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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Luglio 2010
 
   
  EGITTO: IL SISTEMA OASI - ACQUA, SORGENTE DI VITA - DAL 30 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE 2010

 
   
  Egitto parallelo, così potremmo definire l’itinerario proposto poiché si snoda dal Cairo verso Sud, fino a Luxor. Attraverso un territorio che scorre parallelo al Nilo stretto tra la sua valle ed il margine Est del grande deserto del Sahara, un territorio geologicamente antichissimo e di straordinaria suggestione. Vita parallela in alternativa agli itinerari più noti al turismo di massa, un viaggio nel tempo, attraverso la natura, la storia e la perseveranza dell’uomo. Lungo le antiche rotte carovaniere, tra lussureggianti palmeti, spettacolari deserti, laghi salati e fresche sorgenti d’acqua dolce, si nascondono testimonianze del passato: sono preziose tombe, templi d’epoca faraonica, templi persiani, monumenti della romanità e chiese copte, villaggi fortificati, necropoli grecoromane, vita e sapienza contadina dal sapore medioevale. Un mondo fatto anche di lavoro, di ingegno e di successi: nelle oasi si comprende appieno la precarietà dell’opera umana e la caparbia, quotidiana applicazione degli agricoltori che hanno saputo interagire con la natura facendo tesoro della incredibile ricchezza d’acqua delle sue sorgenti, coniugandola al potere del sole onnipresente a queste latitudini. Grandi progetti agricoli stanno nascendo in queste oasi con il sostegno del governo attivamente coinvolto e aperto alla cooperazione internazionale per fare rifiorire il deserto creando una speranza di benessere ad una intera nazione. L’itinerario è proposto nella formula viaggio studio per combinare l´esperienza di viaggio, sempre piacevole, con l´opportunità di crescita professionale. Saranno proposti brevi seminari tematici, abbinati a visite tecniche in loco, confronti con professionisti locali ed incontri con realtà governative che sovraintendono i progetti agricoli più significativi. Ogni giorno la dott.Ssa Invernizzi, che esercita la professione di agronomo con particolare attenzione alla progettazione ed alla manutenzione dei giardini; a margine del programma di visite offrirà spunti di approfondimento sui seguenti temi: storia delle oasi e della colonizzazione dei deserti, storia delle oasi e delle popolazioni del deserto, geologia del deserto e reperimento delle risorse, captazione e raccolta, tecniche irrigue e distribuzione delle risorse, piante e frutti per l’agricoltura sahariana, energie alternative e tecniche innovative per il nuovo Egitto. Partenza dall’Italia sabato 30 ottobre con volo di linea per il Cairo. Il secondo giorno partenza con le vetture fuoristrada in direzione sud-ovest, verso il deserto occidentale. Arrivo all’oasi di Bahariya, famosa meta turistica per le numerose sorgenti calde, in tempo per il suggestivo tramonto dall’alto della casa inglese che sorge in posizione strategica e domina tutta la valle. Pensione completa. Bahariya è la più settentrionale delle oasi egiziane, punto nevralgico sulle vie carovaniere tra la valle del Nilo e la Libia. L’oasi, verdissima e intensamente coltivata, occupa una vasta depressione (lunga 94 km e larga 40) attorniata da rilievi di rocce scure e costellata di sorgenti termali calde o fredde che alimentano un articolato sistema di canali d’irrigazione. La fama mondiale di Bahariya viene dalla vasta necropoli delle "mummie d’oro" risalenti alla Xxvi dinastia (664-525 a.C.) scoperta nel 1996 dal celebre archeologo Zahi Hawass (il simpatico professore brizzolato che compare nei servizi di Piero Angela). Gli scavi archeologici tuttora in corso, e perciò non visitabili, portarono alla luce una immensa necropoli di età romana che dovrebbe ospitare migliaia di mummie in perfetto stato di conservazione. E’ stato allestito un piccolo museo presso l’Ispettorato delle Antichità per esporre