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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Settembre 2010
 
   
  PUBBLICITÀ SU INTERNET, IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE MISURE PIÙ SEVERE LA DIRETTIVA SULLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI VA AGGIORNATA PER PRENDERE IN CONTO LA PUBBLICITÀ SU INTERNET LA COMMISSIONE HA ATTIVATO UN SITO IN 22 LINGUE PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI

 
   
  Bruxelles, 16 settembre 2010 - Come tutti almeno una volta nella vita, anche a voi sarà capitato di prendervi qualche clamorosa fregatura: biglietti che sembrano regalati e poi si rivelano salatissimi, "offerte speciali" che costano la metà altrove, montagne di premi vinti e mai recapitati...Il Parlamento ha iniziato a indagare sul tema della pubblicità ingannevole, e pubblicherà presto un rapporto. Farmaci che promettono miracoli e si rivelano inefficaci, promozioni stile "liquidazione - cessione - fino ad esaurimento scorte", mai poi il negozio resta al suo posto, premi indesiderati, batterie di pentole rifilate senza il nostro accordo, insistenti venditori di enciclopedie... Tutto questo non succede solo in Italia, ma in tutta Europa, e anche nel commercio transfrontaliero. Per questo l´Ue ha approvato una direttiva sulle pratiche commerciali sleali, ed ha aperto un sito dove i consumatori possono chiedere aiuto e consultare le regole Ue. Pubblicità su internet: occhio agli abusi - Il Parlamento vuole andare ancora più a fondo. Lunedì 11 settembre il popolare francese Philippe Juvin ha presentato alla commissione Mercato interno del Parlamento la sua relazione sull´impatto della pubblicità sul comportamento dei consumatori. La relazione vuole analizzare l´applicazione e l´efficacia della direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali, e evidenziare che - su internet - sono nate nuove forme di pubblicità ingannevole, come gli annunci nascosti nei blog, sui forum o sui social network, e la pubblicità mirata. Può capitare che le informazioni messe a disposizioni dall´utente su un sito vengono estrapolate per fini pubblicitari, senza il suo esplicito accordo. Educare il consumatore a essere smaliziato - Secondo Juvin, la cui relazione verrà approvata dal Parlamento a fine novembre, i consumatori devono sviluppare "un atteggiamento critico riguardo alla qualità dei contenuti online", e chiede alla Commissione europea di lanciare una campagna di informazione, per spiegare ai cittadini come proteggere la loro privacy su internet. Il rapporto suggerisce anche di inserire la dicitura "informazione pubblicitaria" negli spot su internet, come già accade per la televisione. Il parlamentare francese è anche preoccupato della pubblicità aggressiva nei confronti dei bambini, e chiede un´analisi di impatto per valutare se sia opportuno proibire certe réclame. Che fare in caso di truffa? Il sito speciale della Commissione offre aiuto in caso di pratiche commerciali scorrette. Nella ´lista nera´ sono inclusi 31 casi di abuso, come le informazioni fuorvianti sul prezzo, la vendita di prodotti illegali camuffati, le false reclame, le finte vendite promozionali... Nel sito potete verificare se il vostro caso è coperto dalla legge europea. Troverete gli indirizzi delle associazioni di consumatori nazionali, e della rete dei Centri Europei dei Consumatori, che potete consultare. Se l´associazione o la rete Cec conferma che il reclamo è giustificato, dovete rivolgervi all´autorità nazionale dei consumatori, che avvierà la procedura presso il tribunale e potrà eventualmente interrompere la pratica scorretta. Racconta il tuo caso! E tu, sei mai stato vittima della pubblicità ingannevole, di truffe o "furbate" commerciali? Raccontaci il tuo caso e come te la sei sbrigata su Facebook, seguendo il link in basso! http://www.Facebook.com/europeanparliament    
   
 

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