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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Settembre 2010
 
   
  ARTE. AL VIA CON NAIS “WALLS OF FAME”, ARTE PUBBLICA IN LUOGHI DEGRADATI DELLA CITTÀ DI MILANO

 
   
  Milano, 27 settembre 2010 - Due donne a simboleggiare l’unione delle molteplici culture uniscono le loro vesti e sotto una nuova alba fanno sbocciare un campo di bambini fiore. Questa è “la Milano che vorrei” auspicata dall’artista milanese Nais, dipinta su un muro di 15 metri in viale Jenner 44. E’ la prima opera del progetto “Walls of fame”, promosso dal Comune di Milano in collaborazione con l’associazione M.a.t.milano Altri Talenti. “Parte oggi un progetto che mira ad abbellire, grazie al contribuito di giovani artisti, aree della città da riqualificare - spiega il Sindaco -. Un intervento di street art realizzato nel rispetto delle regole dove l’arte diviene uno strumento al servizio di tutti e per tutti. Sono felice, inoltre, che sia proprio Nais, madre da pochi mesi, a dare il via a Walls of Fame. Una donna che con la sua opera ha saputo inserirsi nel tessuto urbano in perfetta sintonia con la sensibilità del quartiere che ha risposto in maniera estremamente positiva. Addirittura alcuni passanti, mentre lei disegnava, l’hanno fermata per ringraziarla. Un grande segnale di riconoscenza per lei e per noi”. Dieci sono gli artisti chiamati a realizzare un’opera di public art su altrettanti muri individuati dal Comune di Milano, nell’arco dei prossimi mesi. Un circuito artistico open air in continuo divenire che risponde al tema “La città che vorrei”, declinato in riferimento alla zona dove i muri sono inseriti, in modo da contribuire all’identità della città e dei suoi quartieri. E dopo Nais, grazie alla direzione artistica di Gisella Borioli, toccherà a Neve esprimersi sul muro del sottopasso di viale Sturzo; a Pao con un percorso ludico su vecchi “panettoni” di cemento recuperati e dipinti al parco della Martesana; a Kayone sul muro al confine del Museo della Scienza e della Tecnica in via Olona. Entro il mese di ottobre saranno all’opera anche Ozmo, El Gato Chimney, Santy. Ma la lista di artisti desiderosi di collaborare a “Walls of Fame”, si sta allungando ogni giorno. “Non è vero che libertà artistica e legalità siano sempre contrapposte - ha dichiarato l´assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Nel progetto Walls of Fame, infatti, questo binomio funziona perfettamente attraverso la creatività dei giovani orientata eticamente”. “Milano, città della creatività, offre finalmente l’occasione ai nostri giovani artisti di esprimersi legalmente trasformando muri degradati in affreschi che ci parlano della “città che vorrei” – spiega Gisella Borioli - Mi piacerebbe che i 10 muri iniziali diventassero presto 100, per fare di Milano una vera città d’arte, democratica, a partire dalle strade fruibili da tutti”. Le opere diventeranno patrimonio di Milano e concorreranno a dare vita a un tessuto urbano di arte open air con la doppia funzione di sensibilizzare i cittadini ai valori dell’arte popolare e alla fruizione autorizzata ed estetica di spazi legalmente concessi, in contrasto con l’abusivismo deturpante che rovina la città. I Walls of Fame potranno diventare parte di un circuito artistico open air in continuo divenire. La guida al circuito Walls of Fame potrà diventare uno strumento di comunicazione per la scoperta di zone della città.  
   
 

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