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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Settembre 2010
 
   
  SANITA’: NASCE IN VENETO RETE MULTIDISCIPLINARE PER LOTTA AL MELANOMA.

 
   
  Padova, 16 settembre 2010 - Il melanoma cutaneo, nel Veneto, ha un’incidenza di 15-17 nuovi casi l’anno ogni 100.000 abitanti; nella triste classifica dei tumori è 12°, ma scende al 4° posto nelle persone al di sotto dei 44 anni; è una patologia in crescita, con un’incidenza che aumenta del 5% l’anno. Per diagnosticarlo, combatterlo e curarlo è nata a Padova una specifica “rete per la diagnosi e cura delle lesioni pigmentate della cute e del melanoma”. Il progetto, i cui protagonisti sono l’Istituto Oncologico Veneto (Iov), l’Ulss 16 e l’Azienda Ospedaliera di Padova, la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (Lilt), l’Ordine dei Medici e la Federazione dei Medici di Medicina Generale, è stato presentato oggi nella città del Santo, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del direttore generale dello Iov Piercarlo Muzzio e dei direttori generali dell’Ulss, Fortunato Rao, e dell’azienda ospedaliera Adriano Cestrone. La rete, composta da 4 livelli, avrà come punto di riferimento iniziale i medici di medicina generale che, con la loro prima visita e la richiesta di intervento specialistico, attiveranno tutto un meccanismo che, in automatico, e senza costringere il paziente a prenotazioni e viaggi agli sportelli, farà scattare l’intervento di altri 3 livelli da parte delle strutture specialistiche: il livello della diagnosi e del trattamento del melanoma sottile, quello dell’eventuale trattamento chirurgico, quello del successivo trattamento multidisciplinare in caso di necessità. Il tutto attraverso percorsi, ambulatori e specialisti dedicati. “Questo progetto padovano – ha sottolineato Coletto – è già di per sé rilevantissimo, rivolgendosi ad una popolazione di 500.000 abitanti, ma dovrà progressivamente allargarsi a tutto il Veneto. Si tratta infatti di un moderno modello di integrazione ospedale-territorio in cui tutto il sistema sanitario, dal medico di base allo specialista, lavora all’unisono per fornire diagnosi sempre più precoci, cure tempestive al massimo livello possibile, un accompagnamento totale del paziente fino al follow up finale”. “Si tratta – è stato precisato da parte dei protagonisti dell’iniziativa – del primo tentativo in Italia di costruire una vera rete rivolta ad un tumore specifico, dal quale può scaturire un’altrettanto specifica rete oncologica regionale”. “In queste innovazioni che mettono il paziente davvero al centro del meccanismo – ha detto quindi Coletto – non bisogna aver paura di investire e noi non l’avremo”. Dei 4 livelli operativi individuati nella rete, il primo, quello dei medici di medicina generale, avrà essenzialmente funzione di screening; nel secondo (diagnosi e trattamento del melanoma sottile) saranno coinvolti i dermatologi specialisti interni, i privati preaccreditati, gli ambulatori chirurgici del territorio, dell’Azienda Ospedaliera, dello Iov, e degli ospedali dell’Ulss 16; il terzo livello, quello del trattamento chirurgico, vedrà intervenire l’unità operativa melanoma e sarcomi dello Iov, la seconda clinica chirurgica dell’azienda ospedaliera e l’unità operativa di chirurgia plastica e plastica pediatrica dell’azienda ospedaliera; il quarto e ultimo livello sarà di competenza del gruppo multidiciplinare del centro regionale specializzato per il melanoma dello Iov, che discuterà tutti i casi per stabilire la migliore strategia diagnostico-terapeutica.  
   
 

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