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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Novembre 2006
 
   
  LA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE STANZIA 10 MILIONI DI EURO PER IL PISL ALTOMILANESE

 
   
   Busto Garolfo, 16 novembre 2006 - La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate scende in campo a difesa dell’economia e dell’ambiente del territorio dove opera e stanzia 10 milioni di euro a tasso agevolato (Euribor + 1,25%) per il Pisl dei piccoli comuni dell’Altomilanese. I soldi, assegnati ai progetti presentati tramite gara, andranno a finanziare opere qualificanti, che dovranno garantire effetti migliorativi sulle condizioni materiali di vita nei sette comuni promotori del bando, Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, Parabiago, San Giorgio su Legnano, San Vittore Oolona e Villa Cortese. Obiettivo: migliorare la vivibilità e la qualità della vita nell’Altomilanese. I progetti presentati in questo bando avranno accesso ai 10 milioni di euro stanziati dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ed in più, sono completamente cumulabili con iniziative di finanziamento Regionali, Provinciali e di Stato, anche a titolo de minimis. Il limite massimo di finanziamento è fissato nella misura dell’80% della spesa ritenuta ammissibile e comunque non potrà superare euro 300. 000 per progetto. Ogni ente potrà partecipare in forma singola con un progetto soltanto. La partecipazione da parte di un soggetto in forma associata con altri enti non preclude allo stesso di partecipare anche singolarmente. “L’attenzione che la nostra banca dedica al territorio è massima – spiega Gianmario Quaglia, responsabile area commerciale della Bcc di busto Garolfo e Buguggiate – Il Pisl dei piccoli Comuni dell’Altomilanese, va nella direzione di portare ricchezza nelle zone dove operiamo, per questo volentieri abbiamo collaborato con le amministrazioni comunali che lo compongono. Nel Pisl la nostra banca viene indicata come il partner principale del progetto “sistema produttivo” dato che ha messo a disposizione propri fondi e risorse umane per finanziare il bando a tasso agevolato. Per noi questo strumento è una grande opportunità di rilancio dell’intera zona, una risposta qualificata alle richieste che arrivano dalla popolazione esidente e dagli operatori economici, un progetto consapevole di cooperazione fra piccole realtà per meglio valorizzare le risorse e le opportunità presenti su scala locale”. Uno degli ambiti strategici del Pisl è orientato a promuovere il “fare impresa” e il lavoro come parti dell’ampio progetto di abitabilità del territorio. L’impresa è una delle principali cellule che modifica e trasforma il territorio e in quanto tale debba essere parte integrante e attiva per la promozione della vivibilità nel territorio dei Piccoli Comuni dell’Altomilanese. Il Pisl da un lato pone l’attenzione sulla responsabilità delle unità produttive rispetto al contesto ambientale e territoriale in cui si inserisce (inteso nella sua accezione più materiale di risorse ambientali, ma anche di quelle sociali); dall’altro sottolinea il valore dell’attività economica sul territorio andando a sottolineare come le amministrazioni e gli enti collettivi possano essere variabili di redditività determinanti per il contesto economico andando a fornire beni pubblici, sperimentazioni di soluzioni innovative e, in generale, condizioni a favore dell’imprenditorialità privata. “Abitabilità significa rendere il territorio una casa sempre più accogliente; in questa casa sono presenti a pieno titolo le imprese il cui ruolo è quello di abitanti responsabili e di indispensabili portatori di ricchezza e di attività. – spiegano Livio Frigoli e Matteo Baglioni della X-consulting, segreteria tecnica del Pisl – La Bcc con i finanziamenti agevolati che ha messo in campo ha un ruolo decisivo: serve da sostegno economico per fare fronte alle spese che le aziende sostengono per rilanciare il territorio. Il Pisl è strutturato per fare in modo che assieme i comuni pianifichino lo sviluppo e l’acquisizione di risorse, ma questo lavoro va fatto assieme ai privati e alle associazioni di categoria”. L’intesa che ha portato i sette Comuni firmatari all’avvio della collaborazione per la stesura del Pisl si basa sulla consapevolezza che compito primario della comunità politica ed amministrativa sia quello di identificare i bisogni di innovazione di un sistema socioeconomico locale e quindi dargli risposte “qualificate”. Sotto il profilo oggettivo tale lavoro è stato in un certo senso favorito dalla sostanziale omogeneità delle realtà coinvolte: sotto il profilo sociale, urbanistico, istituzionale e produttivo, i sette Comuni promotori del Pisl evidenziano infatti numerosi tratti di somiglianza e di affinità. “Il Pisl da un punto di vista politico è uno strumento