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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 2010
 
   
  LA SCUOLA TRENTINA RILANCIA SULLA QUALITÀ DELLA DIDATTICA

 
   
  Trento, 8 settembre 2010 - L’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico sarà domani, giovedì 9 settembre 2010, ma stamattina il Presidente Lorenzo Dellai e l’Assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, ieri hanno fatto il punto sullo stato di attuazione della riforma del settore e presentato una “fotografia” aggiornata dello stato della scuola trentina nella conferenza stampa in piazza Dante. Tornano sui banchi in questi giorni circa 70 mila studenti della scuola trentina, dalla primaria alla secondaria di secondo grado e formazione professionale. I circa sedicimila bambini delle scuole dell’infanzia (provinciali e paritarie) hanno iniziato in nuovo anno scolastico il primo settembre scorso. Nel complesso stabile il numero degli studenti iscritti al nuovo anno scolastico 2010/2011 con un significativo aumento di quasi il 10% degli iscritti nella formazione professionale. È l’anno dell’avvio concreto del riordino del secondo ciclo, che, a fronte di una situazione nazionale segnata da forti tagli ed un preoccupante aumento di docenti precari, ha fatto registrare alla nostra realtà scolastica una sostanziale tenuta delle risorse assegnate agli istituti in termini sia di numero di classi che di personale e di risorse finanziarie: Il numero delle classi, in relazione all’incremento degli alunni, è in aumento di 12 unità e nel complesso, rispetto al 2009/2010, si registrano 7 classi in più nella primaria, 8 classi in più nella secondaria di primo grado e 3 in meno nella secondaria di secondo grado. Alle scuole sono assicurate risorse umane (docenti e personale Ata) adeguate a una didattica di qualità. I docenti di ruolo, rispetto ad un organico di diritto di 6033, sono 5811, pari al 96,32%. I posti di insegnamento nell’organico di fatto provinciale sono 6933 rispetto a 6951 dell’anno scorso (18 in meno). L’organico di fatto è sempre superiore a quello diritto in quanto sono da considerare i posti che si vengono a creare, ad esempio, per i collaboratori vicari, le assegnazioni provvisorie, i part time, gli utilizzi in strutture non scolastiche ed esoneri vari. Pertanto i posti di insegnante in Provincia di Trento sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno. I contratti a tempo determinato, firmati dallo Sgrusf al 31 agosto 2010, sono stati 1188 e risultano vacanti ulteriori 592 cattedre, che saranno coperte con contratti stipulati dai dirigenti scolastici, in quanto sono esaurite quasi tutte le graduatorie provinciali, tra cui quella della scuola primaria e del sostegno. Se in Trentino avessimo applicato la proposta gelmini nel secondo ciclo: nel quinquennio avremmo avuto circa 250 docenti in meno, nel solo primo anno meno 80 posti. Inoltre, se avessimo applicato lo stesso parametro nazionale di 18h a cattedra ci sarebbe stato un ulteriore calo di posti. Anche per il Personale Ata, rispetto al 2009/2010, si registra un incremento del numero dei contratti in essere da 1998 a 2065. Tenuta delle “persone” innanzitutto, ma la scuola trentina continua ad avere grande attenzione anche “ai muri” ed alle attrezzature per favorire le condizioni dell’apprendimento della didattica: edifici sicuri e adeguati, come risulta anche dalle verifiche tecniche e strutturali su tutti gli edifici scolastici condotte di recente, attrezzature didattiche moderne e innovative adeguate all’evoluzione didattica, scientifica e tecnologica, 1850 Lavagne Interattive Multimediali, con un’incidenza rispetto alle aule pari a quasi il 60%, registro elettronico che permette la consultazione on line dei voti e l’interazione scuola-famiglia. Nel quadro complessivo della scuola trentina, vanno segnalati gli ottimi risultati degli studenti nelle ultime rilevazioni degli apprendimenti sia in quelle relative alla Prova Invalsi nel 2010 all’interno dell’esame di licenza media (gli studenti trentini si sono collocati la primo posto nei punteggi sia per la prova d’Italiano che per quella di Matematica) che in altre indagini internazionali, dove il Trentino registra sempre un punteggio molto superiore a quello medio nazionale. Permane notevole l’investimento per l’internazionalizzazione che per le Lingue straniere comunitarie (certificazioni linguistiche, gemellaggi, scambio docenti/Tirolo, scuole bilingui, insegnamento veicolare) in ogni ordine di scuola; per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Bes) dei quali si registra nel nuovo anno scolastico un incremento di 40 unità, per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (la cui presenza risulta essere ormai stabilizzata sui valori dello scorso anno, attorno al 10%. Una scuola, quella trentina, che si caratterizza nel panorama