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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Settembre 2010 |
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PATTO DI STABILITÀ, LA REGIONE TOSCANA ´CEDERÀ´ 60 MILIONI AIUTERÀ I COMUNI A PAGARE FORNITORI E IMPRESE, SENZA RINVII E´ LA MAGGIORE QUOTA DI LIQUIDITÀ DI CUI POTRANNO AVVALERSI GLI ENTI LOCALI
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Firenze, 16 settembre 2010 - La giunta regionale ha definito la quota di liquidità che quest´anno cederà ai Comuni toscani virtuosi e che consentirà ad alcune amministrazioni di alzare l´asticella delle spesa da qui alla fine dell´anno. Saranno 60 milioni: di meno rispetto ai 100 milioni dell´anno scorso, perché il patto di stabilità imposto dal governo per tenere a freno la spesa pubblica si è fatto più severo anche per le Regioni. «Ma nonostante le difficoltà e i tagli del governo siamo riusciti comunque a rinnovare questo premio – commenta l´assessore al bilancio e alle finanze della Toscana, on. Riccardo Nencini -. La quota messa a disposizione è più bassa dell´anno scorso, ma è stato uno sforzo non indifferente anche solo mantenerla. E´ la dimostrazione di come, nonostante tutto, vogliamo rimanere solidali con gli enti locali». La cessione risolverà uno degli attuali paradossi del patto di stabilità, che obbliga molte amministrazioni a rinviare i pagamenti di opere, servizi e investimenti già fatti nonostante che in cassa i soldi ci siano. L´anno scorso la Regione cedette agli enti locali 100 milioni di liquidità, permettendo a 32 comuni e una Provincia di superare, per un pari importo, il limite imposto dal patto di stabilità interno. Quei 100 milioni sarebbero altrimenti rimasti tutti nelle casse pubbliche e le prime ad essere penalizzate sarebbero state le imprese, che in un momento di crisi hanno ancora più bisogno di liquidità per pagare i lavoratori ma anche altri fornitori. La Toscana è stata nel 2009 la Regione che ha ceduto la quota più alta di liquidità agli enti locali ed anche quest´anno si conferma ai primi posti. In contemporanea la Regione ha lanciato quest´anno l´idea di un patto di stabilità territoriale. Il principio è un po´ quello dei vasi comunicanti. Un Comune o una Provincia non possono spendere oltre una cifra, che viene fissata dal governo tenuto conto di più parametri. Oggi il patto di stabilità si misura per ogni ente: la proposta è quella di guardare all´aggregato regionale del comparto, chiedendo ai Comuni con quote in eccedenza di cederle a chi è invece in maggiore difficoltà. Non conta se il singolo Comune o Provincia centrano l´obiettivo, ma se l´obiettivo in tutta la Toscana viene raggiunto. Entro la fine del mese, al massimo entro ottobre, saranno raccolte le adesioni. |
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