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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Settembre 2010
 
   
  CONTRIBUTI PSR. MANZATO

 
   
  Venezia - “Fa la frittata chi è abituato a rompere le uova. Che non è il mio stile. Al di là delle facili battute, non c’è nulla da rimediare perché, lo ricordo all’amico Valdegamberi ma anche ad Azzalin che tendono a scordarselo, i criteri dei bandi sono esaminati con la lente d’ingrandimento prima, durante e dopo l’approvazione. Posso loro assicurare che non sfugge nulla e nulla è lasciato al caso”. Lo ha ribadito l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, spiegando il meccanismo di approvazione dei provvedimenti in questione. I Bandi del Psr transita anzitutto per il Tavolo Verde, dove sono presenti e non come atto formale le organizzazioni professionali agricole, cui le “carte” preparatorie vengono date per tempo ed esaminate anche da loro a livello sia tecnico sia politico. Poi i bandi passa in Giunta che ne formalizza l’adozione trasmettendoli al Consiglio perché siano esaminati in Commissione. Poi passano all’ultima valutazione tecnica da parte del Comitato di Sorveglianza. Infine tornano in Giunta per la definitiva approvazione. “Io sono certo che nessuno degli interessati sia distratto – ha aggiunto Manzato – tanto meno quanti hanno votato il provvedimento sia nella fase di adozione sia, due mesi dopo, in quella di approvazione definitiva dopo il passaggio in Consiglio. E sono altrettanto certo che i (pochi) finanziamenti pubblici non possono essere ‘distribuiti’, ma vanno indirizzati per un obiettivo che è compito della politica e della società stabilire. Non possono essere ripartiti sulla base di quantità e plv prodotte, ma delle esigenze di vitalizzazione e valorizzazione dell’attività imprenditoriale e del territorio. Per paradosso, se Valdegamberi ha ragione nel dire che il 55 per cento della produzione lattiera di montagna si concentra nel veronese, io devo tutelare proprio quella che si svolge nei luoghi dove si rischia la scomparsa di questa attività e l’abbandono del territorio. Cito in proposito la nota pastorale della Cei secondo la quale ‘gli agricoltori appaiono oggi non solo produttori di beni materiali fondamentali, ma sempre più custodi di un territorio amato e servito, nel suo spessore culturale e, ovviamente, prima ancora nella sua identità fisica. Il territorio non può sopravvivere nelle sue funzioni di utilità all’uomo senza chi lo lavora’”. “Lui sa bene quanto me – ha concluso Manzato – che non sono i numeri, ma le persone al centro della politica. Siccome lo conosco e so che è una persona intelligente, considero queste sue uscite come il frutto di una polemica che sta diventando purtroppo il leit motiv della politica, che ha invece lo scopo di amministrare ed essere al servizio della società”.  
   
 

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