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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Settembre 2010
 
   
  PPR: PROSEGUE IL PROGETTO REGIONALE “SARDEGNA NUOVE IDEE" PER NUOVA STAGIONE DI PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA

 
   
  Cagliari, 21 Settembre 2010 - Prosegue il programma avviato dall’Esecutivo per la revisione del Piano Paesaggistico Regionale. Lo scorso 16 giugno alla Fiera campionaria di Cagliari, la Regione ha dato avvio al processo "Sardegna Nuove Idee" promuovendo, con un importante evento informativo, l’iniziativa e oggi, a distanza di appena tre mesi, si conseguono i primi, importanti risultati. Il programma si è basato su una serie d’incontri territoriali, articolati in laboratori di progettazione paesaggistica e tavoli tematici di approfondimento, che hanno visto la partecipazione attiva dei Comuni e degli altri attori istituzionali sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica, in relazione ai quali sono state segnalate le principali problematiche legate all’attuazione del P.p.r e le difficoltà incontrate nel processo di recepimento. Con il programma "Sardegna Nuove Idee" si è inaugurata una nuova stagione di pianificazione paesaggistica. Per la prima volta in Sardegna si è posto l’accento sulle comunità locali, vere interpreti dell’identità storico-paesaggistica dei luoghi. "Il processo ha richiesto un impegno e uno sforzo considerevoli – ha affermato l’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica – ma sono convinto che entrambi saranno ampiamente ripagati in sede di redazione e attuazione del nuovo strumento di pianificazione paesaggistica. Il processo di elaborazione e quello di recepimento da parte delle amministrazioni locali sarà decisamente più agevole, dal momento che le comunità locali hanno contribuito a fornire conoscenze ed esperienze, condiviso strategie e principi di conservazione e gestione del territorio”. I risultati di questa prima fase sono stati riportati dall’Assessorato in un documento sottoposto all’attenzione della Giunta regionale nella seduta del 15 settembre 2010. “Il progetto - ha aggiunto l´Assessore Asunis - si fonda sulla concertazione e sulla compartecipazione, elementi che stanno alla base del programma di governo del Presidente Cappellacci. Solo dando piena voce agli amministratori locali e alle associazioni attraverso il confronto con le realtà socio-culturali e con la fattiva collaborazione del Ministero dei Beni culturali, si potrà realizzare un piano in cui i sardi si riconoscano a pieno titolo”. Si tende in questo modo a rafforzare quel cambiamento culturale finalizzato a sviluppare una maggiore sensibilità sui valori storico-identitari, passare da un regime strettamente vincolistico verso una tutela dinamica del paesaggio che promuova nuovi valori, in sintonia con una moderna visione del paesaggio che coniuga efficacemente le esigenze di conservazione con quelle di sviluppo socio-economico. La Giunta regionale, sempre nella riunione del 15 settembre ha condiviso, inoltre, la proposta dell’Assessore all’Urbanistica volta a portare a completamento la revisione del quadro normativo e cartografico del Ppr, a recepire le correzioni dei tematismi, degli elementi descrittivi e cartografici del piano (riferiti in particolare ai centri di antica e prima formazione, zone umide ed aree di bonifica, già in avanzato stato di elaborazione), nonché a pervenire all’approvazione del vigente Piano paesaggistico su formato digitale. La finalità è quella di dotare la Sardegna di un sistema di regole chiare e coerenti con il quadro sovraordinato, di agevole ed univoca interpretazione, superando le difficoltà applicative e le incertezze che hanno contraddistinto l’attuale fase della pianificazione regionale. "Entro la fine di quest’anno - ha concluso Asunis - le attività esaminate dalla Giunta verranno portate a completamento. Il lavoro iniziato con i comuni costieri prosegue, fin dai prossimi giorni, con quelli interni della nostra Isola. Questo consentirà di porre le basi per l’elaborazione di un nuovo atto di pianificazione paesaggistica esteso all’intero territorio regionale, arricchito dai preziosi contributi delle popolazioni locali. Tutto questo viene portato avanti nella ferma convinzione che la pianificazione paesaggistica debba costituire uno strumento di democrazia rinnovata e partecipata, capace di esprimere i reali interessi del territorio e della società.  
   
 

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