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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Settembre 2010
 
   
  ANA: MINISTERO ISTITUISCA PRESTO ELENCO ARCHEOLOGI

 
   
  Potenza, 14 settembre 2010 - Giampiero Galasso, del Consiglio direttivo dell´Associazione nazionale archeologi, chiede al ministro Sandro Bondi di dare “immediata attuazione alle norme e ai principi disposti dal decreto ministeriale e agisca urgentemente per regolamentare il settore dei lavori archeologici non sottoposti al Codice degli appalti pubblici” Si tratta, in altre parole,”di dare attuazione all’elenco degli archeologici”, la cui “mancata costituzione si sta configurando come un incalcolabile danno professionale ed economico per i soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla legge, di fatto ancora esclusi dalla possibilità di partecipare in modo liberale e individuale alle procedure per la verifica preventiva dell´interesse archeologico”. “L’attesa – sottolinea Galasso - si sta configurando come un incalcolabile danno professionale ed economico per i soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla legge, di fatto ancora esclusi dalla possibilità di partecipare in modo liberale e individuale alle procedure per la verifica preventiva dell´interesse archeologico”. “L’istituzione dell’elenco, cui potranno essere iscritti soggetti privati (archeologi con laurea e specializzazione o dottorato) e dipartimenti o istituti archeologici universitari (l’elenco sarà formato da due sezioni distinte e sarà tenuto dalla Direzione generale per i beni archeologici) – afferma ancora - garantirà una maggiore trasparenza nell’affidamento degli incarichi di prevenzione archeologica, poiché solo gli ammessi e iscritti all’elenco potranno partecipare alle selezioni. In assenza dell’istituzione dell’elenco ufficiale degli archeologi abilitati alla raccolta e all´elaborazione dei dati per la verifica preventiva dell´interesse archeologico gli archeologi selezionati per svolgere tali incarichi sono scelti, dalle società o dalle imprese, da un elenco di collaboratori esterni delle Soprintendenze. In pratica su indicazioni di queste ultime sono trasmessi una serie di nominativi di archeologi di fiducia selezionati in base a motivi discrezionali o che hanno partecipato a un avviso pubblico emanato - non periodicamente - dalle Soprintendenze: quindi chi vuole rientrare in questi elenchi deve attendere che la Soprintendenza cui si è interessati pubblichi un avviso pubblico che richiede l’iscrizione quale collaboratore esterno (dovrebbero essere banditi annualmente), inutile fare domanda altrimenti. Ma il più delle volte negli elenchi inviati a imprese e società, che hanno fretta di depositare la dovuta relazione di valutazione archeologica, sono riportati quasi esclusivamente dipartimenti o istituti archeologici universitari di una determinata regione, soprattutto – continua Galasso - se si tratta di opere a rete o aree mediamente estese. Certo le imprese e le società possono dare incarico a un proprio archeologo di fiducia anche direttamente, purché in possesso dei titoli richiesti dalla legge sull’archeologia preventiva, ma spesso, per non avere ulteriori ritardi, si preferisce alla fine selezionare i professionisti o i dipartimenti universitari dagli elenchi proposti dalle rispettive Soprintendenze. Precisato questo, La legge sull’archeologia preventiva – e l’abbiamo sostenuto fin dall’inizio – rappresenta senza dubbio una riforma fondamentale nell’archeologia italiana ma ora rimarchiamo che l’istituzione di un elenco pubblico di archeologi da tenersi a cura dello stesso Mibac rappresenta un principio importante per la trasparenza degli affidamenti degli incarichi professionali andando a costituire una garanzia di qualità a favore dei cittadini, delle amministrazioni pubbliche e delle stazioni appaltanti”.  
   
 

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