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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Luglio 2010
 
   
  L´EUROPA PUÒ IMPARARE LA LEZIONE DAL DISASTRO PETROLIFERO AMERICANO? DIBATTITO SULLA TRAGEDIA AMERICANA: L´EUROPA POTREBBE RISCHIARE LO STESSO?

 
   
   Bruxelles, 14 luglio 2010 - La catastrofe Deepwater Horizon è stata descritta dal presidente Obama come "l´11 settembre dell´ambiente". Mentre decine di migliaia di barili di petrolio al giorno continuano a inquinare le acque del Golfo, gli eurodeputati sono preoccupati del rischio che un disastro del genere si possa abbattere anche sul nostro continente. Martedì 22 giugno la commissione per l´Ambiente ha interrogato un esperto di energie fossili della Commissione, che ha intervenuto anche il 7 luglio in plenaria dicendo che intende suggerire una moratoria sulle nuove trivellazioni petrolifere in Europa. Il rappresentante della presidenza belga dell´Ue Paul Magnette ha spiegato che la situazione europea è molto diversa da quella americana: le regole sono più rigide, non si può trivellare così lontano dalla costa e si opera a profondità molto più basse. Magnette ha comunque accolto favorevolmente l´iniziativa della Commissione per valutare un rafforzamento degli strumenti legislativi. Il commissario Günther Oettinger ha spiegato che la Commissione europea sta analizzando la situazione tenendo in considerazione soprattutto i problemi di responsabilità e sicurezza. Settimana prossima la Commissione si riunirà con le compagnie petrolifere e con le autorità dei paesi membri, a cui suggerirà una moratoria sulle nuove trivellazioni, specialmente nelle situazioni più estreme. Inoltre, quasi certamente si insisterà su un´assicurazione obbligatoria per la responsabilità ambientale, e nonostante la supervisione continuerà a essere nazionale, "sarebbe una buona idea" avere anche degli standard europei di riferimento, e un´autorità di sorveglianza Ue. Maria Damanaki, commissario per la pesca e gli affari marittimi, ha dichiarato che "l´Europa è il continente marittimo per eccellenza. Dobbiamo applicare fino in fondo il principio chi inquina paga". La caccia al petrolio - La francese Corinne Lepage dell´Alde ha chiesto una revisione della normativa sulle autorizzazioni per le piattaforme oceaniche. La deputata ha anche ricordato ai colleghi il bisogno di abbandonare la ´società del petrolio´: "C´è sempre meno petrolio disponibile, e lo si va a cercare in condizioni sempre più estreme". Secondo Peter Liese, tedesco del Ppe, "questo incidente è un´ulteriore motivazione per lasciarci il petrolio alle spalle. Dobbiamo investire nelle energie rinnovabili, nonostante le difficoltà. E´ giusto tenere in conto le difficoltà, ma dall´altro lato tutti possono vedere le conseguenze dei disastri petroliferi". "La sicurezza non è una priorità" - Il verde Bart Staes ritiene che "per le compagnie petrolifere la sicurezza non è una priorità. Non conosciamo realmente la situazione in Europa". Il deputato belga ha aggiunto anche che "abbiamo l´Emsa (Agenzia europea per la sicurezza marittima) che sta facendo un ottimo lavoro, ma è stata costituita a seguito dei disastri delle petroliere, e non ha competenza sulle piattaforme oceaniche. Forse dovremmo estendere il suo mandato".  
   
 

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