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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 15 Settembre 2010 |
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COMUNICARE MEGLIO PER CREARE UNO SPAZIO PUBBLICO EUROPEO
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Bruxelles, 15 settembre 2010 - Perché l´Europa passa poco sui media tradizionali? E come usare i social network per parlare ai giovani? La relazione su "giornalismo e nuovi media" adottata settimana scorsa a Strasburgo affronta il nodo della comunicazione sull´Europa e formula nuove proposte per avvicinare "Bruxelles" ai cittadini europei. Bisogna "perseverare nello sforzo di superare la distanza tra l’Ue e i cittadini europei" perché "politica e comunicazione sono due facce della stessa medaglia", per cui "se la politica non viene adeguatamente comunicata, nasce un problema". Così esordisce la relazione di Morten Løkkegaard, deputato liberale danese ed ex-giornalista. L´aula l´ha approvata martedì 7 settembre, affermando che "la comunicazione fra eletti ed elettori è un elemento centrale della nostra democrazia". Migliorare la comunicazione dell´Ue è essenziale per approfondire la conoscenza dell´Europa e il dibattito pubblico. Ma la responsabilità non ricade tutta sulle istituzioni Ue. La risoluzione spiega in che modo governi, emittenti nazionali, partiti politici e università, servizi pubblici e autorità locali possono fare la loro parte. Giornalisti: "intermediari indispensabili" - La relazione ricorda alle radio-televisioni pubbliche la loro "responsabilità" di coprire l´attualità europea, per spiegare l´Europa e rafforzare "la partecipazione aperta del pubblico". I deputati esprimono anche la loro preoccupazione per il costante taglio sui corrispondenti da Bruxelles, chiedendo "misure per agevolare l´accreditamento dei giornalisti" presso le istituzioni europee. Governi, partiti politici e scuola - Il Parlamento propone che i governi nomino un funzionario specializzato in affari europei, capace di spiegare l´impatto della legislazione Ue sulla vita quotidiana. Ai partiti politici, la risoluzione chiede di inserire le questioni europee in modo più prominente nei loro programmi. Anche scuola e università devono fare la loro parte, integrando pienamente lo studio dell´Ue nei curricoli. I social network - Nonostante il Parlamento abbia votato, nella versione finale del rapporto, una serie di considerazioni che diluiscono le proposte più radicali del relatore, Lokkegaard resta convinto del" potenziale immenso" dei nuovi media per entrare in contatto con un pubblico di giovani e aprire il dibattito sull´Europa. "Funzionari e politici dovrebbero ricevere formazioni ad hoc per imparare a informare e comunicare con il pubblico" - ha affermato durante il dibattito, evidenziando che "bisogna guardare ai nuovi canali, e assumere personale esperto. I social media si sono rivelati uno strumento eccellente per comunicare, dando al pubblico la possibilità di capire cosa succede dietro le scene. I network sono la maniera migliore di parlare e discutere direttamente con i decisori". |
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