Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Settembre 2010
UNIVERSITÀ DI UDINE, SÌ A UN IMPEGNO DELLA REGIONE PER L’ATENEO FRIULANO VOTATO ALL’UNANIMITÀ L’ODG PRESENTATO DAL CONSIGLIERE BASSI IN VISTA DELLA STESURA DELLA LEGGE REGIONALE
Udine, 16 settembre 2010 - Sollecitare i consiglieri regionali affinché inseriscano nella legge sui “Finanziamenti al Sistema Universitario Regionale” criteri per la ripartizione dei fondi che tengano conto del cronico sottofinanziamento dell’Università di Udine. È l’impegno assunto dal Consiglio provinciale che ha votato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal vicecapogruppo vicario del Pdl Sandro Bassi. «Un impegno – ha commentato il presidente della Provincia on. Pietro Fontanini – a favore dell’ateneo friulano considerato cos’ha significato e cosa significa per il tessuto sociale, economico e culturale del Friuli. Non dobbiamo dimenticare cosa ha rappresentato l’Università di Udine per la rinascita di questa terra dopo il sisma del 1976 e quali siano oggi gli importanti traguardi tagliati dall’Ateneo friulano sia dal punto di vista numerico – oggi gli studenti sono circa 17 mila e 500 – sia dal punto di vista della qualità della didattica. Oggi – ha chiosato Fontanini – moltissimi dei laureati dell’Università di Udine si inseriscono nei canali più importanti a livello nazionale e internazionale per quanto riguarda la ricerca e trovano un’occupazione in tempi brevi». Nell’ordine del giorno, in particolare, viene ribadito il ruolo fondamentale e insostituibile che riveste il Sistema universitario regionale quale strumento di crescita dell’intera comunità del Friuli Venezia Giulia nonché gli importanti risultati conseguiti dal punto di vista della didattica e della ricerca di entrambi gli atenei. «Il problema del sottofinanziamento – ha proseguito Fontanini – sta nel fatto che il sistema nazionale è ancorato a parametri storici di riferimento e non tiene oggettivamente conto dei cambiamenti avvenuti nelle Università della nostra regione. Da qui il pesante sottofinanziamento per Udine. Quanto mai doveroso – ha concluso – l’intervento sostitutivo della Regione al fine di ridurre nel tempo le attuali sperequazioni».