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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Settembre 2010 |
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CONSIGLIO STATO:LECITO DIVIETO OLIO COMBUSTIBILE RIBALTATA LA SENTENZA DEL TAR CONTRARIA ALLE NORME REGIONALI FORMIGONI: CONFERMATA LA NOSTRA LINEA A TUTELA DELLA SALUTE
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Milano, 13 settembre 2010 - Il Consiglio di Stato ha definitivamente dato ragione a Regione Lombardia sul divieto di utilizzo dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento. Con una sentenza dell´8 settembre il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Regione contro la sentenza del Tar dello scorso mese di dicembre, sfavorevole alle norme regionali. Ne ha dato notizia il 10 settembre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "Questa sentenza del Consiglio di Stato - commenta Formigoni - sancisce la correttezza delle nostre scelte, coraggiose e innovative, a tutela della salute dei cittadini. Va ricordato infatti che la Lombardia, supportata da chiarissimi dati scientifici, aveva deciso fin dal 2004 di vietare l´utilizzo dell´olio combustibile, molto inquinante e dannoso per la salute, negli impianti di riscaldamento". "Proseguiamo con decisione - aggiunge l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi - nelle nostre politiche di contrasto all´inquinamento e di miglioramento della qualità dell´aria, nella convinzione di aver agito positivamente, come dimostrano tutti i dati, e di avere ancora un importante lavoro da compiere per il bene dei nostri cittadini". D´altra parte va anche detto che, in attesa del pronunciamento del supremo organo della giustizia amministrativa, l´uso dell´olio combustibile era stato comunque, dopo il pronunciamento del Tar, nuovamente bandito dalla Regione, grazie all´approvazione di una delibera nel dicembre 2009 e di una legge nel febbraio di quest´anno. Scheda - Dati Scientifici - Nel 2004 uno studio dell´Arpa Lombardia ha dimostrato che l´olio combustibile comporta emissioni inquinanti molto maggiori di quelle del gas naturale e del gasolio, gravemente nocive per l´ambiente e per la salute. In particolare: le polveri fini emesse dall´uso dell´olio sono fino a 100 volte superiori a quelle del metano e fino a 10 volte a quelle del gasolio; nell´aria della Lombardia venivano immesse ogni anno a causa dell´olio combustibile 250 tonnellate di pm10, pari al 7,6% delle emissioni totali di polveri sottili; l´anidride solforosa è emessa in quantitativi 300 volte superiori a quelli del gas naturale e fino al 50% superiori al gasolio; gli ossidi di azoto emessi dall´olio sono in misura da tre a sette volte superiori al metano e da due a tre volte superiori al gasolio; i metalli pesanti, in particolare il nickel, presente in maniera significativa nell´olio combustibile, sono composti di provata tossicità per l´organismo umano e, più in generale, per gli ecosistemi; l´anidride carbonica, principale gas ad effetto serra, è emessa in quantitativi superiori dalla combustione dell´olio combustibile rispetto al gasolio, ma soprattutto rispetto al gas naturale. Nello stesso anno il "Rapporto intermedio" del Ministero dell´Ambiente conferma la validità di questi dati. Cronologia 17 maggio 2004: dopo la lunga opposizione dei petrolieri, iniziata dal 2002, la Giunta regionale - forte dei dati scientifici validati - approva una delibera che introduce il divieto di utilizzo di olio combustibile nell´area critica (Milano/como/sempione, Bergamo, Brescia) negli impianti di riscaldamento di case e condomini. - 23 luglio 2004: Assopetroli e altri presentano ricorso al Tar contro la delibera - 1 ottobre 2004: la delibera regionale entra in vigore. - 14 ottobre 2004: il Tar della Lombardia respinge il ricorso dei petrolieri, riconoscendo "che le misure adottate dalla Regione risultano ben supportate da motivazioni ineccepibili, basate su dati scientifici certificati a riguardo del grado di inquinamento e nocività per la salute dell´olio combustibile". Il riferimento è allo studio dell´Arpa, fatto proprio da Regione Lombardia, e al rapporto ministeriale. - 21 dicembre 2004: il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar, respingendo la richiesta di annullamento della sentenza del 14 ottobre presentata dai petrolieri, in quanto "l´ordinanza impugnata appare correttamente motivata in rapporto agli atti istruttori relativi alla potenzialità inquinante del combustibile in questione, assunti a supporto del provvedimento impugnato in prime cure". - 3 maggio 2006: una lettera del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso al presidente Formigoni esprime "apprezzamento per gli sforzi che il Governo regionale della Lombardia ha già fatto in questo campo (della lotta all´inquinamento, ndr.) e mi compiaccio della sua volontà di adottare tutti i provvedimenti necessari per ridurre l´inquinamento atmosferico locale". Nello stesso giorno Formigoni rende noto che 5 società petrolifere hanno presentato un nuovo ricorso contro la delibera regionale. - 1 ottobre 2006: entra in vigore una nuova delibera che estende a tutto il territorio regionale il divieto di utilizzo dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento di case e condomini. - 13 novembre 2006: il Tar della Lombardia deposita la sentenza che respinge anche un ulteriore ricorso presentato dai petrolieri. - 15 dicembre 2009: il "dietrofront" del Tar, che ora accoglie il ricorso dei petrolieri e cancella il provvedimento regionale. - 21 dicembre 2009: la Giunta regionale ripristina il divieto all´uso dell´olio combustibile. - 9 febbraio 2010: il Consiglio regionale approva una legge che proibisce in via definitiva l´uso dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento. - 8 settembre 2010: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Regione Lombardia contro la sentenza del Tar del 15 dicembre 2009. |
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