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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Settembre 2010
 
   
  EATON, IL 30 SETTEMBRE VERIFICA SUL PROGETTO

 
   
   Firenze, 27 settembre 2010 - Un percorso per far uscire dalla crisi la Eaton di Massa. A prospettarlo è stato il presidente della Regione Enrico Rossi che si è incontrato il 23 settembre a Roma con il responsabile dell´unità di crisi del ministero dello sviluppo economico Giampiero Castano al quale ha illustrato il progetto industriale presentato da un gruppo di imprenditori. La riunione si è conclusa con la decisione di convocare per giovedì 30 settembre un nuovo incontro a Roma, presso il ministero, al quale oltre alla Regione, prenderanno parte tutti i soggetti interessati, gli imprenditori che hanno presentato il progetto, Fidi Toscana, Sici e Invitalia. L´incontro servirà per valutare le condizioni di fattibilità del percorso e per far incontrare tutti i protagonisti. Nel corso dell´incontro di oggi il presidente ha illustrato e consegnato la documentazione su quella che, per la Regione, rappresenta, ad oggi, «una soluzione credibile per riconvertire e rilanciare l´azienda e assicurare un futuro ai 340 lavoratori ormai da tempo in Cassa integrazione». E´ una soluzione, come ha spiegato Rossi, che passa dal progetto industriale presentato da un gruppo di imprenditori e al quale hanno lavorato intensamente gli uffici della Regione a stretto contatto con Fidi Toscana (la finanziaria della Regione) e in collaborazione con le società di gestione finanziaria Sici e Invitalia. «E´ importante aver fissato la data – commenta il presidente Rossi – perchè l´incontro del 30 servirà a fare una prima verifica sulle possibilità di realizzazione del progetto. Noi siamo convinti che si tratti di un´ipotesi molto concreta, che apre prospettive serie per l´azienda e per i lavoratori. Per questo continueremo a fare di tutto per creare le condizioni favorevoli alla sua realizzazione, mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per garanti re la ripresa delle attività e per dare certezze ai lavoratori preoccupati per il prossimo esaurimento degli ammortizzatori sociali».  
   
 

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