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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Luglio 2010
 
   
  I PERICOLI DELL´ESTATE SU WWW.METEOTRENTINO.IT

 
   
  Nella stagione calda sono essenzialmente quattro i pericoli legati al tempo meteorologico: temporali, radiazione ultravioletta, onde di calore e siccità. Meteotrentino ha realizzato un documento che descrive cosa sono e come si generano questi eventi oltre a dare alcuni suggerimenti su come comportarsi. Il documento è sul sito www.Meteotrentino.it  e in allegato a questo comunicato. Sicuramente il fenomeno più intenso e violento (anche se abbastanza frequente specie al pomeriggio e alla sera ed in montagna) è il temporale ed i fulmini ad esso associati. Luglio è in assoluto il mese in cui i fulmini sono più frequenti. Nella sezione del documento dedicata a questi fenomeni sono descritti ad esempio alcuni comportamenti che è utile seguire quando si è sorpresi da un temporale. Un trattamento approfondito viene riservato anche alle ondate di calore, dalle quali devono guardarsi soprattutto anziani, bambini piccoli, persone che assumono farmaci o che si sottopongono a sforzi fisici notevoli. Documentazione ulteriore sulle ondate di calore e la radiazione ultravioletta è anche reperibile sul sito dell´Appa e di trentinosalute.Net. I pericoli dell’estate Nella stagione calda sono essenzialmente quattro i pericoli legati al tempo meteorologico: i temporali, la radiazione ultravioletta, le onde di calore e la siccità. 1. Temporali Il temporale è un fenomeno convettivo accompagnato da forti raffiche di vento, da precipitazioni intense generalmente di breve durata e talvolta con grandine, e da scariche elettriche (fulmini). I temporali si possono sviluppare a qualunque ora del giorno o della notte. Mentre d’inverno sono rari, nei mesi caldi è sufficiente una debole instabilità atmosferica perché, soprattutto in montagna, si formino le nubi convettive (i cumulonembi) che al pomeriggio - sera danno origine ai temporali. Nella regione alpina i mesi in cui questi fenomeni sono più frequenti sono quelli estivi; infatti in questa stagione sulle Alpi si verifica in media almeno un temporale un giorno su due. In Trentino il mese in cui si registrano più temporali è luglio. Nei mesi primaverili i temporali pomeridiani si sviluppano più facilmente sulle Prealpi mentre sulle Alpi, ancora innevate, si verificano più raramente. Con l’avanzare della stagione, quando il limite della neve al suolo sale oltre i 3000 metri, i temporali si manifestano facilmente anche sulle Alpi. Mediamente la durata di un temporale è di circa due ore. Sebbene sia noto che i temporali sono più frequenti nei mesi estivi e nelle ore pomeridiane, la loro previsione rimane altamente incerta sia per la localizzazione che per la tempistica, a meno di disporre di sofisticati strumenti di monitoraggio come il radar del Monte Macaión e/o la rete di rilevamento fulmini del Cesi, da cui sono tratti i dati mostrati nelle tabelle a pag. 4. In ogni caso anche questi strumenti consentono tempi di allerta ristretti al massimo a qualche decina di minuti. Effetti: danni a linee elettriche e telefoniche, danni da grandine, danni da vento forte, possibili frane ed esondazioni di rii o ruscelli. Comportamenti: in caso di violente grandinate, proteggere se stessi o l’autovettura con una coperta. I fulmini Il fulmine è una delle caratteristiche salienti di un temporale ed è proprio la presenza di fulmini che distingue il temporale dal rovescio. Gli effetti dei fulmini sono spesso distruttivi. Va tenuto presente che quando il fulmine si scarica dalla nube al suolo la corrente è molto intensa (tipicamente pari a 20 kilo Ampere ma può superare i 100 kilo Ampere). La corrente molto intensa riscalda l’aria, che in prossimità del fulmine è stimata raggiungere i 30.000 °C. Questo riscaldamento provocando una velocissima espansione dell’aria è l’origine del tuono. Per calcolare la distanza di un fulmine in km è quindi sufficiente contare i secondi che passano tra quando si vede il fulmine e quando si sente il tuono e dividere per tre, dato che la velocità di propagazione del suono è circa 340 metri al secondo. I fulmini sono solitamente negativi cioè la base della nuvola è negativa e la scarica porta cariche negative al suolo, ma possono cadere anche fulmini positivi quando una zona della nuvola carica positivamente si trova vicino al terreno. Quando un fulmine tocca il suolo, la corrente si propaga anche in superficie. È quindi possibile subire danni anche se non si viene colpiti direttamente, a causa della corrente di passo. I danni alle linee elettriche o telefoniche e agli apparecchi elettronici possono essere causati anche dalle correnti indotte: se un fulmine cade nelle vicinanze nei circuiti elettrici o elettronici si generano delle sovratensioni indotte che possono causare danni rilevanti. Comportamenti da tenere: - in casa: chiudere le finestre, non lavarsi, non