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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Luglio 2010 |
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AFRICA E SALUTE: GLI AIUTI EUROPEI DEVONO ANDARE AVANTI
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Bruxelles, 20 giugno 2010 - Le luci della coppa del mondo si sono spente, e la vita in Africa è tornata quella di tutti i giorni. Le vuvuzelas tacciono, e tornano più pressanti che mai i problemi di malgoverno, crisi finanziaria, cambiamento climatico, povertà, guerra e disastri naturali. Nonostante la crisi colpisca anche l´Europa, per gli eurodeputati gli aiuti all´Africa sono essenziali. Il 13 luglio Veronique de Keyser ha presentato alla commissione Sviluppo un progetto di relazione sul sistema sanitario subsahariano. Durante l´incontro della commissione Sviluppo la De Kayser, socialista belga, ha presentato il quadro drammatico della situazione sanitaria nell´Africa subsahariana. Secondo il collega inglese Michael Cashman, "nonostante ci siano stati progressi verso alcuni degli obiettivi sanitari, i tre Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Osm) sulla salute - e in particolare quelli sulla mortalità delle madri - sono i più fuori portata". Cosa non va - I problemi sono molteplici, a partire dalla crisi finanziaria che non aiuta i paesi del Nord del mondo a mantenere le loro promesse. Non solo la salute non è tradizionalmente una priorità, ma l´Ue è all´incirca 20 miliardi al di sotto del suo impegno finanziario verso gli Osm. I fondi sono spesso diretti verso il trattamento di malattie specifiche (tubercolosi, malaria, Aids), indebolendo l´assistenza sanitaria di base. Le Ong fanno un ottimo lavoro ma non sono accessibili a tutti, così come le infrastrutture che spesso sono troppo lontane da raggiungere. Anche la forza lavoro è un problema: per Charles Goerens, deputato dell´Alde per il Lussemburgo, spesso i dottori locali scappano a causa dei salari bassissimi, oltre a non avere una grande esperienza. Una soluzione potrebbe essere la concessione di visti temporanei in Europa per i medici africani, per affinare le loro competenze. La slovacca Anna Záborská del Ppe propone anche dei programmi di formazione supportati dalla Commissione europea. Cosa si può fare - Le priorità assolute sono l´istituzione di sistemi sanitari sostenibili nel lungo periodo e l´accesso universale a medicinali e trattamenti. Cashman chiede di tenere in considerazione i modelli di Regno Unito, Svezia, Irlanda e Finlandia. Il conservatore britannico Nirj Deva porta invece l´esempio del suo paese d´origine, lo Sri Lanka, dove il tasso di mortalità è crollato fino a raggiungere i livelli occidentali dopo l´introduzione di trattamenti gratuiti e standard di prevenzione. Anche l´aspettativa di vita è salita alle stelle, aumentando di quasi 30 anni tra il 1948 e il 2010. Veronique de Keyser ha concluso lo scambio di vedute della commissione Sviluppo ricordando che il problema africano "non è una questione ideologica, si tratta di salvare vite umane". |
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