una decina di mummie molto interessanti perché realizzate con una insolita tecnica definita cartonage per evidenziare i tratti somatici dei volti che poi venivano dorati pensando, in questo modo, di facilitare il riconoscimento nell’aldilà tra anima e corpo. Il 3° giorno visita dell’oasi e ai suoi siti monumentali : visita al museo delle mummie, ai resti del tempio di Alessandro (111 secolo a.C), a Qaret Qasr Seilim alle splendide tombe dipinte di Zed-amon ef-ankh e di Banentiu, suo figlio. Dopo pranzo partenza verso il parco nazionale del Deserto Bianco attraversando prima il Deserto Nero così chiamato dal colore delle rocce basaltiche presenti sulle sommità delle sue colline. A seguire si passerà attraverso scenari desertici di grande suggestione. In serata cena e pernottamento in campo tendato circondati dal fiabesco scenario delle rocce antropomorfe. Il Deserto Bianco si estende su una superficie di circa 3.000 kmq ed è dichiarato dal 2002 Area protetta. E’ costituito principalmente da sabbia e calcari bianchi organogeni, depositatisi nel calmo e poco profondo mare che ricopriva quest’area nel cretaceo, circa un centinaio di milioni di anni fa. Osservando le rocce infatti si possono osservare ancora oggi numerose conchiglie ed echinodermi fossili. Per effetto dei venti e delle piogge nel corso dei secoli si sono poi scolpite queste rocce in forme bizzarre e che variano con il passare del tempo. Spesso tra i sedimenti affiorano anche noduli nerastri dalle forme più svariate, si tratta di marcassite (bisolfuro di ferro) molto simile alla pirite. Il 4° giorno : proseguimento verso sud e l’oasi di Farafra. L’oasi di Farafra,situata ai margini del Deserto Bianco rappresenta la seconda grande depressione del deserto occidentale e si estende da nord a sud per 200 km. E’ un’oasi interamente coltivata a ulivi, datteri e albicocchi, grazie alla abbondanza di pozzi d’acqua (oltre un centinaio) che sono diventati una delle grandi attrazioni turistiche dell’oasi perché le acque calde e leggermente sulfuree sgorgano a 40° e consentono piacevoli bagni termali. A Farafra, l’artista locale autodidatta Badr Abd-el-moghny, ha allestito un singolare atelier d’arte dedicato alla cultura beduina per fare conoscere la cultura e la natura dell’oasi. Il viaggio prosegue tra abbaglianti distese di sabbia gialla fino a raggiungere il pozzo di Abu Minqar. Seconda colazione pic nic nella frescura dell’oasi e prosecuzione per l’oasi di Dakhla. Il 5° giorno, sempre a Dakhla, è dedicato alla visita all’oasi e alla scoperta delle numerose testimonianze del passato presenti sul territorio. Tra i siti di maggiore interesse segnaliamo: il tempio faraonico di Deir el Hagar (I secolo a.C.) o “monastero di pietra” dedicato agli dei Amon-ra, Mut e Khonsu (la cosidetta triade tebana); la necropoli di Muzawaqa (I-iii secolo d.C.), il cui nome in arabo significa “la ben decorata” dove sono visitabili due splendide tombe decorate con i temi classici dell’Egitto faraonico, ma con lo stile proprio del periodo greco-romano; il pittoresco villaggio di Bashendi (Xi, Xii secolo) con le sue case in mattoni crudi decorate, il cimitero islamico con il mausoleo dello Sheikh Bashendi; il piccolo villaggio di Balat noto soprattutto per i due siti archeologici più importanti del deserto occidentale: le necropoli di Ain Asil e di Qila-el-dabba dove sono state ritrovate sette grandi mastabe in mattoni crudi. Nel tardo pomeriggio potrete godervi il tramonto dall’alto del vostro hotel che domina l’oasi. L’oasi di Dakhla, si trovava al centro di importanti piste carovaniere, è intensamente coltivata grazie alla ricchezza delle sue sorgenti divenute nel tempo vere e proprie attrazioni turistiche. Mut è il più importate dei 16 villaggi dell’oasi e conta circa 80.000 abitanti. El Qasr è il villaggio più interessante dell’oasi per la sua caratteristica architettura islamica tra viuzze strette e portoni riccamente intarsiati. Di grande