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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Settembre 2010
 
   
  IL POR 2000/2006 TIRA LE SOMME:COME È CAMBIATA LA BASILICATA TUTTI GLI INTERVENTI FATTI COI FONDI EUROPEI IN QUEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE. PROGRAMMI REALIZZATI AL 111%.

 
   
  Potenza, 23 settembre 2010 - Il ponte attrezzato che ha fatto di Potenza la città d’Europa col più lungo impianto di scale mobili, le serre, i laboratori e le aule dell’Università di Basilicata, che hanno consentito all’ateneo lucano di essere all’avanguardia in numerosi settori di ricerca. E ancora la riqualificazione di piazza San Francesco di Matera, il completamento della Strada Statale 655 “Bradanica” - Lotto “Santa Maria d’Irsi”, la realizzazione delle reti irrigue dei consorzi di bonifica nel Vulture Melfese e nel Metapontino. Sono evidenti i segni di quanto la Basilicata ha fatto con i fondi europei del programma operativo relativo al periodo 2000/2006 per il quale oggi si svolge la sessione aperta del Comitato di sorveglianza chiamato, alla presenza di rappresentanti della Commissione europea e del Ministero dello sviluppo, a prendere atto delle forme di Intervento comunitario in Basilicata attuate in quel ciclo di programmazione. Un programma, quello del Por Basilicata 2000/2006 che può dirsi riuscito al 111 per 100. Questo perché, a fronte della difficoltà registrata da altre regioni (e non solo quelle meridionali) di completare i programmi mettendo a frutto l’intero plafond di somme a disposizione, la Basilicata ha effettuato investimento proprio per il 111% delle somme attivate con i fondi europei, superando l’obiettivo del 100% (e quindi finanziando la restante parte con fondi propri) in ciascun singolo fondo, a partire dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fers – dove sono stati rendicontati interventi per il 124% di quanto finanziato dall’Unione europea), al Fondo Europeo Orientamento e Garanzia in Agricoltura (Feoga – realizzato al 101%) e al Fondo Strutturale Europeo (Fse, anche in questo caso attuato al 101%). Obiettivi tutti raggiunti anche per quel che riguarda i singoli “assi” (ossia le linee programmatiche di intervento) del programma. Quello per le Risorse Naturali è stato attuato al 122%, quello per le Risorse Culturali al 131%, quello sulle Risorse Umane registra spese ammissibili per il 104% del finanziamento europeo, quello per i Sistemi Locali per il 105%, l’asse per le Città ha visto investimenti pari al 132% di quanto finanziato dal programma, quello per le Reti e Nodi Di Servizio per il 115% e, infine, i finanziamenti per erogare assistenza tecnica all’attuazione dei vari programmi hanno raggiunto un indice di attuazione del 101%. In totale, come visibile dalle schede economiche, nell’arco dei dieci anni dal 2000 ad oggi (il programma è finito nel 2007 ma vanno aggiunti i tempi per l’ultimazione degli interventi attuati) supera un miliardo e 880 milioni di euro. Fondi che hanno lasciato opere grandi e visibili, come quelle evidenti, ma che sono serviti anche a sostenere le imprese (15.000 le aziende coinvolte), migliorare la formazione (decine di migliaia i corsi e i master finanziati) migliorare le condizioni di accesso alle informazioni (con le reti a banda larga e il notissimo programma del “computer in ogni casa che ha dotato 78.178 famiglie di un personal computer.  
   
 

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