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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Settembre 2010
 
   
  MILANO - GRATTACIELO PIRELLI. DAL 7 OTTOBRE AL 13 NOVEMBRE 2010 LA MOSTRA PEPI MERISIO “IERI IN LOMBARDIA”

 
   
   Milano, 28 settembre 2010 - Nell’edificio simbolo della Regione, 150 immagini scattate dal fotografo bergamasco negli anni Sessanta, raccontano la memoria della Lombardia attraverso tematiche che abbracciano il paesaggio, la vita sociale, i vecchi mestieri, la fede religiosa, le città. Dal 7 ottobre al 13 novembre 2010, il grattacielo Pirelli di Milano, sede della Regione Lombardia, ospita un’antologica dedicata al lavoro del fotografo Pepi Merisio (Caravaggio, 1931), nella mostra dal titolo Ieri in Lombardia. Curata da Giovanni Gazzaneo, l’esposizione promossa dalla Regione Lombardia in collaborazione con la Fondazione Crocevia, presenterà 150 immagini, molte delle quali inedite, scattate negli anni Sessanta da uno dei cantori della terra lombarda. Le fotografie getteranno uno sguardo sulla Regione che, dal boom economico susseguente alla guerra, si dirigeva verso la modernità. Sono immagini che raccontano, senza nostalgici rimpianti né idealismi, la memoria di una terra ricca di storia e di tradizioni, e che sono capaci di riflettere sul senso del lavoro dei lombardi così come sulla dimensione umana e religiosa di una civiltà, di carattere prettamente rurale e artigiano, ormai scomparsa. E non è un caso che i lavori di Merisio saranno accolti dal Grattacielo Pirelli, l’edificio simbolo di un cambiamento epocale di Milano e dell’Italia intera e che, logisticamente, si trova a poca distanza dalle nuovi trasformazioni della metropoli, la cui portata si annuncia altrettanto storica. In quasi cinquant’anni di attività, l’obiettivo di Pepi Merisio ha catturato volti, paesaggi, contesti. Questa mostra costituisce una summa del suo lavoro e del suo amore per la Lombardia. Il percorso espositivo, organizzato per tipologia e per tematica, costruirà un sistema di racconti intrecciati tra loro, in cui paesaggio e uomo sono parti inscindibili di un’unica grande storia. Nella sezione La roccia, l’acqua, la terra, si racconterà il grande paesaggio lombardo, con le sue cime, i suoi ghiacciai, i suoi fiumi, così come la vita di montagna e quella del lavoro nei campi. Ne Il paese, la vita, il lavoro si ricostruirà il modo di vivere dei paesi lombardi con tutte le sue tradizioni, dall’infanzia al matrimonio e con tutti i suoi rituali profani legati alla casa e all’osteria, con gli antichi mestieri, la filanda, la miniera, il maglio, la ferriera, e il passaggio dalla vecchia centrale elettrica alla fabbrica. Quindi l’occhio di Merisio approfondirà la grande tradizione religiosa della Lombardia attraverso le immagini che racconteranno la fede dei semplici, le processioni, i Santuari e la celebrazione dei riti funebri. Il viaggio si concluderà con le foto che ritraggono le città, sia i capoluoghi, come i centri minori, così ricchi di vitalità. Come scrive Giovanni Gazzaneo in catalogo, “Un canto all’umanità è l’opera di Pepi Merisio. Un canto all’umanità dei semplici, dei senza storia, di chi mai troverà spazio nelle cronache e tanto meno sui libri. Un canto all’umanità fatto di immagini che colgono l’amore, il lavoro, l’amicizia, la preghiera, il gioco, l’attesa, il coraggio, il sacrificio, la gioia… Più semplicemente la terra e il cielo, la vita e la morte. Da quasi sessant’anni la sua fotografia narra la realtà, meglio la sua essenza: in un tempo senza tempo, mostra ciò che è oltre l’apparenza e dà senso al nostro esistere quotidiano”. Accompagna la mostra un catalogo Lyasi edizioni.  
   
 

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