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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2010
 
   
  LIGURIA: PRESENTATO IL IV RAPPORTO SULLA SICUREZZA URBANA LA CRIMINALITA’ DI STRADA LASCIA IL POSTO AI REATI TECNICI AL VIA AGGIORNAMENTO LEGGE SULLA SICUREZZA ALLA LUCE DEI NUOVI FENOMENI DI MALAVITA ORGANIZZATA NELLA REGIONE CON PARTICOLARE ATTENZIONE AGLI APPALTI PUBBLICI

 
   
  Genova, 15 Luglio 2010 - Tendenza alla stabilizzazione e alla diminuzione dei reati predatori come scippi, borseggi, furti su auto e moto in tutte le quattro province liguri e aumento delle truffe via internet mediante la clonazione di carte di credito o l’appropriazione di dati sensibili dagli sportelli bancomat attraverso rilevatori elettronici. È quanto emerge dalle ipotesi interpretative del Iv rapporto annuale sulla sicurezza urbana coordinato dall’osservatorio regionale sulla sicurezza urbana che offre una ricognizione dei reati ufficiali forniti dal Ministero dell’Interno e aggiornati al 2009 e presentato questa mattina dall’assessore regionale alla salute e alla sicurezza urbana, Claudio Montaldo, dall’assessore alle politiche sociali, Lorena Rambaudi, dal coordinatore dell’osservatorio regionale sulla sicurezza, Stefano Padovano alla presenza degli altri componenti, Uberto Gatti, Realino Marra e Isabel Fanlo. Dall’analisi emerge una diminuzione del 15-20% dei reati predatori con punte del -25% dei furti in abitazione, a conferma di una tendenza che ha preso il via nel 2007, dall’altra una diffusione capillare su tutto il territorio di crimini meno visibili, ma altrettanto insidiosi. “Ad esempio – spiega Stefano Padovano,– la genesi degli omicidi e dei tentati omicidi che, anche se ridotti a poche unità sono caratterizzati da una certa recrudescenza e dalla conoscenza tra autore e vittima: uomo – donna, figlio – genitore. Così come le truffe, non solo le più tradizionali a danno degli anziani, ma quelle via internet mediante la clonazione di carte di credito dietro le quali agiscono vere e proprie micro bande con basi nei paesi dell’est europeo”. Per quanto riguarda la violenza alle donne i numeri delle denunce risultano stabili rispetto al passato biennio, ma aumentano quelle che segnalano di subire tali vessazioni all’interno delle mura domestiche o nei luoghi di lavoro. Mentre la distanza tra chi teme di cadere vittima di una violenza in strada o in luogo aperto e chi lo diventa per davvero è notevole. L’immagine del violentatore risulta dunque più sbiadita di un tempo, grazie anche alla maggiore consapevolezza. “Questo significa – spiega l’assessore regionale alla salute e alla sicurezza, Claudio Montaldo – che è corretto concentrare l’attenzione su due ordini di risposte diverse ma complementari: da un lato la presa in carico della richiesta di aiuto, attraverso l’assistenza, dall’altro la volontà di progettare azioni che consentano di aumentare il senso di sicurezza percepito”. “Per quanto riguarda l’area imperiese – continua Padovano - colpisce l’aumento delle estorsioni, pari al 20%, anche se preoccupa non tanto il dato numerico ma la presenza di forme di controllo del territorio a danno di commercianti e imprese. Un elemento che si evince dall’aumento degli incendi (più di 300 negli ultimi 18 mesi) con modalità violente e intimidatorie che vengono indirizzati a cose e beni pubblici”. Un reato che si rileva particolarmente nelle ore notturne, con punte nei mesi di aprile e maggio, a danno di attività commerciali e della ristorazione balneare e turistica a cui fa da contraltare l’aumento del 20% dei reati di danneggiamento e di danneggiamento seguito da incendio e non conosce alcuna diminuzione nell’andamento quinquennale elaborato già lo scorso anno. Dall’esame dell’osservatorio la costa savonese appare aggredita da una criminalità che importa strumenti e metodologie da investire in attività “border line” per assecondare i bisogni dell’economia locale anche se certe modalità criminose di tipo estorsivo e tali da ascrivere a forme di criminalità organizzata sono più facilmente ravvisabili nell’area sanremese. Nel savonese alla presenza di forme di infiltrazioni criminali nei gangli dell’economia lecita non fa seguito un’altrettanta percezione di illegalità diffusa da parte della cittadinanza. “La diffusione smodata – spiega Padovano – dei punti specializzati per la pratica delle scommesse e dei giochi d’azzardo è moltiplicata in tutti gli esercizi commerciali: bar, tabaccherie, circoli privati, supermercati, perfino all’interno delle stazioni ferroviarie. Ma anche se si tratta di una pratica, seppure lecita sul piano delle autorizzazioni, consente una forma di controllo del territorio da cui deriva non solo la possibilità di riciclare i capitali frutto di proventi illeciti, ma di allargare una rete criminale che fa del prestito di denaro a tassi da usura una delle maggiori fonti di guadagno insieme al mercato degli stupefacenti. “Anche sull’onda degli episodi connessi alla criminalità organizzata avvenuti nell’area imperiese – continua l’assessore Montaldo – stiamo lavorando alla revisione della legge sulla sicurezza a seguito del lavoro effettuato a partire dal 2005, con un particolare riguardo al tema degli appalti pubblici, a difesa della legalità. Tutto ciò dovrà servire a migliorare ulteriormente le attività già avviate insieme agli Enti locali, alle Prefetture e alle forze dell’ordine per contrastare le azioni della malavita organizzata nella nostra regione”. Relativamente alla criminalità minorile il quadro in Liguria appare abbastanza stabile con una tendenza alla flessione. Si registra una crescente diffusione, in controtendenza rispetto all’andamento generale, dei reati legati al conflitto relazionale tra le persone, ingiurie, diffamazioni, violenza privata, allo spaccio di stupefacenti e al rapporto con l’autorità (resistenza e violenza a pubblico ufficiale). Emerge una stretta relazione tra abuso di alcolici e ambiente di vita del minorenne e una sempre più stretta vicinanza delle ragazze ai modelli di consumo e abuso dei ragazzi.  
   
 

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