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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Settembre 2010
 
   
  PMI: MSE, GLI APPALTI PUBBLICI PER L’INNOVAZIONE UNA SFIDA DA COGLIERE PER L’ITALIA LE PMI ITALIANE ACCEDONO AGLI APPALTI PUBBLICI PIÙ DELLA MEDIA UE

 
   
  Roma, 21 Settembre 2010 – Gli appalti pubblici per l’innovazione sono una autentica sfida per le imprese italiane, soprattutto le medio-piccole,che nel nostro Paese già accedono agli appalti pubblici (49%) in misura maggiore rispetto al dato medio europeo (39%). È quanto emerge dall’indagine conoscitiva «Appalti pubblici per l’innovazione», commissionata dalla Direzione Generale per la Politica Industriale e la Competitività del Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’Ipi. In generale, la domanda pubblica in Italia corrisponde al 14,08% del Pil, minore rispetto al dato medio dell’Europa a 27 (17,23%), il dato però costituisce un significativo miglioramento rispetto all’11% del 2004. La domanda pubblica a scopi di innovazione è prevalentemente utilizzata in Italia per gli appalti verdi e l’e-Procurement. L’indagine, inoltre, ha complessivamente messo in evidenza che nel nostro Paese lo strumento della domanda pubblica a scopi di innovazione soffre ancora di un «deficit di attenzione» da parte delle istituzioni, tradizionalmente più orientate all’utilizzo di politiche a supporto dell’offerta tecnologica. Lo studio ha anche rilevato che ci sono segnali che lasciano intravvedere la possibilità di ricorrere agli appalti pubblici nell’ambito della politica industriale, partendo ad esempio dalla valorizzazione dell’interesse espresso per gli appalti verdi, soprattutto da parte delle amministrazioni locali, e dalla creazione di specifiche competenze nel settore pubblico. Da qui l’esigenza che l’autorità pubblica riconosca innanzitutto l’importanza degli appalti pubblici nell’ambito di una strategia nazionale di sviluppo del sistema produttivo a medio-lungo termine quale fattore chiave. La Commissione Europea nel 2008 ha lanciato la «Lead Market Initiative» (Lmi) per favorire l’innovazione in sei “mercati guida”: eHealth, tessili protettivi, costruzioni sostenibili, riciclo dei materiali, prodotti biologici ed energie rinnovabili, attraverso diversi strumenti di regole condivise, tra cui proprio gli appalti pubblici. In Italia gli appalti per le amministrazioni pubbliche centrali sono concentrati attraverso la Consip, con un sistema di governance di interesse a livello Ue. A livello territoriale c’è una notevole vivacità e intraprendenza delle amministrazioni nella realizzazione di appalti pubblici che, in particolare, si concentrano nell’integrare esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto, promuovendo attività di formazione degli amministratori pubblici, di assistenza tecnica, di informazione e sensibilizzazione pubblica. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha incluso gli appalti pubblici nella strategia di sviluppo industriale «Industria 2015». Nell’ambito dei Progetti di Innovazione Industriale (Pii) sono infatti presenti riferimenti all’utilizzo degli appalti pubblici per fini di innovazione nell’ambito delle “azioni connesse”, laddove si prevede il coinvolgimento delle autorità pubbliche nei progetti finanziati in qualità di utilizzatori finali delle tecnologie sviluppate. Inoltre lo stesso Dicastero, con il lancio di un apposito bando nell’ambito del Poi «Energie rinnovabili e risparmio energetico», ha chiamato il settore pubblico a giocare un ruolo attivo nel promuovere e sostenere lo sviluppo di tecnologie basate su fonti rinnovabili. Un ulteriore impulso alla promozione di questo strumento, soprattutto attraverso la partecipazione attiva delle Pmi, deriverà dalla concreta applicazione della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, di recente approvazione, «Attuazione della Comunicazione della Commissione Ue del 25 giugno 2008 – Pensare anzitutto piccolo. Uno Small Business Act per l’Europa». –  
   
 

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