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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Luglio 2010
 
   
  PRESIDENTE UMBRIA, MARINI A SEMINARIO SYMBOLA: CRISI ECONOMICA OBBLIGA A GUARDARE A NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

 
   
   Perugia, 19 luglio 2010 - “Dobbiamo avere il coraggio, la forza e anche l’intelligenza di saper trasformare una criticità in opportunità. Che in questo caso vuol dire guardare ad un diverso modello di sviluppo che sappia cogliere tutte le straordinarie potenzialità che vengono dall’economia verde, quella dell’innovazione, dell’ambiente, delle energie rinnovabili”. Questa è, per la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta a Symbola 2010 in corso a Monterubbiano nelle Marche, “la sfida vera che è di fronte a noi tutti”. “Possiamo affrontarla e vincerla – ha aggiunto - se sapremo modificare i comportamenti individuali, così come le azioni di governo, soprattutto a livello dei territori”. Per la presidente Marini, la crisi globale che da circa due anni sta interessando ogni parte del pianeta “ci obbliga a ripensare in maniera radicale il nuovo modello di sviluppo economico – ha proseguito - evitando il rischio di un ripiegamento su se stessi, ed avendo invece il coraggio di mettere al centro delle nuove politiche di sviluppo proprio la specificità dei territori. Ed è per questo che a chi, come me, ha l’onere del governo di una regione è richiesto di mettere in campo politiche pubbliche che siano maggiormente selettive, puntando soprattutto su quanti, imprese, professionisti, ma anche semplici lavoratori, possono esprimere una maggiore propensione ad investire in innovazione, conoscenza, ricerca. Fattori che possono, in una situazione di crisi economica profonda, rappresentare il vero valore aggiunto e fattore di maggiore competitività”. “Provengo da una cultura di tipo ‘industrialista’ – ha detto ancora la presidente della Regione Umbria-, ma questo non mi impedisce, anzi rafforza la mia convinzione, di sostenere che il nuovo modello di sviluppo deve sempre guardare. Soprattutto in realtà come quelle del nostro sistema economico, alla forza trainante dell’industria e delle manifatture, che sappiano cogliere le opportunità che possono venire da una intelligente riconversione, capace di guardare al futuro a lungo termine”. La presidente ha quindi citato il caso del “Polo chimico” di Terni che da molti, e in maniera un po’ troppo sbrigativa, è stato dato come ormai compromesso e in declino: “In questa area, invece, e lo dimostra l’esperienza di Novamont – ha affermato - può avvenire una radicale riconversione e un vero rilancio del polo chimico perché la chimica è uno dei settori fondamentali e più innovativi dell’economia verde”.  
   
 

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