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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Luglio 2010
 
   
  RINASCONO IN UMBRIA LE VECCHIE “BATTITURE”: SABATO 10 E DOMENICA 11 LUGLIO A BASTIA FESTA DAI FRATELLI PAFFARINI

 
   
  Perugia – Saranno i problemi e le molte “criticità” dell’attuale modello di agroindustria, sarà la fame di “green economy”, sarà la necessità – sempre più sentita e teoricamente argomentata – di recuperare i valori etici del vecchio mondo contadino, sarà il bisogno di dare una base vera e legata alle antiche radici alla produzione delle tipicità e delle eccellenze agroalimentari, fatto sta che in Umbria, da qualche tempo, si stanno moltiplicando le “feste della battitura”, che, finite nel dimenticatoio a causa dell’evolversi della tecnologia, costituivano un tempo un momento centrale della vita delle campagne. A Bastia, i fratelli Paffarini, Marcello, Gino e Arnaldo, e i loro cugini, Giulio, Rino e Remo, hanno deciso di ridar vita alla vecchia festa: a casa loro, in Via Cambogia 16, dove abitano tutti insieme con figli e nipoti, in una sorta di “villaggio” al confine tra Bastia e Santa Maria degli Angeli (una singolare “enclave” agricola nel bel mezzo della città), si terrà, sabato 10 e domenica 11 luglio, dalle ore 15, una ricostruzione storica della tradizionale “battitura”, sulla base di una ricca collezione appena restaurata di attrezzature per il lavoro dei campi. E si vedranno dunque all’opera un “Landini 45”, una trebbia “Ama Tortona”, una mietilega “Bcs”, e perfino un carro originale trainato da buoi di razza chianina, addestrati per l’occasione, a ricalcare la fatica dei loro progenitori. La cura “filologica” posta nell’organizzazione della festa farà sì che entreranno in scena personaggi in carne ed ossa ad impersonare figure desuete del passato, dal fattore, che comparirà in sella ad una moto russa d’epoca, ai frati cercatori, venuti a “riscuotere” i doni che la battitura riservava un tempo al convento. Insomma, una festa che è anche un “re-enactment”, un’azione scenica quasi nello stile di “Novecento” di Bernardo Bertolucci. “È un modo per recuperare e sottolineare l’importanza della tradizione, e anche di ricordare la storia della nostra famiglia”, dicono i Paffarini, una famiglia assai numerosa, originaria di Pilonico Paterno, agricoltori in seguito trasformatisi in imprenditori edili, senza però mai dimenticare le proprie radici. Marcello, Gino e Arnaldo ricordano il loro scomparso fratello Tonino, “porchettaro” storico di Bastia e celebrato interprete della famosa “porchetta di Costano”: “Questa festa – dicono – gli sarebbe piaciuta molto, con la sua esaltazione della genuinità, dei vecchi mestieri e delle antiche tradizioni popolari, espressione di un mondo di valori che vanno purtroppo scomparendo”.  
   
 

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