utilizzare apparecchi collegati con cavi all’esterno: telefono fisso, phon, radio con le cuffie etc.; - fuori dagli edifici: ripararsi nelle autovetture con i finestrini chiusi. All’aperto assumere una posizione accucciata con i piedi uniti (per ridurre la corrente di passo). Allontanarsi rapidamente dai luoghi pericolosi come: vette o creste, alberi isolati, tralicci, vie ferrate. Toccare il terreno in un punto solo, non dare la mano ad eventuali compagni, non sdraiarsi al suolo. Preferire le conche o anche lievi avvallamenti del terreno. Non ripararsi sotto tettoie o balconi, ma entrare all’interno di locali chiusi. Stare lontano dai ruscelli; - nel bosco: stare lontano dai tronchi degli alberi e non stare sotto i rami più bassi. La “corrente di passo” minima si verifica toccando il terreno con un solo punto, mentre è maggiore per chi sta camminando o per i quadrupedi in genere; per questa ragione non è raro che le pecore vengano uccise da un fulmine caduto nelle vicinanze. False credenze Ciò che attira i fulmini sono gli oggetti appuntiti e più alti di ciò che sta intorno, come le vette delle montagne, i campanili e gli alberi isolati. Non attirano i fulmini, invece, gli orecchini, gli anelli, i braccialetti, gli orologi, i ramponi, ecc. 2. Radiazione ultravioletta La radiazione elettromagnetica emessa dal sole è ad ampio spettro, ovvero oltre alla luce visibile (l’occhio umano vede la luce con lunghezza d’onda compresa tra 400 e 700 nanometri circa) sulla Terra arrivano radiazioni di lunghezza d’onda inferiore e superiore. Mentre la radiazione solare a lunghezza d’onda maggiore di 700 nanometri (infrarosso, onde radio) non desta preoccupazioni, la radiazione con lunghezza d’onda inferiore a 400 nanometri può essere dannosa anche per l’uomo. È stato dimostrato che l’esposizione alla radiazione ultravioletta può provocare, oltre ai noti eritemi e congiuntiviti, tumori della pelle e danni all’occhio come le cataratte. La radiazione ultravioletta ha una lunghezza d’onda compresa tra 200 e 400 nanometri ed è classificata in Uv-a (320 – 400 nm), Uv-b (290 – 320 nm) ed Uv-c (200 – 290 nm). I raggi Uv-a determinano l’abbronzatura; gli Uv-b favoriscono la sintesi della vitamina D e, in caso di esposizioni prolungate, il cancro della pelle; gli Uv-c (radiazione germicida) sono i più pericolosi, ma sono quasi completamente assorbiti dall’ozono stratosferico e giungono al suolo in misura trascurabile. L’esposizione al sole è quindi potenzialmente dannosa ed è pertanto opportuno proteggere pelle ed occhi al fine di limitarne gli effetti. La radiazione solare, e dunque anche quella ultravioletta, è massima attorno al mezzogiorno astronomico, nelle zone equatoriali e aumenta di circa il 6% alzandosi di 1000 m di quota. Nell’emisfero nord la radiazione è più intensa in primavera e in estate. La neve e la sabbia ne riflettono una gran parte e quindi il pericolo Uv è maggiore su queste superfici, piuttosto che sui laghi o su un prato. Sulle Alpi meridionali il pericolo maggiore di scottature e congiuntiviti si presenta quando soffiano venti settentrionali. In queste condizioni il cielo è frequentemente sereno e l’umidità molto bassa a causa del föhn. La bassa temperatura e il vento limitano la sudorazione, dando una sensazione di fresco anche se la radiazione ultravioletta è massima . L’indice Uv è riferito all’intensità di radiazione ultravioletta che raggiunge il terreno verso mezzogiorno e fornisce un’indicazione sui comportamenti da adottare per ridurre il rischio da esposizione. Alcuni centri meteorologici forniscono le previsioni dell’indice Uv utilizzando le previsioni di nuvolosità dei modelli matematici e tenendo conto della stagione. Di seguito alcuni suggerimenti da adottare in funzione dell’indice Uv. 3. Onde di calore Con l’inizio del periodo estivo torna anche in Trentino l’attenzione sul rischio delle ondate di calore che, anche se interessano perlopiù le vallate principali, possono causare importanti effetti sulla salute umana data anche la maggiore concentrazione di abitanti che in esse vivono. E’ bene quindi rimanere sempre informati e preparati. Osservando il grafico si nota come l’umidità relativa, e non solo la temperatura, giochi un ruolo importante nella sensazione di disagio o sofferenza. Va notato che solitamente nelle Alpi l’umidità raggiunge raramente valori elevati come invece accade nelle città della pianura padana per cui il rischio caldo è solitamente molto contenuto e limitato ai fondovalle più bassi. Di seguito vengono fornite alcune indicazioni sui rischi per la salute, su come difendersi dal caldo, su come consultare i bollettini meteorologici e su come comportarsi in caso di emergenza. Poiché gli anziani sono particolarmente vulnerabili è stato realizzato, a cura della Provincia di Trento, un opuscolo informativo che può essere facilmente consultato al seguente indirizzo internet: http://www.Trentinosalute.net/uploaddocs/1004_caldoanziani2005web.pdf . Cosa