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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Settembre 2010
 
   
  RACCOLTA DIFFERENZIATA: LA PROVINCIA DI PARMA PRIMA IN EMILIA ROMAGNA POSITIVI I DATI 2009: 52,5% LA MEDIA PROVINCIALE. IN VETTA SORAGNA CON L’80,6%. NEL PRIMO SEMESTRE 2010 PROSEGUE IL TREND: DIFFERENZIATA AL 55%

 
   
  Parma, 22 settembre 2010 – È la provincia di Parma quella che differenzia di più in Emilia Romagna. Lo attestano i dati 2009 del Rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale rifiuti, realizzato in collaborazione con la sezione di Parma dell’Arpa. Dati che parlano di una media provinciale salita al 52,5%: 4 punti percentuali in più del 2008. E il trend sembra confermato anche nel 2010: nei primi sei mesi dell’anno la media provinciale della raccolta differenziata è ulteriormente aumentata, posizionandosi attorno al 55%. Numeri ancora più positivi se si pensa che solo pochi anni fa eravamo il fanalino di coda della Regione. La media provinciale del 52,5% è ben al di sopra di quella regionale 2009 (47,4%) e supera anche la media di raccolta differenziata dell’area del Nord Italia, la più virtuosa del Paese. Nel 2009 nel Parmense sono stati prodotti rifiuti urbani per 267.800 tonnellate: 612 kg per abitante, contro i 614 del 2008 e i 619 del 2007. Del totale dei rifiuti prodotti, 127.300 tonnellate sono andate a smaltimento, ma soprattutto 140.500 tonnellate a raccolta differenziata, che per la prima volta supera i quantitativi smaltiti. “Si tratta di un risultato straordinario, tanto più rilevante se si pensa che nel 2000 eravamo fanalino di coda in regione con la differenziata al 17,4%. Essere primi significa aver lavorato bene: ringrazio i Comuni e i cittadini perché risultati come questo si ottengono se c’è un impegno corale e congiunto”, ha detto nella presentazione di oggi il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli. “Nel 2005 ci siamo dotati di un piano per gestire questo tema in modo corretto, un piano che puntava innanzitutto sulla raccolta differenziata e che stiamo rispettando. È uno dei piani più moderni e più avanzati d’Italia”, ha continuato Bernazzoli, che ha aggiunto: “La parte di rifiuti che non si riesce a differenziare va in discariche o in inceneritori, impianti che sono tutti fuori provincia. Il piano prevedeva la realizzazione di un impianto di smaltimento e termovalorizzazione per essere autosufficienti, per chiudere nel nostro territorio il ciclo dei rifiuti, e per ottenere un contenimento dei costi. Anche su questo tema si sta procedendo, il piano sta andando avanti”. I dati del rapporto, presentati da Lorenzo Frattini del Servizio Ambiente della Provincia, offrono una dettagliata fotografia del territorio. Se a proposito della differenziata si legge la situazione della provincia per macro aree, i risultati migliori sono nella Bassa (69,8%), seguita dai comuni della Pedemontana (58,2%) e dalla zona di Fidenza e Salsomaggiore (57,4%). Meno positivi i dati del Comune capoluogo (45,8%), della Comunità Montana Est (40,5%) e della Comunità Montana Valli Taro e Ceno (21%), ma in questi ambiti è previsto un forte impegno già dai prossimi mesi. Nella speciale classifica della raccolta differenziata si conferma primo il Comune di Soragna (80,6%), seguito da Trecasali (79,6%) e Roccabianca (79%). Ben 15 i comuni sopra al 70%: ai tre citati si aggiungono Zibello, Polesine Parmense, Sissa, San Secondo Parmense, Lesignano Bagni, Sorbolo, Mezzani, Fontevivo, Busseto, Sala Baganza, Colorno, Langhirano. L’estensione sempre più massiccia del sistema di raccolta porta a porta ha certo contato: partite nel 2005 anche grazie alle scelte operate dal Piano provinciale di gestione rifiuti (Ppgr), le raccolte domiciliari sono arrivate nel 2009 a toccare 23 comuni del territorio (per un totale di 203.600 abitanti). Proprio questa sarà la modalità su cui si punterà anche per il futuro. Il tutto sempre di pari passo con la necessità di una continua riduzione dei rifiuti prodotti. “Il risultato raggiunto – ha osservato l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani - è il frutto di un lavoro sinergico caratterizzato dall’impegno della Provincia, dalla disponibilità dei Comuni e dalla sensibilità dei cittadini. Ora noi puntiamo a crescere ancora: puntiamo al 65% di differenziata nel giro di un paio d’anni. Per arrivarci è importante che i Comuni al di sotto della media provinciale facciano uno sforzo ulteriore, e in particolare abbiamo bisogno che il capoluogo faccia un salto per raggiungere le percentuali che altri comuni hanno saputo raggiungere. Sappiamo che questo sforzo per Parma è in previsione: è importante che l’impegno sia confermato da scelte operative”. Per il direttore dell’Arpa di Parma Giuseppe Dallara “quello della provincia di Parma è un risultato straordinario in una regione già molto avanzata da questo punto di vista. La chiave di volta è stata dotarci di un piano e perseguirlo con metodo, perché solo con la pianificazione si possono affrontare con successo questi temi. Va rimarcata la capacità della Regione, delle Province e dei Comuni di supplire alle carenze dello Stato, che non ha una politica organica sullo smaltimento dei rifiuti”. Anche Dallara si è soffermato sullo smaltimento: “Per lo smaltimento dipendiamo ancora totalmente dall’esterno: noi mandiamo i nostri rifiuti fuori. Con il termovalorizzatore il cerchio si chiude qui, si chiude nel nostro territorio”.  
   
 

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