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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Settembre 2010
 
   
  RICERCA UE OFFRE UNA PIÙ VELOCE GUARIGIONE AGLI USTIONATI

 
   
  Bruxelles, 21 settembre 2010 - Le vittime di ustioni possono sperare in riprese più rapide grazie ai ricercatori europei che hanno identificato i batteri o funghi dannosi che spesso si annidano nelle ustioni, causando infezioni e ritardando il processo di guarigione. L´ue ha sostenuto la ricerca attraverso il progetto Woundmonitor ("Mobile system for non-invasive wound state monitoring"), che ha ricevuto 1,67 Mio Eur dall´area tematica "Tecnologie per la società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6° Pq). Finora, i medici dovevano affidarsi a test microbiologici per identificare quali batteri causavano le infezioni agli ustionati. Questo procedimento era lento e lungo. Tuttavia, ricercatori provenienti da Germania, Italia, Lituania e Regno Unito, guidati da un team della School of Chemical Engineering and Analytical Science dell´Università di Manchester, hanno sviluppato un piccolo strumento elettronico in grado di individuare il tipo di batteri nel giro di pochi minuti. Lo strumento funziona identificando le minuscole quantità di gas prodotte dai batteri in pazienti gravemente malati colpiti da ustioni, ulcere croniche della pelle o gravi ferite. Risulta fondamentale la corretta identificazione dei batteri nel minor tempo possibile, poiché solo dopo i dottori possono scegliere la cura appropriata. Tradizionalmente, agli studenti di medicina veniva insegnato a riconoscere le infezioni batteriche dal loro odore. Ma lo strumento sviluppato dal team Woundmonitor individua i diversi tipi di batteri dagli odori emanati dai gas volatili che rilasciano. Innanzitutto il team ha identificato i tre principali tipi di batteri presenti in circa l´80% delle infezioni batteriche trovate nelle ustioni: stafilococco, streptococco e pseudomonas. Successivamente hanno identificato le sostanze chimiche volatili diffuse dai batteri quando si moltiplicano. Una volta in possesso di queste informazioni, il team ha progettato lo strumento, delle dimensioni di un foglio A4, che contiene otto sensori per i gas. Il tracciato delle risposte da parte dei sensori rappresenta le caratteristiche delle sostanze chimiche presenti, e mediante queste è possibile individuare i batteri. Questo strumento complesso ma molto compatto è stato testato in un ospedale a Manchester e all´ospedale regionale di Kaunas in Lituania. Secondo i ricercatori, i risultati ottenuti durante questi test sono stati talmente soddisfacenti che diverse aziende commerciali hanno già manifestato interesse verso il Woundmonitor e sono in corso trattative per permettere l´uso commerciale dello strumento. Più rapidamente possono essere diagnosticate le infezioni e prima possono essere curati i pazienti, e questo può poi ridurre i costi delle lunghe degenze ospedaliere. Inoltre, diagnosi e cure precoci delle infezioni negli ustionati sono fondamentali per consentire una rapida guarigione ai pazienti. Ogni anno globalmente, si valuta che siano 6 milioni le persone ustionate, e oltre 4000 i morti nell´Ue a causa di incidenti causati dal fuoco. Molte migliaia vengono poi ricoverate in ospedale per ricevere cure per le ustioni. La maggior parte delle ustioni nell´Ue avvengono a casa o sul lavoro e colpiscono soprattutto gruppi vulnerabili come gli anziani o i bambini piccoli. Infatti, i bambini sotto i 4 anni e gli adulti oltre i 60 anni hanno maggiori possibilità di complicazioni e di morte a causa di gravi ustioni. "Ogni estate vediamo immagini di persone con terribili ferite procurate a casa o in incendi boschivi," ha detto Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea per l´Agenda del digitale. "Grazie ai finanziamenti Ue, la tecnologia sviluppata da Woundmonitor ridurrà i tempi delle diagnosi e aiuterà i medici a prescrivere le cure appropriate più rapidamente." Per maggiori informazioni, visitare: Woundmonitor: http://www.Woundmonitor.manchester.ac.uk/  School of Chemical Engineering and Analytical Science dell´Università di Manchester: http://www.Ceas.manchester.ac.uk/    
   
 

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