sono le onde di calore Le onde di calore sono condizioni meteorologiche che si verificano durante la stagione estiva, caratterizzate da temperature elevate, al di sopra dei valori usuali, in alcuni casi associate ad alti valori di umidità relativa, e che possono durare giorni o settimane. Come sinonimi spesso vengono usati anche i termini promontorio africano o bolla africana. I rischi per la salute Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente il corpo si raffredda per mezzo della sudorazione, ma in certe condizioni ambientali questo meccanismo non è sufficiente. Se, ad esempio, il tasso di umidità è molto alto, il sudore evapora lentamente e quindi il corpo non si raffredda in maniera efficiente e la temperatura corporea può aumentare fino a valori così elevati da danneggiare organi vitali. La capacità di termoregolazione di una persona è condizionata da fattori come l´età, le condizioni di salute, l´assunzione di farmaci. Quando la temperatura raggiunge valori elevati ed il soleggiamento è elevato, è frequente l’aumento della concentrazione di ozono vicino al suolo (da non confondere con l’ozono stratosferico che si trova tra i 15 ed i 35 km di altezza e che ci scherma dalle radiazioni ultraviolette). Informazioni sui rischi da inquinamento di ozono al suolo sono reperibili sul sito dell’Appa http://www.Appa.provincia.tn.it/aria/documentazione_divulgativa_aria/-inquinanti_principali/pagina16.html . I soggetti a rischio - Le persone anziane o non autosufficienti. - Le persone che assumono regolarmente farmaci. - I neonati e i bambini piccoli. - Chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all´aria aperta. I consigli per difendersi dal caldo - Esposizione: durante i giorni in cui è previsto un rischio elevato e per le successive 24 o 36 ore, si consiglia di limitate l’attività fisica e di non uscire nelle ore più calde, indicativamente dalle ore 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti. - In casa e in ufficio: per proteggersi dal calore del sole schermare le finestre esposte, mantenendole chiuse durante le ore calde del giorno e arieggiare gli ambienti nelle ore notturne. Se possibile, utilizzare gli impianti di aria condizionata per migliorare il clima degli ambienti, facendo però attenzione agli sbalzi di temperatura nel passare da un ambiente più caldo ad uno più fresco. Mantenere la temperatura del climatizzatore tra i 24 e i 26°C. Se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul proprio corpo. - Alimentazione: è importante bere molta acqua e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina. Si raccomanda di consumare pasti leggeri. - Abbigliamento: si consiglia di indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche. Ideali gli abiti di cotone o lino. Se si ha una persona malata in casa, fare attenzione che non sia troppo coperta. Cosa fare in caso di emergenza Se si sospetta che qualcuno sia vittima di un colpo di calore occorre chiamare immediatamente il 118. Mentre si aspettano i soccorsi: trasportare la persona in un luogo fresco e misurare la temperatura corporea, spruzzare acqua fresca sul corpo o avvolgere la persona in un lenzuolo bagnato e ventilare. Se la persona è cosciente fare bere liquidi e non somministrare farmaci antipiretici (es. Aspirina). 4. Siccità A causa del perdurare per più settimane o mesi di scarse precipitazioni, o di periodi a temperature molto basse o molto elevate, si possono verificare periodi siccitosi. I primi sei mesi dell’anno sono di solito quelli più a rischio. Effetti: danni all’agricoltura, pericolo d’incendio, riduzione della portata dei fiumi e del livello dei laghi, diminuzione dell’altezza delle falde idriche. Comportamenti e provvedimenti: evitare lo spreco d’acqua e l’accensione di fuochi in prossimità dei boschi. Nei casi più gravi può essere vietata l’irrigazione dei giardini; alcuni paesi con problemi di scarsità d’acqua, possono essere riforniti da autobotti della protezione civile. I bollettini di informazione meteorologica Il servizio meteorologico della provincia, Meteotrentino – Servizio Prevenzione Rischi - Dipartimento Protezione Civile e Infrastrutture, fornisce ogni giorno i bollettini di previsione meteorologica che sono resi disponibili su risponditore automatico al numero 0461-238939 e sul sito internet www.Meteotrentino.it  Nelle pagine web è possibile consultare anche il bollettino probabilistico http://www.Meteotrentino.it/bollettini/probabilistico_it.aspx  che segnala la probabilità, da molto bassa (0) ad alta (3), del verificarsi di forti temporali e caldo intenso e cioè che possano osservarsi temperature massime superiori a 35°C nelle località della Val d’Adige. Quando i meteorologi, sulla base dell’analisi dei dati elaborati, prevedono fenomeni meteorologici particolarmente intensi vengono emessi avvisi agli organi competenti che, se del caso, adottano opportune azioni di prevenzione  
   
 

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