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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Settembre 2010
 
   
  FDL.VENDOLA, GIORNATA MEZZOGIORNO E PON SICUREZZA

 
   
   Bari, 14 settembre 2010 - Il presidente Vendola ha partecipato ieri mattina all’apertura delle Giornate del Mezzogiorno e al convegno Pon sicurezza, un’opportunità per il sud. Al centro della discussione, dunque, le questioni legate alla sicurezza. “L’omertà – ha detto Vendola – non è solo un problema del sud, ma c’è anche a Pieve Emanuele a 14 km da Milano. Allora il sud ha bisogno di riprendersi un racconto diverso. Si tratta di una necessità nazionale, prima che nel sud possano trovare spazio i Masaniello. Nelle sue varie forme, nelle vicende politiche del Mezzogiorno abbiamo visto molte reincarnazioni di Masaniello, come i sindaci napoletani del dopoguerra. Difenderci dalla mafia e dalle clientele ci aiuta a diventare classe dirigente, in maniera da essere anche pedagogici nei confronti dei cittadini”. Vendola si è poi soffermato ancora sulla necessità di superare alcuni dei modelli “non scientifici che testate come il Sole 24 ore ci propinano, ma che diventano senso comune. Penso a tabelle comparative che hanno messo sullo stesso piano atenei del nord con secoli di vita con piccole università come quella di Foggia con pochi mesi di vita. Si tratta di uscire dal racconto di questi coni d’ombra, promuovendo invece la nostra offerta culturale che – ad esempio - i turisti trovano 365 giorni all’anno”. Sull’economia Vendola ha sottolineato che “occorrono incubatori di spirito pubblico in una regione dove l’assistenzialismo spesso ha prodotto sistemi produttivi obsoleti e non innovativi”. Sul rapporto tra sud e nord Vendola ha ricordato come “le identità autoreferenziali che proliferano al nord ostacolano lo sviluppo”. “Il futuro – ha concluso – sarà di chi avrà coraggio, di chi come la Puglia ha saputo nel corso dei secoli valorizzare il rapporto con i suoi 800 km di costa, coltivando la curiosità con ciò che c’è al di là del mare”. Al convegno sul Pon sicurezza Vendola ha ricordato invece che “la mafia ha capacità di globalizzarsi, con la n’drangheta protagonista in Lombardia nell’economia e nella pubblica amministrazione. In Puglia siamo riusciti invece a sconfiggere la primitiva accumulazione economica mafiosa che stava partendo con il contrabbando, ma ci sono voluti numerosi morti tra le forze dell’ordine prima di capire e di accendere i riflettori sulla nostra mafia per reprimerla e sconfiggerla. Eppure il caso dell’omicidio D’ambrosio ad Altamura, con la spettacolare esecuzione, ci ricorda che non tutto è finito. Dovremo gestire i beni sequestrati: questa è la strada giusta. Togliere le ville bunker ai boss senza farli rientrare significa dire ai cittadini che lo Stato ha vinto. E significa smitizzare i mafiosi, definendoli per quelli che sono: assassini, trafficanti di droga e di persone: sulla lotta alla mafia nessuno può delegare ad altri, ognuno deve fare la propria parte”.  
   
 

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