interesse la moschea, la scuola coranica e le ingegnose soluzioni escogitate per utilizzare al meglio il poco spazio disponibile all’interno delle mura. Il 6° giorno partenza per Kharga, capitale del governatorato e importante centro amministrativo della regione con una popolazione di circa 200.000 abitanti. Kharga, a circa 300 Km da Luxor, è la più grande delle oasi egiziane grazie all’apporto dei molti nubiani trasferiti qui all’epoca della costruzione della diga Nasser. Visite all’oasi. L’oasi di Kharga risulta abitata fin dalla preistoria è ancora una volta crocevia importante di tutte le rotte carovaniere e fu dotata in epoca romana di imponenti fortezze ancor oggi visibili. Di grande importanza il Tempio di Ibis risalente alla Xxvi dinastia per la sua imponenza (lungo 42 metri) e perché è uno dei due soli templi risalenti all’epoca persiana, venne portato a termine e decorato dall’imperatore Dario I. L’altro tempio persiano, Qars-el-gueita, si trova a 25 km a sud dell’oasi. Il sito archeologico più interessante è rappresentato dalla necropoli di El Bagawat una delle più antiche necropoli cristiane al mondo. Si compone di 263 cappelle funerarie in mattoni crudi, molto ben conservate, risalenti ai secoli Iv-v di particolare importanza per la storia della pittura copta qui documentata da rappresentazioni di scene bibliche tra le quali la Creazione di Adamo ed Eva e l’Esodo di Israele dall’Egitto. Nel pomeriggio proseguimento verso sud per l’oasi di Dush lungo una strada punteggiata da villaggi che portano i nomi delle più importanti città del medio oriente. Sistemazione al nuovissimo campo tendato di Tabuna, gestione italiana. Il campo sorge nei pressi della fortezza romana, può ospitare fino a 60 persone e consta di tende fisse da 30 mq con pavimento in legno, luce elettrica, piccolo bagno privato con doccia e acqua calda. Le tende sono dotate di due comodi letti e veranda per godere degli splendidi panorami. Cucina internazionale e italiana, frutta e ortaggi coltivati nell’oasi. A disposizione degli ospiti tenda beduina per ritrovo e osservatorio della volta stellare dotato di telescopio. Il 7° giorno è dedicato al sito di Dush si trova nella piccola oasi di Paris, un tempo importante centro carovaniero sulla “pista dei 40 giorni” che collegava il Darfur con la regione di Kharga. Qui si trova il villaggio fantasma di New Paris opera dell’architetto egiziano Hassan Fathy che dagli inizi del 1.900 dedicò la sua vita alla architettura tradizionale in mattoni crudi. Oggi purtroppo è molto degradato. Dush corrisponde all’insediamento tolemaico di Kysis e offre al visitatore una interessante area archeologica sita sulla piccola collina di Tell Dush. Qui si possono ammirare una fortezza romana ed un tempio egizio di epoca tolemaica romana dedicato al dio Serapide ed a Iside. Gli scavi archeologici del 1989 portarono alla luce importanti reperti, molti dei quali in oro, che costituiscono il cosiddetto “tesoro di Dush”. Oggi sono esporti al museo archeologico egizio del Cairo. Altro sito molto interessante è Aln-el-manawir, ancora oggetto di studi dall’Ifao (Institut Francais d’Archeologie Oriental). Gli scavi hanno messo in luce la più importante rete conosciuta in Egitto di qantas , acquedotti sotterranei, risalenti all’epoca persiana, che permettevano di canalizzare l’acqua verso le coltivazioni . Nel pomeriggio partenza per l’ultima traversata desertica che in circa 4 ore di percorso raggiunge le rive del Nilo a Luxor. All’arrivo sistemazione in albergo. Dopo cena, facoltativo, spettacolo di suoni e luci al Tempio di Karnak. L’8° giorno partenza per il Cairo e proseguimento per l’Italia. Info su partenze, prenotazioni, prezzi ed ulteriori approfondimenti: La Meta srl - Viale Giulio Cesare 21/A, 24124, Bergamo, - tel +3903519901200 – fax +3903519901204 - www.Traveldesignstudio.com  - bg@traveldesignstudio.Com   
   
 

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