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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Settembre 2010
 
   
  BOLOGNA: ROBOT FESTIVAL: DAL 16 AL 19 SETTEMBRE ISTALLAZIONE SONORA AL MUSEO DELLA MUSICA .

 
   
  Bologna, 15 settembre 2010 - Giovedì 16 settembre alle 18.00 al Museo della Musica, in Strada Maggiore 34, déja.Vu presenta, nella cornice di roBot03,un’installazione sonora dal titolo L’insostenibile calma del vento, a cura di Lelio Aiello. Realizzata in collaborazione con Roll Multimedia Design / Patrick Arminio e recentemente presentata all’ultima edizione del Festival Interferenze di Bisacca, l’installazione, inedita per il pubblico bolognese, utilizza il vento nelle diverse zone del globo per elaborare e riprodurre in tempo reale, attraverso un software, suoni che mutano in base alla sua direzione e alla sua intensità. L’installazione ambientale Relational Landscape frutto di un lavoro laboratoriale con giovani artisti e studenti dell´Accademia di Belle Arti. L’insostenibile calma del ventoresterà visibile al Museo della Musica fino al 19 settembre. Campo di analisi e di azione del laboratorio, promosso da déjà.Vu e tenuto tra il 7 e l’11 settembre negli spazi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, sono le dinamiche e le relazioni che si intessono fra le persone, gli eventi e i luoghi. L’opera collettiva si pone come risultato delle interconnessioni createsi nel tempo e nello spazio dei sei giorni di lavoro condiviso, in cui ogni apporto creativo individuale entra a far parte di una più complessa rete di senso. Déja.vu-il duo di artisti, attivo dal 1994, predilige l’uso di media digitali con cui coinvolgere gli spazi in senso installativo, creando opere non semplicemente da vedere ma da esplorare sinesteticamente, con cui interagire nel pieno di stimolazioni sensoriali e cognitive. Tema centrale del loro progetto artistico è la diade corpo-mente e la relazione tra la sfera naturale e quella artificiale. In quest’ottica indagano i fenomeni legati alla percezione e i processi psico-cerebrali che regolano il rapporto tra il soggetto e la realtà esterna. Negli ultimi anni la loro ricerca ha approfondito l’idea di rete e la dimensione del viaggio, con l’emergere di un piano relazionale in cui i fenomeni fisici risultano strettamente interconnessi con quelli psichici. In questa prospettiva, dal 2001, il duo porta avanti il progetto Rsm, svolgendo spostamenti geografici intercontinentali in base a complesse coincidenze astrali, creando in questo modo complesse rifrazioni tra schemi e mappe di natura eterogenea, tra quadri celesti e percorsi terrestri, tra elettromagnetismo e biologia, sottolineando una condizione fondamentale dell’era post-elettronica, in cui tutto è in rete con tutto. L’idea di interconnessione ritorna in molti lavori, tra cui The effort to recompose my complexity del 2008, a sottolineare l’inesauribile possibilità di moltiplicare le strade, le traiettorie, le scelte, e con queste il continuo movimento dei rapporti di senso all’interno di un’esperienza caratterizzata dal nomadismo pratico e concettuale, dalla simultaneità e da una sostanziale ipertestualità con cui in ultimo si esprime la continua ridefinizione della propria identità. Déjà.vu porta avanti da anni una ricerca sui linguaggi del contemporaneo e include artisti, studenti, pubblico e luoghi, in una dimensione dialogica e partecipativa.  
   
 

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