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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Settembre 2010
 
   
  PRESIDENTE BURLANDO: “LA LIGURIA NON PUÒ PERDERE I SITI PRODUTTIVI. ENI DEVE FARE UN PASSO INDIETRO E DARE GLI SPAZI PER FINCANTIERI”

 
   
  Genova, 21 Settembre 2010 - “Come ha detto anche il Cardinale Bagnasco, la Liguria non può perdere i siti produttivi di Fincantieri, che non si posso certo considerare superati, ma tra i più importanti al mondo del settore. Per questo la Regione Liguria è pronta a scendere in strada alla testa del corteo dei lavoratori per opporsi alla chiusura dei siti”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, a margine della seduta del Consiglio regionale intervenendo sul piano industriale di Fincantieri e sulla possibile chiusura e ridimensionamento dei siti di Sestri Ponente e Riva Trigoso. “Dobbiamo trovare una soluzione immediata per il ribaltamento in mare - ha aggiunto il presidente Burlando - ne ho già parlato con il presidente dell’Autorità Portuale genovese, Luigi Merlo. Dobbiamo togliere ogni alibi a Fincantieri e organizzare in tempi rapidissimi il ribaltamento a mare, trovando i soldi e chiedendo a Eni di fare un passo indietro. Da troppi anni infatti Eni non affronta il tema del Porto Petroli, deve dare gli spazi di cui Fincantieri ha bisogno, in modo da poter costruire navi anche molto grandi. In Liguria i lavoratori hanno la capacità di costruire molto bene”. Il presidente Burlando ha sottolineato come “i Paesi più forti del mondo, dagli Stati Uniti alla Francia, difendono le loro industrie ed è indicativo come dal piano Fincantieri, che noi abbiamo conosciuto attraverso i giornali, risulti che l’occupazione negli Stati Uniti nella cantieristica sia in aumento”. “È evidente – ha continuato il presidente - che dopo una crisi prettamente finanziaria, i Paesi che ne usciranno meglio saranno quelli che avranno saputo riposizionarsi su un assetto produttivo forte. In tutto questo, l’Italia dal 4 maggio scorso non ha un Ministero alle attività produttive e non si discutono con le Istituzioni e le parti sociali i programmi industriali, di cui si viene a sapere invece attraverso i giornali”. “Mi sembra drammaticamente chiaro ormai - ha continuato Burlando - ma evidentemente non a tutti, che non si possono risanare solo i conti della finanza pubblica, ma bisogna mettere sul campo, come facemmo noi dieci anni fa durante il processo che ci portò all’euro, importanti opzioni di politica industriale”. “Siamo di fronte – ha concluso il presidente della Regione - a uno scollamento tra la politica nazionale e il Paese. La reazione che si sta registrando, sia da parte del mondo del lavoro, sia da quello delle Istituzioni e delle forze politiche anche al Governo, è positiva. Mi auguro che alle parole seguano i fatti”  
   
 

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