Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2010
 
   
  CODICE DELLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI AI RISULTATI DI IMPRESA

 
   
   Roma, 15 luglio 2010 - Presentato dal Ministro del lavoro il 7 luglio 2010 il "Codice della partecipazione", documento aperto che contiene una raccolta ragionata della normativa vigente, non solo italiana, e alcune delle buone prassi che presentano le caratteristiche virtuose della partecipazione. Partecipazione intesa in termini generali, ricomprendendo perciò le due tipologie che la ordinano: 1.I diritti di informazione e consultazione dei lavoratori; 2.La partecipazione finanziaria e quindi al capitale o agli utili. Il Codice è il primo frutto dell`Avviso comune sulla partecipazione firmato il 9 dicembre 2009 da tutte le associazioni datoriali e sindacali. Per la prima volta le parti hanno convenuto su una piattaforma valoriale comune che valuta, come si legge nell`Avviso comune, l`economia della partecipazione una soluzione in grado «di conciliare la solidarietà tipica del modello sociale europeo con l`efficienza richiesta dalla competizione globale». Il Codice si divide in cinque macro-aree: normativa comunitaria; normativa nazionale; disegni e progetti di legge; accordi sindacali; buone pratiche. Obiettivo del documento è fornire alle parti sociali un strumento che consenta di individuare, attraverso il monitoraggio delle pratiche partecipative in atto, le criticità della normativa legale e contrattuale vigente e gli ostacoli, di vario ordine, che impediscono una diffusione degli istituti partecipativi così come avviene negli altri Paesi europei. Trattandosi di un documento aperto, il Codice sarà costantemente aggiornato attraverso i contributi che giungeranno dalle parti sociali e dagli esperti della materia. Il ricorso a tale strumento di "soft law" esalta il ruolo delle parti sociali e si pone come una sorta di nuova frontiera delle tecniche regolatorie del diritto del lavoro, segnalando una apertura del nostro sistema a istanze presenti nel Paese, ora recepite nel Libro Bianco sul futuro del modello sociale italiano dopo ampia consultazione pubblica. Tutto ciò si basa nella consapevolezza che l’economia della partecipazione presuppone al tempo stesso, un modello d’impresa sempre più attento al valore della persona e un modello di sindacato quale soggetto attivo dello sviluppo e della diffusione del benessere. In sostanza le parti riconoscono che sussistono “obiettivi comuni condivisibili”, fra cui tutti la solidità competitiva della impresa e il rispetto e della valorizzazione del lavoro.  
   
 

<<BACK