascolari e delle neoplasie. Il modello alimentare mediterraneo consiste nell´adottare i prodotti vegetali come fonte principale di energia, senza peraltro escludere alimenti di origine animale, anche se assunti in quantità ridotte. Tra questi la carne prevalentemente bianca, il pesce, le uova, il latte e i suoi derivati. Un ruolo centrale è occupato dai cereali e da tutti i loro derivati: pasta, pane, polenta. Tra le bevande, una moderata quantità di vino, consumata normalmente durante i pasti. Fondamentale è la presenza di legumi, ortaggi, verdure, frutta e olio extra vergine d´oliva. L’olio aumenta il colesterolo buono e abbassa quello cattivo. È ricco di antiossidanti. Agevola l´assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e favorisce la digestione. È un alimento prezioso, adatto per ogni età, in special modo per i neonati. Aiuta, infatti, lo sviluppo armonico dei bambini. La vitamina E, che combatte lo stress ossidativo delle cellule, si concentra nella ghiandola mammaria. Da qui raggiunge l´organismo dei neonati attraverso la fase dell´allattamento. L´olio extra vergine di oliva presenta, infatti, un rapporto tra l´acido linoleico e quello linolenico simile a quello del latte materno. È la bandiera della salute; peccato che i consumatori ne consumino ancora così poco. .  
   
 

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