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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Luglio 2010
 
   
  IPOTESI DI UN CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE) NELLE MARCHE, IL PRESIDENTE SPACCA RISPONDE AL MINISTRO MARONI: ŽINDISPONIBILITAŽ DELLA REGIONEŽ..

 
   
  Ancona, 21 Luglio 2010 - ŽIndisponibilita` del Governo regionale a condividere la scelta di realizzare un Cie nel territorio marchigianoŽ. Cosi` il presidente della Regione Gian Mario Spacca, su mandato della Giunta regionale, ha risposto in una lettera al ministro dellŽInterno Roberto Maroni il quale ha richiesto allŽente una valutazione sulla realizzazione di un Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) nelle Marche. In una lettera indirizzata al presidente Spacca, il ministro ha annunciato lŽintenzione di voler realizzare un Cie in via Fossatello a Falconara Marittima, nel compendio demaniale denominato ŽArea logistica esterna ex Aeroporto di FalconaraŽ. Su tale ipotesi ha appunto richiesto una valutazione della Regione. Ecco il testo della risposta del presidente Spacca al ministro Maroni. ŽLa Regione Marche ha da tempo manifestato perplessita` e contrarieta` alla costruzione nel proprio territorio di Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) in cui accogliere temporaneamente gli stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione o respingimento. Tale posizione e` stata rappresentata anche attraverso atti ufficiali. Ad esempio, il 24 novembre 2009 lŽAssemblea legislativa delle Marche ha espresso questo indirizzo approvando un ordine del giorno in cui si dichiara che `il trattenimento dei cittadini immigrati in attesa di identificazione si e` rivelato essere un trattamento ai limiti della legalita`, causa di dispersioni di famiglie e fenomeni di autolesionismo e suicidio, e che va comunque considerato lesivo dei diritti umani e fuorviante negli scopi che persegueŽ, impegnando di conseguenza la Giunta ad opporsi `nei modi e nelle forme stabilite dalla Costituzione, alla realizzazione nelle Marche di centri di detenzione per migranti, quali i centri di identificazione ed espulsione, in cui la limitazione della liberta` personale sia disposta al di fuori del medesimo quadro di garanzie previste per i cittadini italianiŽ. Le perplessita` maggiori si appuntano, infatti, sulle attuali caratteristiche dei Cie, carenti ad esempio di standard qualitativi gestionali, dove le persone vivono spesso in promiscuita`, con insufficiente assistenza sanitaria, legale, sociale o psicologica. Anche il tempo di permanenza nei Cie (fino a 6 mesi) rischia di configurarsi come il superamento dellŽelemento di temporaneita` tipico dei centri, con un aggravio di costi per lo Stato ed una maggiore difficolta` a gestire i ŽconflittiŽ dovuti alla restrizione della liberta` personale degli ospiti. Tutto cio` premesso, dichiaro lŽindisponibilita` del Governo regionale a condividere la scelta di realizzare un Cie nel territorio marchigianoŽ.  
   
 

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