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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Settembre 2010
 
   
  CONGRESSO VINO E SALUTE

 
   
  Cividale del Friuli - L´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali, Claudio Violino, ha commentato positivamente la relazione del professor Ursini, volta a dimostrare che non solo il vino non fa male, ma concorre alla salute. La ricerca di Ursini e dei suoi altrettanto autorevoli colleghi di tutto il mondo, assieme a quelli che saranno gli esiti del Congresso ´Winehealt´, in programma a Cividale dal 3 al 6 ottobre, rappresenta un elemento importante destinato a confutare quella campagna in atto, secondo l´assessore Violino, da parte di alcune componenti della Ue che vorrebbero far considerare il vino come una sostanza psicotropa. Secondo l´assessore sarebbe drammatico, soprattutto sotto il profilo culturale, che passasse questa linea di tendenza nella Comunità europea. Perché cancellerebbe una porzione della nostra tradizione, della nostra civiltà contadina, nonché dell´economia della Regione. L´amministrazione, come ha ricordato Violino, ha invece individuato proprio nel vino di qualità un biglietto da visita del nostro territorio, con il quale ricollegarsi anche con le nostre comunità all´estero, anche per fare promozione per la nostra terra. Perché nel contenuto di un bicchiere non vi è soltanto il vino in se stesso, ma vi sono racchiusi l´essenza del mondo rurale e delle capacità dei nostri viticoltori di affermarsi e di imporsi in un mercato globale sempre più concorrenziale. Insomma, gustare un bicchiere di vino, secondo l´assessore, è come accaparrarsi la possibilità di assaggiare il nostro splendido territorio e i suoi grandi sapori e profumi. I concetti espressi da Violino erano stati accennati in precedenza dal sindaco di Cividale Stefano Balloch, dal presidente del consorzio vini Colli Orientali del Friuli Pierluigi Comelli, e da Bepi Pucciarelli. Il professor Ursini, nel suo intervento, aveva inteso anticipare i contenuti dei contributi che saranno portati al Congresso dai suoi colleghi provenienti da diverse parti del mondo. Partendo dall´evoluzione della biochimica, che da questo secolo ha iniziato a considerare attraverso la biologia molecolare le sostanze che possono apportare beneficio all´organismo, così come, invece, gli effetti negativi e le malattie causate dalla carenza di elementi chimici, Ursini è arrivato ad evidenziare come alcuni farmaci attualmente allo studio e destinati a ridurre l´insorgenza di malattie cardiovascolari, contemplino tra i loro componenti sostanze ricavate dalle bucce e dai semi dei chicchi dell´uva. Ursini aveva concluso ricordando che il Governo degli Stati Uniti, al contrario di quanto sta facendo l´Europa, considerando i benefici derivanti da una moderata assunzione di alcol, ha di recente sostenuto pubblicamente che bere moderatamente, per quanto riguarda la salute, è meglio che essere astemi. Non demonizzare la cultura del vino perché appartiene alle radici della nostra gente e del territorio, anzi considerare le bevande enologiche, assunte moderatamente, come un concorso alla salute e allo stato di benessere fisico. Perchè il vino non è una droga e non va confuso con le droghe. Si può sintetizzare così l´apporto odierno dell´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale Vladimir Kosic alla presentazione del quarto congresso internazionale ´Winehealt´ (vino e salute), alla quale ha partecipato assieme all´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali Claudio Violino. Il Congresso che si terrà a distanza di quindici anni dall´analogo consesso che gettò le basi, a Udine nel 1996, per la ricerca su tale argomento è animato, come lo fu allora, dal professor Fulvio Ursini, del Dipartimento di chimica biologica dell´Università di Padova, all´epoca docente all´ateneo friulano. L´evento congressuale, di natura strettamente scientifica, presentato a Cividale del Friuli nel Refettorio del Monastero di Santa Maria in Valle, è organizzato dall´Università di Padova (tramite il prof. Ursini), con il concorso dell´Ersa, del Consorzio Vini Colli Orientali del Friuli e Ramandolo e della Banca di Credito cooperativo di Manzano, patrocinato dal ministero delle Politiche agricole, dalla Regione, dall´Organization Internationelle du Vin e dall´Accademia della Vite e del Vino. Esso mira a puntualizzare il rapporto tra il consumo del vino e i suoi riflessi sullo stato di salute delle persone. Il tema della quantità di bevande alcoliche ingerite quotidianamente va affrontato nella sua dimensione legata alla responsabilità individuale, in particolar modo per quanto attiene alle implicazioni sul luogo del lavoro (la Regione ha legiferato per l´applicazione della tolleranza zero rispetto ad occupazioni nelle quali vi siano responsabilità e rischi non solo diretti, ma anche verso terze persone), tenendo però conto delle caratteristiche attuali della nostra società. Nella quale, secondo Kosic, specialmente tra i giovani, manca la cultura di relazione, che viene purtroppo spesso surrogata da aggregazioni favorite da un bere legato alle mode, e non certo consapevole. Premesso questo, sostenendo la positività della degustazione moderata dei sapori del territorio, tra i quali vi sono i grandi vini del Friuli Venezia Giulia, per l´assessore regionale non si possono mai mettere sullo stesso piano le droghe, che causano dipendenza e danni certi all´organismo, con il vino. Certo, il problema della dipendenza dall´alcol per Kosic è un problema serio, che viene adeguatamente affrontato dalla Regione. Ma non va confuso con l´assunzione moderata di bevande alcoliche. La quale, anzi, come ha dettagliato ampiamente nella sua relazione il professor Ursini, in dosi moderate riduce il rischio di malattie cardiovascolari.  
   
 

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