|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Luglio 2010 |
|
|
  |
|
|
I CANI A TRE ZAMPE MIGLIORANO IL DESIGN DEI ROBOT
|
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 20 luglio 2010 - Alcuni scienziati dell´Ue che lavorano presso l´Università Friedrich Schiller di Jena in Germania hanno esaminato come i cani a tre zampe si muovono per sviluppare robot in grado di continuare a funzionare in caso di perdita di un arto. Il sostegno dell´Ue per la ricerca è arrivato dal progetto Locomorph ("Robust robot locomotion and movements through morphology and morphosis"), che ha ricevuto 2,7 Mio Eur dall´iniziativa "Intelligenza incorporata" dell´Area tematica "Tecnologie della società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6° Pq). I canini sono conosciuti per la loro capacità di adattamento in caso di perdita di una zampa e spesso riescono a muoversi in modo ammirabile su tre zampe. I ricercatori volevano quindi scoprire come riuscivano a muoversi in modo così efficace senza tutti i loro arti. Hanno osservato tecniche di camminata e corsa nei cani con amputazioni di zampe anteriori o posteriori e hanno scoperto che gli animali adottavano diverse tecniche di adattamento o "strategie di compensazione" per mantenere la loro mobilità a seconda di quale arto fosse mancante. "La locomozione terrestre naturale è progettata per funzionare con un numero di arti pari," ha spiegato Martin Gross, capo ricercatore e biologo presso l´Università Friedrich-schiller di Jena. "Dopo la perdita di un arto, per esempio in seguito a un incidente, è necessaria una riorganizzazione del sistema di locomozione." Il dott. Gross e i suoi colleghi hanno scoperto che i cani avevano maggiorni difficoltà a gestire la mancanza di un arto anteriore rispetto a un arto posteriore. Hanno spiegato che con l´amputazione di un arto posteriore, gli arti anteriori continuavano a muoversi normalmente come se il cane avesse ancora quattro zampe, mostrando poche o nessuna strategia di compensazione. Se però mancava un arto anteriore, gli altri arti erano costretti a sottoporsi a un attento processo di adattamento per coordinarsi attraverso un metodo conosciuto come "compensazione del passo" hanno concluso i ricercatori. Hanno suggerito che questa differenza era dovuta al carico maggiore degli arti anteriori rispetto agli arti posteriori a causa della distribuzione del peso corporeo dei cani. Gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni dopo aver osservato cani con amputazioni di arti anteriori e di arti posteriori che correvano su un tapis roulant, sincronizzato con 10 videocamere a infrarossi, per 2 minuti alla volta. Hanno messo marcatori riflettenti sulla pelle dei cani per seguire il movimento di parti separate del corpo e registrare la traiettoria dei movimenti. Quindi hanno fatto complicati confronti delle caratteristiche del movimento, conosciuti come cinematica, tra cani con arti mancanti diversi e con il movimento "normale" dei cani con quattro zampe. I risultati di questo studio sono stati presentati all´incontro annuale della Società di biologia sperimentale a Praga, Repubblica Ceca, il 1 luglio 2010. Ma gli scienziati hanno chiarito il fatto che la loro ricerca era ancora in corso e hanno detto di sperare di fare ulteriori misurazioni per consolidare i risultati ottenuti. Il loro lavoro è un prodotto del progetto quadriennale dell´Ue Locomorph condotto da biologi, fisici e ingegneri in una serie di istituzioni, in particolare l´Università di Zurigo e l´Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna in Svizzera, l´Università di Syddansk in Danimarca, l´Università di Anversa in Belgio e l´Università di Ryerson in Canada, oltre all´Università di Jena. Lo scopo del progetto, lanciato nel 2009, è quello di fare progressi nel campo di locomozione e movimento robotici attraverso un approccio multidisciplinare che prenda in considerazione la biologia, la biomeccanica, la neuroscienza, la robotica e l´intelligenza incorporata. I ricercatori sperano di trovare modi di aumentare l´efficienza, la robustezza e quindi l´usabilità di robot in ambienti sconosciuti. Le attività future nell´ambito del progetto Locomorph per sviluppare migliori conoscenze dell´attività locomotoria esamineranno i cambiamenti volontari e involontari dei movimenti del corpo in un´ampia gamma di animali, dalle lucertole agli okapi, dai babbuini agli umani. Per maggiori informazioni, visitare: Locomorph: http://locomorph.Eu/ Università Friedrich Schiller di Jena: http://www.Uni-jena.de/ |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|