Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 13 Luglio 2010
 
   
  IL MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI VERSO LA DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA

 
   
  Anche per il “Miele delle Dolomiti Bellunesi” è iniziata l’ultima tappa verso il traguardo della Denominazione d’Origine Protetta. “Con il parere positivo della Commissione, la domanda è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di giovedì 8 luglio scorso – ha spiegato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato – e se nei prossimi sei mesi nessun Paese avrà obiezioni, questo prodotto, figlio di un territorio dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e della bravura degli apicoltori bellunesi, verrà ufficialmente iscritto nell’elenco delle denominazioni, tutelate e valorizzate a livello mondiale”. “Per il bellunese, ma più in generale per quel patrimonio di sapori, tradizioni e tipicità che è il Veneto – ha proseguito Manzato – quello del Miele delle Dolomiti Bellunesi Dop è un obiettivo prestigioso e perseguito con determinazione, un contributo all’economia della nostra provincia montana, un ulteriore elemento di promozione e di offerta che potrà contribuire alla produzione di valore aggiunto. Tra circa 6 mesi, con la formalizzazione di questa Dop, il paniere regionale dei prodotti a Denominazione o Indicazione protetta salirà a 34 unità, affiancando le 25 Doc, le ormai 8 Docg dei vini (anche se due di queste partiranno solo dalla prossima vendemmia) e oltre 370 prodotti tipici: una cifra che fa del Veneto la prima regione italiana e probabilmente europea nella distinzione, protezione e valorizzazione delle proprie tipicità”. Il “Miele delle Dolomiti Bellunesi” viene prodotto, a partire dal nettare dei fiori del territorio montano bellunese, dall’ecotipo locale di “Apis mellifera” che deriva da incroci naturali tra diverse razze apistiche, prevalentemente tra quella Ligustica e Carnica. In funzione delle differenti specie botaniche che fioriscono scalarmente durante il periodo di produzione, la futura Dop sarà proposta nelle seguenti tipologie: Millefiori, di Acacia, di Tiglio, di Castagno, di Rododendro e di Tarassaco.  
   
 

<<BACK