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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Novembre 2006
 
   
  IMPRESE “ROSA”: NUOVI ORIZZONTI PER L´IMPRENDITORIA FEMMINILE FRA QUESTI IMMOBILIARE ENERGIA

 
   
   Roma, 16 novembre 2006 - La voglia di “fare impresa” delle donne comincia a cercare nuovi spazi anche in settori tipicamente “maschili: sono 8mila in più le imprese guidate da donne nate tra giugno 2005 e giugno 2006 nel settore immobiliare, 3mila quelle delle costruzioni e mille quelle dei trasporti che sono andate ad ingrossare l’esercito del 1 milione e 200 mila imprese femminili italiane. Hanno inoltre registrato una crescita del 12,06% le imprese “rosa” operanti nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica e una crescita del 7,80% quelle operanti nelle costruzioni. Un esercito sempre più popoloso (18mila le imprese femminili in più rispetto all’anno scorso), con la maggiore concentrazione e il più elevato tasso di crescita nel Mezzogiorno. Questa novità, fotografata dall’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere-retecamere, è emersa nel corso dell’incontro dei 100 Comitati per l’imprenditorialità femminile, che si è svolto oggi a Roma. Sebbene le donne comincino a far capolino anche in ambiti prevalentemente maschili, i settori economici con una maggiore presenza femminile si confermano il commercio (31,64%) e l’agricoltura (22,41%), seguiti dalle attività immobiliari e manifatturiere (rispettivamente il 10,72% e il 10,37%), mentre quelli con il tasso di femminilizzazione (la percentuale di imprese femminili sul totale del settore) più elevato sono i servizi pubblici, sociali e personali (49,00%) e sanità (41,33%), seguiti dal turismo e dall’istruzione (rispettivamente 33,60% e 32,58%). In termini assoluti è risultato rilevante l’incremento delle imprese nel commercio (+3. 642), nel settore turistico (+2. 133) e nelle attività manifatturiere (+952); l’agricoltura ha invece subito una riduzione di circa 2. 500 unità, pari allo 0,90%. Permangono, però, le “criticità” evidenti nella struttura di queste imprese, a cominciare dalla dimensione molto contenuta (il 70% delle imprese “rosa” soprattutto nelle aree meridionali e centrali del Paese ha forma giuridica di impresa individuale, mentre al Nord prevalgono le società di persone e di capitali), fattore che, unitamente alla difficoltà di accesso al credito e alla necessità di conciliare vita lavorativa e vita familiare fortemente sentita dalle donne possono rendere particolarmente fragili queste tipologie di imprese. Partendo dall’analisi di questi dati, si sono riuniti oggi i 100 Comitati per l’imprenditoria femminile delle Camere di Commercio. “Dove va l’imprenditoria femminile” è il titolo del seminario promosso dall’Unioncamere con le associazioni imprenditoriali, diretto ad individuare il percorso di una nuova fase di attività dei Comitati, i cui punti qualificanti siano la formazione, l’accesso al credito, le nuove politiche di incentivazione sui temi dell’internazionalizzazione, dell’innovazione e della ricerca e un nuovo welfare, con la valorizzazione della risorsa femminile in tutte le politiche di sviluppo. Su questi temi parte da oggi un lavoro in rete dei Comitati, per l’elaborazione di progetti da portare all’attenzione del mondo istituzionale in occasione del prossimo incontro pubblico dei Comitati che si terrà a febbraio 2007. Esce, inoltre, dalla giornata una sollecitazione alle associazioni di categoria e alle Camere di Commercio per un maggior coinvolgimento delle donne nei processi decisionali e nelle iniziative. .  
   
 

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