importantissimo – spiega Giovanni Azzi, sindaco di Busto Garolfo, Comune capofila e soggetto attuatore del Pisl dei piccoli Comuni dell’Altomilanese – Vogliamo dare vivibilità al nostro territorio, farlo crescere e cercare nuove vie di sviluppo economico, cercheremo con gli industriali di portare nuovi posti di lavoro, ma sempre nel rispetto dell’ambiente”. Quadro socio economico Pisl dei piccoli comuni dell’Altomilanese - Il quadro socio economico ha mostrato un’area che gode di un benessere generale, in cui il declino industriale ha portato gli attori locali a ripensare il territorio attraverso nuove funzioni terziarie e un modo nuovo di fare impresa che si allontana dalla vecchia impostazione fordista, avvicinandosi sempre di più a nuovi mercati e sistemi organizzativi. Il quadro infrastrutturale colloca la nostra area allo stesso tempo fra quelle più dotate e più congestionate, evidenziando come l’incremento della densità abitativa (a discapito di quella industriale) abbia messo rapidamente in crisi le infrastrutture sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo. A livello socio-demografico si assiste ad un incremento parziale della popolazione residente, accompagnato da un progressivo accrescimento della densità abitativa. Molte aree risultano ormai sature o inedificabili. A livello economico l’elemento distintivo è rappresentato dalla assenza di una vocazione specialistica dell’area: mancano ormai le condizioni per classificare questi territori come un “distretto produttivo”. Nello specifico le linee di tendenze sono così evidenziate: a) Nel settore manifatturiero: - una progressiva accelerazione del processo di deindustrializzazione ed una caduta di occupati - una sostanziale stabilità delle unità locali - una conseguente diminuzione delle dimensioni delle stesse unità locali manifatturiere - una sostanziale e definita scomparsa della specializzazione b) Nel settore terziario: - una crescita di imprese e lavoro nel settore privato - una sostanziale stabilità nell’area pubblica (esclusa la sanità) Alla luce di questo scenario, gli amministratori coinvolti hanno tutti evidenziato una fortissima preoccupazione per un crescente grado di dipendenza economica dei propri territori nei confronti delle grandi realtà limitrofe. L’impresa e il Lavoro Punti di forza Presenza di casi di eccellenza industriale (distretto della calzatura di Parabiago) La capacità di innovare, vi è la presenza di imprese che hanno raggiunto livelli di eccellenza all’interno del proprio settore Punti di debolezza Condizione di criticità elevata delle emissioni atmosferiche per alcuni impianti produttivi. Una scarsa attenzione per le risorse ambientali nell’attività di programmazione. Indirizzi di intervento del Pisl per l’imprenditoria Alla base di intereventi orientati al lavoro e alla formazione devono preesistere forti premesse che si basano sui processi di consultazione tra le imprese e le loro associazioni di rappresentanza. Solo attraverso una stretta collaborazione tra questi soggetti si potranno delineare obiettivi più specifici e corrispondenti all’idea di sviluppo che questo progetto tenta promuovere. Gli obbiettivi delineati a questo punto del processo sono i seguenti: a. Il rafforzamento delle relazioni fra le diverse unità, accrescendo le relazioni fra le imprese per favorire eventuali sinergie intra e infrasettoriali. Incentivare le relazioni con i centri di formazioni e di ricerca deve ritenersi uno degli obiettivi principali soprattutto per le aziende in via di riconversione che guardano ai nuovi mercati innovativi. Anche la relazione con i poli attrattori presenti nel contesto della scala locale più ampia deve ritenersi un’opportunità. B. Valorizzazioni di imprese eco-compatibile e eco-incentivanti. Imprese di questo tipo tenderanno a valorizzare e considerare la realtà territoriale in cui si inseriscono, non compromettendo le risorse ambientali presenti. C. Opportunità e accesso a strumenti e risorse per lo sviluppo di impresa. Intese come la possibilità di far circolare le informazioni tra le imprese presenti sul territorio affinché le diverse esperienze possano concorrere ad accrescere la mentalità e il modo di fare impresa. Anche l’accessibilità a finanziamenti e la possibilità di rendere più accessibili i mercati esteri sono certo obiettivi fondamentali per aumentare le possibilità di innovazione dell’imprenditoria locale d. Realizzazione di infrastrutture di servizio all’impresa, per facilitare la fruibilità della stessa ma anche di coloro che vivono l’impresa lavorandoci quotidianamente; e. Sperimentazioni, servizi e infrastrutture per la riduzione dell’utilizzo di risorse e delle spese per la compatibilità ambientale; f. Valorizzazione per le nuove attività delle aree dimesse o ad elevato potenziale sul territorio. . . .  
   
 

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