italiano come molto efficace (tra i primi posti in Italia, in termini di risultati scolastici complessivi degli studenti), molto equa (al primo posto in Italia, in quanto alla minor differenza di risultati tra i vari tipi di scuole), ma anche molto costosa in termini di costo pro-capite studente, per cui è necessario proseguire nella riflessione sull’uso razionale delle risorse da finalizzare ad una sempre maggiore qualità dell’offerta per i nostri ragazzi e per la comunità trentina. Si apre un nuovo anno all’insegna della riforma e dell’innovazione. Il cantiere è aperto sui Piani di Studio provinciali. Non si tratta di un passaggio formale, ma di mettere le basi perché sia messa finalmente al centro la didattica al servizio dello studente, per passare dalla rigidità delle discipline ad un insegnamento come strumento per valorizzare la persona e i talenti di ciascuno. L’elaborazione dei Piani di studio rappresenta una tappa decisiva in direzione di una scuola più inclusiva, fondata sulla centralità dello studente e sullo stretto rapporto con il territorio. I Piani di studio provinciali del primo ciclo di istruzione sono entrati in vigore per le classi prime della scuola primaria lo scorso anno scolastico e dal 2010/2011 prosegue la graduale applicazione nelle classi prime e seconde, nonché nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado. Oltre al testo dei Psp, approvato nel Regolamento c’è già anche il testo delle Linee Guida, quale indicazione per gli istituti scolastici per lo sviluppo delle competenze nelle singole discipline fra la scuola primaria e la secondaria di I grado. Per i Piani di studio provinciali del secondo ciclo di istruzione è stato avviato proprio in questi giorni un percorso di informazione/formazione dei docenti a livello territoriale e ci sarà un analogo coinvolgimento delle scuole e degli insegnanti prima di giungere alla stesura del documento base per il confronto, poi delle Linee Guida e dei Piani di Studio entro la prossima primavera. Ed al’interno del secondo ciclo, con l’impianto del sistema scolastico trentino poggia in prospettiva su 3 “gambe” (Licei, Istituti tecnici, Formazione professionale), viene attenuata la tradizionale visione di tipo “gerarchico” del sistema formativo italiano, che tende a classificare “a priori” gli studenti. In questa direzione, risulta importante lo sviluppo della Formazione professionale con l’ipotesi dell’anno integrativo per l’esame di Stato. Per tutta l’istruzione, poi: i curricoli progettati per bienni in modo verticale da 6 a16 anni; gli orari sostenibili per gli studenti, in linea con la media europea; l’offerta territoriale per garantire la possibilità di frequentare una scuola superiore in tutti i territori della provincia, almeno fino a 16 anni; i curricoli essenziali e costruiti per competenze; i passaggi e le uscite laterali ai vari percorsi, in modo di consentire di raggiungere più livelli di qualificazione (qualifica triennale, diploma quadriennale e diploma di Stato quinquennale) anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro. All’interno dell’elaborazione dei Piani di Studio Provinciali, un ruolo importante è riservato alla Storia locale, che già la Legge 5/2006 ha previsto tra le finalità dell’insegnamento - apprendimento e che trova ora la giusta collocazione nei Piani di studio Provinciale che “assicurano lo studio della storia locale e delle istituzioni autonomistiche, della cultura della montagna e dei suoi valori, con il coinvolgimento di esperti locali”. La scuola trentina vuole sviluppare in termini innovativi le potenzialità che ha già al suo interno, ma guarda oltre per: - investire ulteriormente nella preparazione delle competenze di base degli studenti, particolarmente in campo scientifico, tecnologico e plurilinguistico, - prestare più attenzione alla formazione delle eccellenze soprattutto in alcune filiere della scuola secondaria superiore e della formazione professionale, - potenziare l’orientamento scolastico e professionale come sostegno ai progetti personali di vita degli studenti, anche attraverso un maggiore collegamento con le politiche giovanili e del lavoro, - sostenere la formazione di una cittadinanza aperta e attiva in grado di integrare la tradizione storico-culturale locale con le altre culture dei nuovi cittadini trentini, - rendere più efficace e attrattivo il mestiere degli insegnanti e dei dirigenti e la loro partecipazione al miglioramento della qualità della scuola, attraverso una valorizzazione della professionalità e del merito. - favorire la partecipazione delle famiglie per un più efficace e congiunto impegno educativo-formativo nonchè per una migliore informazione sulle opportunità formative del sistema scolastico trentino per le scelte orientative di vita degli studenti.  
   
 

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