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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Settembre 2010
 
   
  MOSTRA DI FOTOGRAFIA: ADI NES. DEPOSIZIONE. ROMA, PALAZZO POLI, 28 SETTEMBRE – 31 OTTOBRE 2010

 
   
   Roma, 27 settembre 2010 - L’istituto Nazionale per la Grafica presenta, in collaborazione con l’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Israele, e in occasione dell’edizione 2010 di Fotografia-festival internazionale di Roma, la prima mostra fotografica dedicata in Italia all’artista israeliano Adi Nes, Deposizione. In occasione dell’inaugurazione, oggi alle ore 16.30, l’artista interverrà e incontrerà il pubblico in un dibattito introdotto dalla conferenza della studiosa israeliana Diana Morpurgo Kottler, La croce nell’arte israeliana – espressioni di identità, sulla ricorrenza di simboli cristiani nell’arte israeliana contemporanea. L’esposizione, già presentata al Museum of the Croatian Academy of Science and Arts di Zagabria, comprende fotografie in grande formato ispirate all’iconografia cristiana dell’arte rinascimentale e barocca, tratte dalle principali serie realizzate dall’artista - nato a Kiryat Gat nel 1966 e diplomatosi nel Dipartimento di Fotografia della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme nel 1992 - nel corso della sua ventennale attività: Soldiers/soldati (1994-2000), Boys/ragazzi (2000) e Biblical Stories/storie della Bibbia (2003-2009). Al centro dell’esposizione, un nuovo grande e provocatorio ritratto di un uomo il cui volto, pieno di compassione, tristezza e grazia, richiama la figura del Cristo e ha ispirato il tema della mostra. In questa, come in genere nel suo lavoro, Adi Nes indaga e riflette sulla realtà della condizione umana, concentrandosi sugli aspetti di sofferenza, di dolore e compassione che accomunano gli esseri, più che sulle differenze e sugli elementi di divisione. Scaltramente costruite e messe in scena in ambienti e luoghi reali, le immagini di Adi Nes raffigurano soggetti banali tratti dalla vita contemporanea del proprio Paese: soldati ripresi durante esercizi militari, giovani impegnati nella vita quotidiana di insediamenti in via di sviluppo, donne e bambini in drammatiche scene di strada. Nessun elemento delle sue composizioni è però lasciato al caso e, nella studiata ricerca di modelli, costumi e accessori, come nell’uso sofisticato delle luci e nella audace teatralità delle pose, le fotografie di Nes sono lontane da effetti naturalistici, trasformando anzi la vita di tutti i giorni in un iperrealismo senza tempo, carico di simbolismo e sensualità. Ispirate dalla mitologia e dalla storia dell’arte – storie e personaggi biblici, divinità e allegorie greche e romane, pitture di Leonardo, Rembrandt o Caravaggio, celebri icone della storia della fotografia, o fotografie storiche che documentano la storia di Israele –, le fotografie di Adi Nes permettono all’artista di cercare verità universali in un presente tormentato e pieno di conflitti. Attraverso le immagini cariche di violenza, cameratismo, desiderio ed intimità che legano i giovani israeliani nelle situazioni di promiscuità della vita militare o nei villaggi in via di sviluppo, l’artista si interroga ed esprime la propria critica concezione dell’esistenza e dell’identità israeliana. Attraverso il ricorso alle storie della Bibbia, propone un’immagine dell’attuale Stato di Israele, scontrandosi profondamente con la questione sociale e politica. Gli eroi delle sue fotografie, quali eroi biblici raffigurati nei momenti più bassi della loro vita, sono persone della strada, vagabondi, senzatetto ai margini della società, senza scopo e senza futuro: Abramo è un barbone che trascina il figlio su un carrello di un supermercato; Elia, un vecchio homeless abbandonato su una panchina con tutti i suoi averi in un sacchetto di plastica; Hagar, una mendicante in un angolo di strada; Ruth e Naomi raccolgono cipolle da terra alla chiusura del mercato. Adi Nes guarda così alle contraddizioni e alle bassezze nelle quali è caduta la società israeliana in conseguenza della trasformazione da una società idealistica, utopistica, socialista ed egualitaria, a una società capitalistica e multiculturale, disomogenea e lacerata da contraddizioni, disintegrata ormai in gruppi di minoranze divise da differenze economiche e sociali. In una sapiente combinazione di artificio e realtà, di allegoria e satira, di apparente normalità e tesa drammaticità, Nes suggerisce un’idea di Israele molto diversa da quella che i suoi fondatori volevano che fosse e, contemporaneamente, si rende consapevole delle analogie tra la propria vita e la propria ricerca di identificazione e l’odissea della propria giovane nazione nel contesto e attraverso la storia e la continuità della cultura universale. Cenni biografici Adi Nes è nato nel 1966 ed è cresciuto a Kiryat Gat, in Israele. Attualmente vive e lavora a Tel Aviv. Si è diplomato al Dipartimento di Fotografia della Bezalel Academy of Arts and Design, Gerusalemme (1992). Dopo aver completato i suoi studi ha presentato diverse mostre personali in Israele, negli Stati Uniti e in Europa, e ha partecipato a molte mostre collettive in Israele, a New York, Londra, Berlino, Parigi, Amsterdam, Vienna, San Francisco, Chicago, Montreal, Sud America ecc. Le sue serie di opere più conosciute sono: Soldati, creata tra il 1994 e il 2000, Ragazzi, esposta come parte del Gottesdiener Prize al Tel Aviv Museum of Art (2001), Prigionieri (2003), che è stata prima pubblicata sulla celebre rivista internazionale di moda Vogue Hommes International, e in seguito esposta al Tel Aviv Museum of Art come parte del Constantiner Prize e al San Francisco Museum of Fine Art; Storie della Bibbia (2003-2006), presentata inizialmente alla Jack Shainman Gallery di New York, quindi al Tel Aviv Museum of Art (2007). Alcune opere di Adi Nes sono state presentate anche alla mostra Fotografia contemporanea israeliana, a cura di Orith Youdovich e Diego Mormorio, organizzata presso il Museo Hendrik C. Andersen, nell’ambito di Fotografia, Festival internazionale di Roma, Oriented, 2005. Per il suo lavoro Adi Nes ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: • dal 2005 – Artista selezionato dall’Israel Cultural Excellence Foundation (Icexcellence) • 2003 – Constantiner Prize for Photography, Tel Aviv Museum of Art • 2000 – The Nathan Gottesdiener Foundation Israeli Art Prize, Tel Aviv Museum of Art • 1999 – Premio del Ministero dell’Educazione, Cultura e Sport per artisti delle arti visive • 1993 – Awards Project Scholarship della Società Fotografica Anglo-israeliana “Sandra Jacobs”, Dipartimento di Arti Plastiche, Ministero israeliano della Cultura • 1993 – Public Council of Culture and Arts del Ministero israeliano della Scienza e le Arti Le sue opere sono raccolte in molte gallerie private e istituzione museali, e sono rappresentate dalla Jack Shainman Gallery di New York, dalla Sommer Contemporary Art a Tel Aviv e dalla Galerie Praz-delavallade di Parigi.  
   
 

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