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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Luglio 2010 |
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IMMIGRAZIONE, CIE MARONI, NON È PREVISTO UNO A MALPENSA; DE CORATO: “SE AREA AEROPORTUALE È NUOVA FRONTIERA FLUSSI CLANDESTINI PERCHÉ NO A NUOVO CIE?” GIUSTO CHE OGNI REGIONE ABBIA UN CENTRO, MA A MILANO GLI IRREGOLARI SONO 50 MILA E VIA CORELLI HA SOLO 90 POSTI
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Milano, 6 luglio 2010 - “Sui Cie la disamina del ministro Maroni è perfetta. Perché riconosce a queste strutture una funzione fondamentale per aumentare la sicurezza. E in fatto di localizzazione sostiene che siano da privilegiare le aree aeroportuali, in modo da facilitare i rimpatri. Ci sono pertanto tutti gli elementi necessari che indicano come opportuna l’idea Malpensa, che a detta del ministro è poi la nuova frontiera dell’immigrazione clandestina dopo Lampedusa. Che la prospettiva non rientri nel piano 2010 mi sembra un ostacolo tutt’altro che insormontabile: la domanda la fa il territorio. E i numeri dicono che solo a Milano sono 50 mila i clandestini secondo la Cgil, cresciuti di 6.000 unità nell’ultimo anno, mentre nella Lombardia sono 150 mila, pari a quelli dell’intera Grecia. Di fronte alle poche centinaia di posti disponibili (90 in via Corelli) significa pesare ora o in futuro su strutture di altre regioni. Che hanno già le loro gatte da pelare a cominciare dal Veneto o dalla Toscana, basti l’esempio della Chinatown di Prato. È giusto che tutte le regioni siano dotate di almeno un centro, ma la situazione di Milano e della Lombardia è unica in Italia. Non esiste bacino di immigrazione così ampio in nessuna altra area del Paese. Mantenendo lo status quo si rischia di rendere meno incisiva la lotta alla clandestinità sul nostro territorio”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato in replica al ministro Maroni sulla questione dei centri di identificazione ed espulsione. |
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