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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Luglio 2010
 
   
  CONFINDUSTRIA ANIE: I DRIVER DEL NEW DEAL ITALIANO

 
   
  Milano, 13 luglio 2010 - La crescente attenzione dei principali Governi a uno sviluppo economico sostenibile, così come espresso in ambito europeo dalla Strategia Europa 2020, sta di fatto agendo da volano alla domanda di nuove tecnologie per l’ambiente e l’efficienza energetica. Sono i settori industriali che investono e innovano in prodotti e servizi abilitanti – fra cui si annoverano l’Elettrotecnica e l’Elettronica – i veri e propri vettori potenziali di sviluppo, specialmente in uno scenario, come quello attuale, che risulta modificato dalla recente crisi economica e all’interno del quale i paradigmi stessi del “fare impresa” vanno radicalmente ripensati. E’ questo il quadro che emerge dall’Assemblea annuale di Confindustria Anie (Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) svoltasi 2 luglio 2010 a Cernobbio (Como). Presenti, oltre al Presidente di Confindustria Anie Guidalberto Guidi, il Vice Presidente della Commissione europea per l´industria e l´imprenditoria Antonio Tajani, il Vice Ministro all’Economia e Finanze Giuseppe Vegas, il Presidente Fiec - Federazione Industria Europea delle Costruzioni Luisa Todini. Ha concluso i lavori il Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Il 2009 Dell’industria Elettrotecnica Ed Elettronica - Con oltre 1.100 imprese associate Anie rappresenta un tessuto imprenditoriale articolato che mantiene anche quest’anno un ruolo di primo piano nel panorama europeo. Dall’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana origina l’11,1% del fatturato complessivo dell’Unione europea a 27 Stati (al 3° posto dopo Germania e Francia). Nel 2009 la recessione non ha risparmiato l’industria manifatturiera italiana e quindi anche i settori Anie che, dopo il rallentamento emerso già nel corso del 2008, hanno sperimentato un sensibile calo del fatturato aggregato (-12,7%). L’elettrotecnica, il tradizionale motore dello sviluppo settoriale negli anni precedenti, ha mostrato accentuati segnali di sofferenza (-9,9% la variazione del fatturato aggregato nel 2009; +1,5% la corrispondente variazione nel 2008). Con riferimento all’Elettronica nel 2009 si sono aggravate le tendenze recessive già evidenziate nell’anno precedente (-18,3% la variazione del fatturato aggregato; -6,3% nel 2008). I livelli produttivi hanno toccato i minimi storici e il grado di utilizzo degli impianti è sceso in chiusura 2009 al 65%, contro l’80% medio annuo registrato nell’ultimo decennio. Tale debolezza ha avuto conseguenze rilevanti sull’occupazione, testimoniate dal crescente ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni - nel 2009 ai massimi dell’ultimo decennio - e dalla caduta dei livelli occupazionali. A fronte della perdurante debolezza del mercato interno (-12,5% la variazione rispetto al 2008) – penalizzato dal ritardo nell’ammodernamento della dotazione infrastrutturale – in corso d’anno le imprese Anie non hanno potuto trarre beneficio dalle potenzialità tradizionalmente offerte dal canale estero (-16,9% la flessione delle esportazioni nel 2009). La pervasività e trasversalità della crisi nei principali mercati di sbocco delle produzioni nazionali ha lasciato pochi margini di crescita per gli operatori settoriali. Nonostante le tendenze recessive, a fine 2009 il saldo commerciale per i settori elettrotecnico ed elettronico si è comunque mantenuto attivo per un valore prossimo agli 800 milioni di euro. 2010: I Primi Timidi Segnali Di Ripresa - Dopo la forte caduta dei livelli di attività registrata nel corso del 2009, l’inizio del 2010 ha evidenziato andamenti più incoraggianti. Guardando alla media del primo quadrimestre del 2010 nel confronto col corrispondente periodo dell’anno precedente, l’industria Elettrotecnica ha registrato una variazione positiva del 10,7%; l’Elettronica del 12,4% (+4,5% nella media dell’industria manifatturiera). Tali dinamiche collocano i settori Anie fra i comparti industriali del manifatturiero che hanno mostrato i recuperi più accentuati. “Sebbene sia ancora presto per leggere in questi dati un effettivo irrobustimento della ripresa e sia necessario attendere i prossimi mesi per poter avere conferma di un’inversione di tendenza certa per l’industria delle tecnologie – ha affermato Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria Anie – le imprese high tech sembrerebbero aver iniziato a cogliere sui mercati esteri i primi moderati frutti dei forti sacrifici e delle strategie messe in campo nell’ultimo anno per resistere alle tendenze recessive. La crisi economica non ha indebolito la capacità delle nostre imprese di mobilitare risorse per l’innovazione, declinata in particolare al miglioramento dell’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale. Anche in un anno di crisi come è stato il 2009, la spesa sostenuta dalle imprese Anie in Ricerca e Sviluppo è aumentata del 8,8% rispetto al 2008, toccando i 2,3 miliardi di Euro”. “Il ritorno in un sentiero di crescita per l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana può tuttavia giungere solo da un’azione forte sul mercato interno per l’ampliamento e l’ammodernamento del sistema infrastrutturale – ha proseguito il Presidente Guidi – Nell’ultimo anno si è assistito in più occasioni in ambito internazionale a iniziative di rilancio dei piani di investimento per le infrastrutture con chiari intenti anticiclici e di supporto all’economia. Nel nostro Paese manca a oggi un programma di ampio respiro e di lungo periodo che si muova in tale direzione, a sostegno della competitività e dell’attrattività del territorio nazionale. In questa ottica è certamente rilevante il ruolo che potrebbero svolgere i comparti industriali rappresentati da Anie che forniscono le tecnologie a più alto contenuto innovativo per le reti infrastrutturali. Come è emerso oggi in questa sede, nell’Energia e nell’Automazione nel Building, nelle Comunicazioni e nei Trasporti si individuano i settori strategici della politica industriale per il prossimo futuro”.  
   
 

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